Sempre più spesso appaiono sui feed dei social, soprattutto su TikTok ma anche su YouTube, video di animali in difficoltà che all’ultimo vengono insperabilmente salvati. Sono video che ricevono milioni di visualizzazioni da ignari utenti che ritengono quelle immagini reali quando in verità non lo sono affatto e, anzi, gli animali impiegati per queste messe in scena subiscono gravi danni psicologici e fisici.
Dal cucciolo di qualche specie che sta per essere strangolato da un serpente al cane legato ai binari della ferrovia con la minaccia di un treno in arrivo, questi individui servono soltanto a far fare soldi a persone senza scrupoli.
In sostanza questi video, sono una truffa vera e propria. Ne è convinta Nina Jackel, attivista e fondatrice dell'ONG statunitense Lady FreeThinker che lavora per porre fine alle forme di crudeltà verso tutti gli esseri senzienti, che a Euronews ha spiegato che si tratta di una «tendenza davvero orribile», ma che nonostante questo continuano ad essere visti da molti utenti convinti che questi scenari siano reali, tanto che nei commenti si leggono spesso incoraggiamenti e ringraziamenti ai "soccorritori umani" per il loro lavoro.
Jackel ha spiegato anche che capire che si tratta di video fasulli, non è difficile, perché facendo attenzione ai protagonisti animali si potranno vedere sempre gli stessi in diversi video: questo succede perché vengono impiegati più e più volte e questo elemento è proprio quello che deve far mettere in dubbio il video che si sta guardando.
Le piattaforme di social media stanno cominciando a fare qualcosa per fermare questi video. Nel marzo 2021, YouTube ha annunciato che li avrebbe vietati, da allora, però, secondo i dati forniti da Lady FreeThinker, ne sono stati pubblicati ancora moltissimi e pochi sono stati cancellati. L'associazione ha intentato una causa contro YouTube, accusando la piattaforma di non aver rimosso i contenuti relativi agli abusi sugli animali. Il processo legale, però, è ancora in corso.
Ma se la giustizia deve fare il suo corso e speriamo lo faccia in fretta, è chiaro che da parte nostra qualcosa possiamo fare anche noi per cercare di porre fine a questa tendenza: Jackel suggerisce, intanto, di segnalare immediatamente il video alla piattaforma di social media e di segnalarlo come crudeltà verso gli animali.
A seguire, di non condividere mai questi video, perché facendolo i creatori ottengono ancora più visualizzazioni, che significa far guadagnare loro sempre più soldi. E, infine, ma altrettanto importante raccomanda l’attivista, se fosse possibile evitare proprio di guardarli.
Fake news sul mondo animale ne girano tantissime: video, immagini e post sui social sono all'ordine del giorno, "bufale" contro le quali Kodami lotta costantemente anche attraverso una rubrica specifica che si chiama “Debunking Bestiale” dove vengono pubblicate analisi e spiegazioni relative a contenuti che, appunto, non sono stati debitamente verificati.
Farlo serve a cercare di interrompere il flusso di false notizie che vengono diffuse ogni giorno capillarmente e che essendo appunto “bufale” creano invece una vera e propria disinformazione sul mondo animale che trova nel sensazionalismo un facile mezzo di diffusione mediatica.
A prescindere dal fine più o meno nobile di tali manipolazioni mediatiche, la disinformazione va sempre contrastata per permettere alle persone di informarsi in maniera corretta e non credere più, per fare solo un esempio, che pur avendo un fantastico fiuto, gli squali possano percepire una goccia di sangue a diversi chilometri di distanza.