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30 Giugno 2022
17:44

Troppi animali investiti: sulla Statale della Cisa i dissuasori per tutelare la fauna selvatica

Lungo il tratto della strada Statale "Della Cisa", tra Pontescodogna e Ozzano Taro, nel comune di Collecchio (Parma), sono stati installati speciali dissuasori per ridurre l'attraversamento della strada da parte dei selvatici.

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Dell’impatto che le infrastrutture costruite dagli esseri umani hanno sugli ecosistemi e sulla fauna selvatica si parla da tempo, sottolineando come la presenza di strade e superstrade vicino (o addirittura in mezzo) a parchi, boschi e riserve naturali rappresenti un grosso pericolo per gli animali.

In parallelo si stanno cercando soluzioni per mitigare, primo tra tutti, il rischio investimento, tra le principali cause di morte della fauna selvatica. Alcuni enti e amministrazioni si stanno muovendo proprio in questo senso: da qualche giorno lungo il tratto della strada Statale "Della Cisa", tra Pontescodogna e Ozzano Taro, nel comune di Collecchio (Parma), sono stati installati speciali dissuasori per ridurre l'attraversamento della strada da parte dei selvatici.

I dissuasori compaiono per circa 4 km, in un punto che di fatto segna lo spartiacque tra i parchi regionali del Taro e dei Boschi di Carrega: negli ultimi anni sono stati centinaia gli animali che hanno trovato la morte nel tentativo di attraversare la Statale 62, non solo volpi, tassi, ricci e caprioli, ma anche specie protette come i lupi. Che soprattutto nel periodo della dispersione si avventurano fuori dai confini dei parchi ritrovandosi sulla strada.

La soluzione ideale, in questi casi, sarebbe la realizzazione dei corridoi faunistici, speciali passaggi sopraelevati o sotterranei, camuffati per confondersi con il paesaggio che li circonda, che aiutano gli animali ad attraversare illesi le infrastrutture umane. I costi però sono elevati, e un’altra strategia può essere quella di investire in meno costosi dissuasori che scoraggino gli animali dall’attraversare nei punti maggiormente rischiosi.

A cosa servono i dissuasori per la fauna selvatica

È quello che ha fatto Ente Parchi del Ducato in collaborazione con il Comune di Collecchio, installando su guardrail o su paletti catarifrangenti già esistenti, a distanza di 30 metri l’uno dall’altro, dei dissuasori che riflettono verso l'esterno della carreggiata il fascio di luce prodotto dai mezzi in arrivo, spaventando coi raggi luminosi la fauna che si trova nei pressi del bordo stradale, disincentivandola dall'attraversamento.

«Avevamo promesso di cercare di limitare i numerosi incidenti tra auto e fauna selvatica nel tratto di S.S 62 "Della Cisa" che separa i Parchi Regionali del Taro e dei Boschi di Carrega, tra Pontescodogna e Ozzano Taro in comune di Collecchio – ha fatto sapere Ente Parco Ducato – Abbiamo fatto un primo passo in quella direzione».

Allo sviluppo del progetto hanno partecipato anche Anas, WWF Italia (che ci ha gratuitamente messo a disposizione i dissuasori ottici), l'associazione “Io non ho paura del lupo” che ha applicato fisicamente i dissuasori, e l'associazione Footprint con il Lions Club Parma Farnese. La speranza è che i dissuasori possano servire quantomeno a diminuire il tasso di mortalità della fauna selvatica sul tratto, così come già accaduto in altri Paesi europei, che hanno registrato in media un calo tra il 40 e il 60%.

«È un primo importante passo per affrontare concretamente il tema della convivenza tra fauna selvatica e traffico veicolare – ha detto il presidente dei Parchi del Ducato Agostino Maggiali – Un ottimo gioco di squadra tra i diversi soggetti, accomunati dall'unico interesse di coniugare la sicurezza stradale con la continuità ecologica del nostro territorio».

«Un tratto di strada problematico da vari punti di vista – ha aggiunto la sindaca di Collecchio, Maristella Galli – sia per la sicurezza degli umani sia degli animali che abitano i due parchi. Un'azione messa in campo a più voci per salvaguardare gli uni e gli altri. Resta sempre valido l'invito a non superare la velocità consentita in quel rettilineo: andare piano aiuta ad evitare di trovarsi in certe situazioni di pericolo».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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