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26 Maggio 2023
11:00

Troppi neonati in gattile, l’appello di GattiVagabondi: «Aiutateci a farli sopravvivere»

Un vero e proprio grido d'aiuto quello lanciato dal rifugio GattiVagabondi di Villorba, in provincia di Treviso, subissato di segnalazioni di gatte gravide e gatte con cuccioli abbandonati ovunque. Il copione si ripete identico agli anni precedenti e il gatitle si ritrova allo stremo.

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Come sempre in questa stagione, purtroppo, i telefoni dei gattili non smettono un attimo di suonare per via delle segnalazioni di gatte gravide e gattini neonati trovati abbandonati. Succede in diverse parti d’Italia e succede poco fuori Treviso, a Villorba, dove il rifugio GattiVagabondi è subissato di appelli e di entrate di piccoli mici ancora bisognosi di biberon.

«È incredibile siamo nel 2023 e continuiamo a recuperare gattini con occhi chiusi, ancora con il cordone ombelicale attaccati, gattini di neanche un mese abbandonati nei campi, nei fossi, nei posteggi dei supermercati, lanciati dalle macchine nei giardini degli altri, è una cosa allucinante» racconta a Kodami la presidente del rifugio Paola Censotti.

«In questi giorni gli appelli di cucciolate ritrovate abbandonate o di cuccioli rimasti senza mamma gatta non si interrompono un attimo. Stiamo facendo una campagna per adozioni, ma soprattutto per chiedere l’aiuto di volontari affinché possano darci una mano con i cuccioli non autonomi. Dico solo che nel giro di qualche settimana, siamo passati da 60 gatti che avevamo a 120 e i 60 in più sono solo neonati».

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Un vero e proprio grido d'aiuto quello lanciato dall'Associazione che in poco tempo ha accolto 5 neo mamme feline con 15 gattini, altre 2 gatte in procinto di partorire e 33 gattini trovati senza mamma e quindi in pericolo di vita.

«Abbiamo davvero urgenza di volontari che ci aiutino a garantire loro la sopravvivenza in attesa di darli successivamente in adozione. Ciò che serve sono balie per i mici da biberon che non mangiano da soli e poi anime buone che si prendano cura di quelli di qualche mese in più che invece hanno bisogno solo di un aiuto per lo svezzamento e quindi per imparare a mangiare da soli. Per noi va bene che vengano qui in rifugio, ma ancora meglio sarebbero stalli casalinghi, visto che come sappiamo i gattini così piccoli, per motivi igienici, sarebbe meglio che non stessero in gattile ma in un ambiente più sterile e pulito».

Il copione si ripete identico agli anni precedenti e il rifugio GattiVagabondi si ritrova allo stremo anche perché gli ospiti che vengono recuperati nella maggior parte dei casi sono in pessime condizioni di salute: «Al momento ci stanno aiutando le nostre balie storiche, volontarie che da sempre si fanno in quattro per sostenerci, ma vista la mole di lavoro, purtroppo non bastiamo e avremmo bisogno di persone nuove. Basta una piccola stanza tranquilla, un bagno per esempio e un po’ di tempo a disposizione per monitorare la situazione. Noi forniremo tutto il necessario per l’allattamento, biberon e latte in polvere, nonché il supporto dei veterinari. E poi naturalmente ci occuperemo direttamente dell’adozione dei piccoli una volta che saranno messi in forze».

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Simona Sirianni
Giornalista
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