Sulla spiaggia di Dueodde, sull'isola danese di Bornholm, un gruppo di volontari che si occupa della pulizia dei litorali dai rifiuti, ha vissuto una giornata decisamente insolita. Tra la plastica e i detriti marini, hanno infatti trovato quello che inizialmente sembrava essere una strana creatura, per qualcuno addirittura un serpente marino spiaggiato. La verità, però, era decisamente più sorprendente: si trattava di un pene di balena.
Lungo ben 1,5 metri, l'enorme organo appartiene a una megattera (Megaptera novaeangliae), probabilmente morta in mare e arenatasi sulla costa mesi prima. È stato correttamente identificato grazie all'intervento di NaturBornholm, che si occupa di conservazione ed educazione ambientale. I volontari, sospettando che il loro ritrovamento non fosse proprio un serpente, hanno chiesto conferma agli esperti, che non hanno tardato a fare luce sul curioso oggetto.
La scoperta non è passata inosservata sui social. NaturBornholm ha pubblicato un post commentando con sottile ironia il ritrovamento fuori dall'ordinario. Le immagini del pene del cetaceo, decisamente imponenti, hanno poi suscitato inevitabilmente non poca curiosità e ilarità. Nel mondo della zoologia, del resto, i peni di balena hanno una fama molto particolare.
È infatti possibile che in passato alcuni avvistamenti di mostri marini fossero in realtà proprio gli enormi organi eretti dei cetacei che emergevano dall'acqua. Naturalmente, i peni da soli non risolvono tutti i misteri del mare e di recente, secondo un studio, alcuni mostri marini descritti fin dall'antichità erano probabilmente balene che attuavano una particolare strategia di caccia descritta solo di recente dagli scienziati: il trap feeding.
Le megattere, inoltre, possono vantare organi riproduttivi davvero da record: arrivano fino a 3 metri di lunghezza, anche se normalmente sono nascosti all'interno di una fessura genitale e si vedono molto raramente. Il ritrovamento del pene solitario sulla spiaggia, ironia a parte, ha quindi un discreto valore scientifico e gli esperti di NaturBornholm hanno deciso di conservarlo per futuri studi.