Parte del Friuli Venezia Giulia in ginocchio dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla regione nella notte tra il 12 e il 13 luglio. Decine di abitazioni sono state evacuate, e diversi Comuni sono stati bersagliati da violenti temporali, grandinate e trombe d’aria. Fortunatamente non si sono registrati feriti gravi, ma i danni sono ingenti, come dimostra la situazione in cui versa il rifugio per animali “Il Sentiero di Ares”, a Carlino.
La struttura è gestita da un’associazione di volontari che ospita circa 140 animali tra cani, gatti, conigli, cavalli, pony, capre, pecore, maiali, galline, anatre, oche, pavoni e tacchini, ed è stata duramente colpita da una tromba d’aria. Giovedì sono stati proprio i volontari a spiegare che «non possiamo uscire perché sono crollati alberi su tutta la strada, siamo bloccati, abbiamo la casa piena di animali feriti, gatti, tortore, pipistrelli, gattini appena nati che hanno trovato sotto le macerie, rospi. Abbiamo dei gatti dispersi perché la tromba d'aria ha divelto e portato via interi container, i tetti dei cavalli e delle pecore, tanti lavori e sacrifici strappati così – è stato l’amareggiato sfogo – Stiamo cercando di dare primo soccorso ai feriti nell'attesa che riaprano la viabilità, per fortuna nessuno è in pericolo di vita».
Fortunatamente, complice anche la catena di solidarietà partita alla diffusione della notizia, nel giro di poche ore al rifugio sono arrivate persone che hanno aiutato i volontari a ripartire. Nessun animale è rimasto ferito gravemente, e all’appello non manca nessuno: «Nonostante quello che è successo abbiamo il cuore pieno di gioia a vedere così tante persone disposte ad aiutarci fisicamente ed economicamente. Vogliamo ringraziare tutte le persone che sono venute qui a darci una mano. Chi ha ricostruito tettoie, chi ha accudito animali, chi ci ha portato da mangiare e da bere, non ci aspettavamo una cosa simile – ha detto la presidente dell'associazione commossa – I nostri animali sono tutti in sicurezza, l'ultimo gatto disperso è rientrato poco fa. Su questo siamo tranquilli, speriamo di non rivivere mai più un incubo del genere».