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3 Agosto 2024
14:00

Trovata una minuscola larva fossile di 520 milioni di anni fa con ancora organi e cervello

Una larva fossile di ben 520 milioni di anni fa è stata appena scoperta con ancora tutti gli organi interni conservati. Questa scoperta offre uno sguardo senza precedenti sull'evoluzione degli artropodi, il gruppo di cui fanno parte insetti, ragni e crostacei.

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Nell'affascinante campo della paleontologia, le scoperte eccezionali sono quelle che ci permettono davvero di gettare uno sguardo unico su ere e mondi ormai perduti nel tempo. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la straordinaria scoperta condotta da un team di ricercatori dell'Università di Durham: una larva fossile di ben 520 milioni di anni fa con ancora tutti gli organi interni, i tessuti e il sistema nervoso perfettamente conservati e impressi per sempre nella roccia.

Pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, questo ricerca ci regala uno sguardo senza precedenti sui primordi evolutivi degli artropodi moderni, ovvero insetti, ragni, granchi e centopiedi. Questo fossile, infatti, ci riporta indietro fino al periodo Cambriano, un'epoca cruciale in cui i principali gruppi animali cominciavano a emergere e differenziarsi. La specie è stata battezzata Youti yuanshi e appartiene al gruppo degli euartropodi, rappresentando probabilmente com'erano gli antenati di molti degli artropodi che popolano il nostro pianeta oggi.

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Immagine da Smith et al., 2024

Tuttavia, ciò che rende questo fossile davvero eccezionale è la straordinaria conservazione dei suoi organi interni, dettagli che raramente sopravvivono per così tanto tempo in organismi così fragili e grandi quanto un seme di papavero. E grazie all'uso delle tecnologie avanzate di scansione tramite tomografia a raggi X del Diamond Light Source, il laboratorio britannico di scienze del sincrotrone, i ricercatori sono riusciti a generare immagini tridimensionali di regioni cerebrali minuscole, ghiandole digestive, un sistema circolatorio primitivo e persino tracce dei nervi delle semplici zampe e degli occhi della larva.

Questi dettagli offrono una visione dettagliata e affascinante della complessità anatomica di questi antichi artropodi, rivelando che erano molto più "moderni" di quanto si pensasse in precedenza. Martin Smith, ricercatore capo dello studio, ha espresso tutto il suo stupore nel trovare un fossile così ben conservato: «Quando sognavo ad occhi aperti il fossile che avrei voluto scoprire, pensavo sempre a una larva di artropode, perché i dati sullo sviluppo sono fondamentali per comprendere la loro evoluzione. Ma le larve sono così piccole e fragili che le possibilità di trovarne una fossilizzata sono praticamente nulle – o almeno così pensavo!».

Anche la coautrice Katherine Dobson, dell'Università di Strathclyde, ha sottolineato l'importanza di questa scoperta: «È sempre interessante vedere cosa c'è dentro un campione usando l'imaging 3D, ma in questa incredibile piccola larva, la fossilizzazione naturale ha raggiunto una conservazione quasi perfetta». Studiare questa antica larva ci offre indizi chiave sui passaggi evolutivi che hanno portato animali semplici e simili a vermi a evolvere il più complesso piano corporeo degli artropodi, con arti specializzati, occhi e cervelli complessi.

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Illustrazione da Smith et al., 2024

Per esempio, il fossile rivela la presenza di un "protocerebro" ancestrale, una regione cerebrale che avrebbe poi formato il nucleo della testa segmentata e specializzata degli artropodi di oggi, con le sue varie appendici come antenne, apparato bocalle e occhi. Questa complessità, ha poi permesso agli artropodi di assumere tutti i possibili stili di vita in ogni tipo di ambiente, diventando gli organismi dominanti nei mari del Cambriano. Dettagli come questi ci fanno capire come gli artropodi abbiano poi acquisito la loro incredibile complessità anatomica e diversità, diventando il gruppo animale più abbondante.

Questo straordinario reperto fossile è ora conservato all'Università di Yunnan, in Cina, luogo della sua scoperta originaria. I fossili come Youti yuanshi colmano un'importante lacuna nella nostra comprensione di come il piano corporeo degli artropodi si sia originato e sia diventato così di successo durante l'Esplosione Cambriana della vita. Una scoperta che non solo illumina un passato oramai perduto, ma ci offre anche uno sguardo per il futuro dello studio dell'evoluzione della vita sul nostro Pianeta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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