Troppi daini nel Parco nazionale del Circeo, l’area protetta istituita nel 1934 lungo la costa tirrenica del Lazio e la più antica di questo genere in Italia. E così l’ente parco ha deciso di indire un bando per consentire le cessioni degli animali, chiamate in questo caso “adozioni”, per trasferirli in luoghi in cui potranno essere ospitati, sterilizzati, in modo da tenere il loro numero sotto la soglia di guardia.
Un’operazione che può essere avviata soltanto previo quello che viene definito “screening sanitario”, ovvero un’analisi delle condizioni di salute di un campione significativo della popolazione di daini del parco. Possibile solo tramite l’abbattimento di117 animali o il recupero dei corpi di quelli morti per cause naturali o investiti.
È quanto prevede il «nuovo bando per le adozioni», emanato nell’ambito del Piano gestionale del daino nella Foresta demaniale. Obiettivo del bando è trasferire daini sterilizzati in recinti «a scopo ornamentale»: chi farà domanda per ospitare gli animali potrà fare affidamento sul contribuito economico dell’ente parco, che si farà carico delle spese di trasporto e sterilizzazione (per un massimo di 50mila euro). Le domande di adozione possono essere presentate da enti e istituzioni pubbliche, enti pubblici strumentali (amministrazioni provinciali, Comuni, Comunità Montane, Enti Statali, Centri Pubblici di allevamento di fauna selvatica), da associazioni di volontariato, prologò, onlus, enti o associazioni di promozione sociale, turistica o ambientale, da imprenditori agricoli, aziende agricole e fattorie didattiche e anche da persone fisiche. L’importante è che abbiano i requisiti imposti dal bando, tra cui recinzioni autorizzate da Regione e Provincia con dimensioni standard e avere a disposizione abbastanza terreno da evitare «condizioni di stress per gli animali o diffusione di malattie».
I daini in eccesso, insomma, verranno trasferiti in spazi adeguati come “ornamento” (e va ricordato che sono una specie alloctona, e cioè una specie che a causa dell’azione dell’uomo si ritrova ad abitare la foresta demaniale), ma prima di essere trasferiti l’ente parco deve accertarsi che la popolazione che risiede nell’area sia in salute e non portatrice di malattie. Da qui, come stabilito dall’Ispra, la necessità di condurre uno screening sanitario. In totale saranno 117 i daini senza vita che dovranno essere trasferiti all’Istituto Zooprofilattico per i test, che siano abbattuti in modo diretto o recuperati già senza vita: «La normativa stabilisce infatti che, prima del trasferimento di un animale selvatico, è indispensabile conoscere lo status sanitario della popolazione da cui proviene e per fare questo è necessario espletare specifici esami su capi non vivi – spiega l’ente parco – Tali controlli si rendono necessari per evitare che, insieme all'individuo, vengano trasferiti parassiti e agenti patogeni con conseguenze deleterie per le specie presenti nell'area di rilascio o addirittura per l'uomo; nonché per aspetti legati alla sicurezza sanitaria del comparto zootecnico locale e dei fruitori della foresta».
Spese di sterilizzazione a carico del parco per incentivare l'adozione
Lo screening sarà effettuato secondo le indicazioni e modalità concordate con la competente AUSL di Latina e la sezione di Latina dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana, e per condurre le operazioni la foresta demaniale resterà chiusa sino a maggio nelle ore notturne. Il parco non ha reso noto chi si occuperà in modo diretto degli abbattimenti: «Rispetto a quello del febbraio scorso, il nuovo bando prevede che sia il Parco a sostenere le spese di trasporto e sterilizzazione dei capi, così da incentivare le possibilità di cessione dei daini. Con la stessa finalità, cambiano anche le caratteristiche delle recinzioni idonee, sempre nel rispetto delle indicazioni prescrittive dell’Ispra», ha detto il presidente dell'Ente Parco, Giuseppe Marzano.
Il sacrificio di 117 daini, insomma, dovrebbe salvare tutti gli altri presenti all’interno del parco, a patto che entro il 10 marzo 2022 arrivino sufficienti richieste di adozione. Una vittoria, seppure parziale, delle associazioni animaliste, che si erano battute affinché i daini non venissero uccisi per contenerne il numero ma venissero ceduti: «Li abbiamo salvati – aveva annunciato a inizio gennaio Cristiano Cervello, presidente del Partito Animalista Italiano – Ancora una volta siamo riusciti a salvare i daini del Circeo. Con la nuova presidenza del parco, arriva il nuovo bando per le adozioni che salva ancora una volta i daini. Grazie all'impegno di tutti noi animalisti, di Piero Vigorelli e di tanti personaggi pubblici, il Parco fa ancora una volta (per fortuna) marcia indietro e pubblica un nuovo bando per le adozioni».