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14 Dicembre 2022
9:45

Tre paleontologhe amatoriali trovano un fossile di 100 milioni di anni in Australia

Tre paleontologhe amatoriali hanno ritrovato un fossile di elasmosauro di 100 milioni di anni completo di testa e corpo, un evento molto raro nella paleontologia marina.

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Il plesiosauro scoperto da Cassandra e la sua famiglia, immagini del Queensland Museum

Ci sono famiglie che passano il proprio tempo libero giocando a Scarabeo e quelle che si armano di scarponi da trekking, scalpello e pennellino per rimovere la polvere con un solo intento: scoprire muovi fossili. Stiamo parlando di un trio composto da due sorelle Cassandra e Cynthia e loro cugina Sally, paleontologhe amatoriali che hanno scoperto nello Stato del Queensland un fossile di elasmosauro di 100 milioni di anni, il più completo che sia mai stato ritrovato in Australia.

Le tre donne hanno fatto della caccia al fossile il proprio passatempo e così ogni anno si spostano in diverse regioni dello Stato per scoprire quali possano essere potenziali siti per uno scavo. Con gli stivali sporchi di polvere e fango e il sudore che imperla i loro visi, Cassandra, Cynthia e Sally camminano per centinaia di chilometri prima di trovare il posto giusto dove mettersi al lavoro. Un'opera di volontariato piuttosto particolare potremmo dire, visto che una volta trovati i primi reperti, le tre donne comunicano sempre tempestivamente la scoperta alle autorità competenti che di lì a breve iniziano gli scavi per riportare alla luce il tesoro scovato dal trio.

Come spiega in un comunicato lo stesso Queensland Museum, che si è incaricato dell'ultimo scavo, è accaduto già negli anni precedenti che le donne trovassero alcuni resti di plesiosauro, più in particolare un Kronosaurus e un Ichthyosaurus, e diversi fossili di pesci e tartarughe estinti. Ancora una volta, dunque, con in mano scalpello e piccozza la peculiare famiglia di paleontologhe in erba ha trovato un nuovo fossile, ma questa volta non si tratta di un reperto comune: è un elasmoauro completo, un unicum nella storia paleontologica asutraliana.

Cosa è un elasmosauro

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Thalassomedon haningtoni della famiglia degli elasmosauridi, immagine di DiBgd via Wikimedia Commons

Per molti di noi il nome elasmosauro non ricorda nulla, ma da qualche parte, in televisione, su internet o in qualche libro sarà capitato in un modo o nell'altro di incappare in un nome con cui spesso vengono associati: i plesiosauri. Gli elasmosauridi, infatti, sono una famiglia di rettili marini estinti appartenenti ai ben più noti plesiosauri, un gruppo di animali di cui si riteneva facesse parte anche il mitologico mostro di Loch Ness, creatura immaginaria la cui esistenza è stata smentita più volte. Questi grandi animale vissero nel periodo Cretaceo, circa 120 – 65 milioni di anni fa, e i loro adattamenti alla vita sottomarina erano talmente tanto efficienti da aver conquistato quasi tutto il globo, tanto che i loro resti possono essere ritrovati in ogni continente.

Quella di 120 milioni di anni fa, però, era una Terra completamente diversa in cui dei continenti nuovi di zecca avevano appena preso posto nel loro spazio oceanico: Sud America, Africa, India, Antartide e Australia. All'epoca gran parte del Queensland australiano era coperto da un vasto mare poco profondo, il Mar Eromanga, e gli abitanti dell'oceano di quel tempo, tra cui rettili marini come plesiosauri e ittiosauri, nuotavano comunemente in tutto lo Stato. Insieme a questi giganti del mare che potevano raggiungere anche i 12 metri di lunghezza vi erano anche tartarughe marine di ogni specie di cui, dopo il grande evento di estinzione di massa alla fine del Cretaceo, rimane ancora oggi solo alcuni esponenti della famiglia chelonidae, come la tartaruga verde, e la meravigliosa tartaruga liuto.

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Osservando un elasmosauro si nota immediatamente la particolarità che rendeva questi animali tanto unici: un collo estremamente lungo. Questa struttura, infatti, era la più lunga fra tutti i plesiosauri, con un numero di vertebre cervicali compreso tra 32 e 76. Il suo moto nell'acqua doveva somigliare molto a quello di un serpente con alla fine della coda un grosso corpo che poteva pesare anche alcune tonnellate. Per immaginare un andamento così goffo e maestoso allo stesso tempo possiamo far riferimento a "House of the Dragon", la serie televisiva trasmessa su HBO spinoff della famosa saga "Il Trono di Spade". L'andatura di un elasmosauro poteva somigliare molto al volo di Caraxes, drago cavalcato da Daemon Targaryen, che se da un lato fa sorridere per l'incredibile lunghezza del collo, dall'altro incute certamente una buona dose di timore e rispetto.

La scoperta di "Little Prince"

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La testa di Little Prince, il fossile di elasmosauro, immagine del Queensland Museum

Una volta arrivati sul posto i paleontologi del Queensland Museum sono rimasti sorpresi da come il reperto si fosse conservato così bene per milioni di anni. Dopo aver disseppellito accuratamente i fossili dell'animale i ricercatori hanno potuto constatare l'incredibile scoperta che la famiglia aveva fatto: davanti ai loro occhi giaceva la quasi totalità di uno scheletro di elasmosauro, animale la cui lunghezza del collo ha da sempre costituito un problema in termini di ritrovamenti fossili.

Essendo composto da decine di vertebre, infatti, uno scheletro completo di questo rettile marino risulta quasi impossibile da trovare. Poiché gli elasmosauri erano composti per due terzi dal collo, spesso la testa viene scoperta molto lontana dal luogo in cui l'animale è morto, trasportata dalle correnti marine e sepolte dai sedimenti. Questo fa si che sia molto difficile trovare un fossile che conservi bene sia la testa che il corpo ad esso associato nello stesso posto.

Proprio per questo motivo i ricercatori danno al ritrovamento una importanza scientifica fondamentale: per gli studiosi "Little Prince", così è stato soprannominato l'animale in onore del cognome di Cassandra, rappresenta una vera e propria Stele di Rosetta della paleontologia dei rettili marini. Avere un reperto completo significa infatti poter condurre una serie di analisi dettagliate che ci diranno di più sulla collocazione filogenetica di questo animale, un mistero evolutivo che da sempre stimola la curiosità di paleontologi e non.

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