È stata trovata morta l'anaconda gigante diventato recentemente virale come "il serpente più grande del mondo". La Polizia Civile di Bonito, comune brasiliano nello Stato del Mato Grosso do Sul, con il supporto della Polizia Militare Ambientale, sta ora indagando sulle cause della morte per escludere la mano dell'uomo. Il serpente, diventato simbolo della regione e non solo, è stato trovato in stato avanzato di decomposizione domenica 24 marzo e sarà sottoposto a necroscopia e poi tassidermizzato per essere conservato.
Secondo la Polizia Ambientale, il corpo dell'anaconda è stato trovato dal documentarista Cristian Dimitrius, che filma i serpenti nella regione da 10 anni. Le immagini del corpo senza vita del rettile sono poi state pubblicate sui social, scatenando l'indignazione di tutti. «Mi sento come se avessi perso un amico, un familiare, un essere speciale con cui ho trascorso insieme tanti momenti. Dico solo che non finirà così, indagheremo e perseguiremo la persona responsabile. Dovrà rispondere davanti ai tribunali!», ha detto Dimitrius in un post su Instagram che mostra il serpente senza vita.
Il serpente, una femmina di anaconda verde meridionale (Eunectes murinus), era conosciuta col nome di Ana Julia ed è lo stesso individuo diventato famoso grazie a un video condiviso dal biologo e presentatore TV olandese Freek Vonk. Lo stesso serpente, le cui misure che avevano contribuito a renderlo virale e che erano state ingigantite dallo stesso Vonk, era già diventato famoso nel 2019, grazie a un video realizzato da Bartolomeo Bove. Il filmaker italiano specializzato in riprese subacquee, ci aveva infatti raccontato di quella spedizione, contribuendo a fare chiarezza sull'identità e le reali dimensioni del rettile.
Ana Julia era lunga circa 6,5 metri ed era sicuramente tra i serpenti più lunghi al mondo. L'identificazione è stata confermata anche dall'esperta di anaconde e ricercatrice dell'Università di San Paolo Juliana Terra, che seguiva il serpente negli per i suoi studi da 8 anni. Dopo le segnalazioni sui social media, una squadra della Polizia Ambientale si è subito recata a Bonito, dove è stato constatato che l'animale era morto e in avanzato stato di decomposizione. Durante le indagini preliminari, tuttavia, gli agenti non hanno trovato fori d'arma da fuoco o prove che sia stata uccisa, come inizialmente ipotizzato.
Sarà però solo la necroscopia a chiarire ogni dubbio e se ci sarà un responsabile potrebbe essere accusato per crimine ambientale, reato che secondo i media brasiliani può essere punito con una pena che va da 6 mesi a un anno di reclusione e una multa che può arrivare fino a 500.000 real brasiliani (oltre 90.000 euro). Dopo le analisi, l'anaconda sarà trasferita nella capitale dello stato Campo Grande, dove sarà sottoposta a un processo di tassidermizzazione per essere conservata ed esposta in mostre e musei.
Con un comunicato ufficiale, anche il comune di Bonito ha espresso il proprio rammarico per la morte dell'animale:
«Il Comune di Bonito esprime il suo totale ripudio per quanto accaduto all'anaconda ‘Ana Julia' nel nostro comune. La rilevanza di un animale di queste dimensioni nelle nostre zone dimostra quanto sia equilibrato il nostro ambiente, perché un ambiente che può supportare un animale di prim'ordine, come un'anaconda di quasi 7 metri di lunghezza, deve essere quantomeno equilibrato e questo atteggiamento personale, di chi commette un atto del genere, è totalmente spregevole e va contro tutto ciò per cui lavoriamo a favore dell'ambiente. Ci auguriamo quindi che le autorità competenti riescano a identificare i responsabili e a punire i colpevoli».