Le hanno abbandonate in una scatola di cartone davanti all'ingresso del Centro Fauna Selvatica il Pettirosso di Modena, 30 tartarughe di terra con tutta probabilità tenute in un giardino o in un terreno privato da qualcuno che ha deciso di liberarsene in maniera anonima, tenuto conto anche del fatto che la loro detenzione è severamente regolamentata per legge.
A trovarle è stata la responsabile del centro, che ha subito avvisato i militari del Nucleo Carabinieri Cites. Al loro arrivo hanno constatato che nella scatola erano presenti 29 Testudo Hermanni – alcune molto piccole – e un esemplare di Testudo Graeca, conosciuta anche come testuggine greca o testuggine moresca. Gli animali erano tutti privi di microchip, e sono stati sottoposti a sequestro e affidati alla custodia del centro Il Pettirosso, autorizzato a detenere questa specie. Sono quindi partite le indagini per risalire al responsabile dell'abbandono, che ora rischia di essere accusato di diversi reati, oltre a quello di abbandono stesso.
Le Testudo hermanni sono infatti inserite nella lista rossa della dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) tra le specie minacciate di estinzione. Si tratta dell'unica specie di testuggine originaria dell'Italia, ed è presente in tutta l'Europa meridionale, dove ha il primato di tartaruga più diffusa in cattività. Il declino della popolazione in natura deriva proprio dalla pratica di prelevarle in natura e allevarle in cattività, oltre che dalla distruzione del loro habitat e dalle attività antropiche. Per proteggere la specie, sia l'allevamento sia la detenzione sono regolate dalla Convenzione di Washington, che prevede, verificata la legale provenienza dell’animale, una specifica documentazione (certificato CITES) e il microchip. Il responsabile della detenzione illegale di questi esemplari, ai sensi della Legge 150/92, rischia quindi una sanzione penale e l’arresto da 6 mesi a 2 anni con l’ammenda da 15.000 a 150.000 euro.
Anche la testuggine moresca è inserita nella lista rossa dell'IUCN, e in Italia è molto più rara. Nel nostro Paese sono note due popolazioni naturalizzate in Sardegna, di cui una sull'Isola di Mal di Ventre, l'altra in provincia di Oristano, ma in natura sono molto più diffuse nell'Africa del Nord, ed è anche per questo che spesso gli esemplari vengono trafugati illegalmente da un Paese all'altro via mare, nascosti nei bagagli, e scoperti e salvati durante i controlli doganali in porto.