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18 Ottobre 2021
16:50

Trentino: un’orsa muore a causa di un incidente stradale. Cosa fare in caso di impatto

Nelle prime ore del 15 ottobre, un uomo a bordo della sua berlina ha investito un'orsa nei pressi dell'abitato di Ragoli, a Sud delle Dolomiti di Brenta, causandone la morte. Sebbene gli orsi tendano a muoversi in ambienti scarsamente urbanizzati, accade che durante uno spostamento attraversino strade e sentieri: come dobbiamo comportarci in caso di impatto?

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Un'orsa è rimasta vittima di un incidente stradale a Ragoli, un piccolo paese di appena 800 abitanti situato a Sud del Parco Naturale Adamello Brenta, in provincia di Trento. L'episodio è avvenuto il 15 ottobre nelle prime ore del mattino e ad intervenire è stata la squadra di emergenza del Corpo forestale Trentino insieme ai Carabinieri, allertati entrambi dall'autista dell'auto il quale, illeso nonostante il duro impatto, ha immediatamente contattato la Centrale unica d'Emergenza. Sul luogo dell'incidente è intervenuto anche il veterinario dell'Asl, il quale ha rinvenuto il corpo dell'animale nella scarpata al lato della strada e ne ha constatato la morte. Per il momento è stato possibile determinare che si trattava di una femmina (fortunatamente senza cuccioli al seguito) e solo attraverso le analisi specifiche che verranno eseguite nei prossimi giorni si potrà conoscere l'identità esatta dell'animale.

La convivenza tra l'uomo e la fauna selvatica sulle strade del Trentino

Gli orsi, reintrodotti in Trentino nei primi anni del 2000 attraverso il progetto Life Ursus, tendono a muoversi soprattutto in ambienti scarsamente abitati dall'uomo, ma trattandosi di una specie che si sposta su territori molto ampi, può accadere che siano obbligati a superare strade più o meno trafficate, rischiando così di scontrarsi con i mezzi di trasporto. Le probabilità che questo accada sono comunque ridotte, e generalmente non hanno conseguenze sulla salute degli orsi né su quella delle persone, come riportato sul bollettino mensile di informazione sui grandi carnivori pubblicato dalla Provincia di Trento lo scorso mese di settembre, in cui vengono descritti gli incidenti avvenuti negli ultimi mesi, in seguito ai quali gli orsi sono sempre scappati nel bosco, facendo perdere le proprie tracce.

Lungo le strade di montagna non si rischia però solo l'impatto con i grandi plantigradi, ma anche cervi, caprioli, volpi e molte altre specie particolarmente attive durante la notte, quando la visibilità per noi umani diminuisce e la fauna selvatica aumenta le proprie attività.

Cosa fare in caso di impatto con un animale selvatico?

L'ufficio faunistico della Provincia Autonoma di Trento si occupa di intervenire in queste situazioni e delle verifiche riguardanti la salute degli animali: «Se avviene un sinistro di questo tipo dobbiamo, come sempre, verificare prima di tutto il nostro stato di salute – spiega a Kodami Natalia Bragalanti, tecnico del Servizio Faunistico provinciale – In secondo luogo bisognerà contattare la centrale unica di emergenza, attraverso la quale si verrà contattati direttamente dalla squadra in servizio sul territorio in questione, a cui poter spiegare il luogo esatto in cui ci si trova».

Bragalanti sottolinea l'importanza della telefonata all'ufficio faunistico anche nel caso in cui l'animale sia fuggito e l'incidente non abbia avuto conseguenze evidenti per nessuno: «Se l'animale è scappato, verrà comunque predisposta una ricerca perché potrebbe essere ferito oppure trovarsi in stato di sofferenza a pochi passi dalla strada. Se invece, come in questo caso, fosse morto sul colpo, chiederemo l'intervento del veterinario dell'Asl, il quale può determinare l'effettiva morte dell'animale».

Nonostante la mole e il peso degli orsi, gli incidenti causati dall'impatto con questa specie non hanno conseguenze gravi: «Gli orsi hanno zampe nettamente più corte di quelle dei cervi – spiega l'esperta – L'impatto avverrà quindi nella parte bassa dell'auto, e solo raramente l'animale raggiunge il parabrezza. Caso contrario è invece quello dei cervi, i quali hanno leve molto più lunghe e possono colpire la parte alta dei mezzi di trasporto, causando incidenti di notevole gravità». Gli incidenti che coinvolgono gli orsi inoltre, sono inferiori anche di numero: «Approssimativamente sul territorio provinciale gli investimenti di caprioli e cervi rappresenta circa il 90% dei casi in un anno, mentre sono circa 2 o 3 all'anno i sinistri che interessano gli orsi».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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