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3 Agosto 2023
11:13

Tre nuove specie di uccelli scelgono il Salento per nidificare: osservati anche svassi piccoli

Un gruppo di birdwatcher e ornitologi ha avvistato delle specie rare per la prima osservate in nidificazione in Salento: lo svasso piccolo, il moriglione e la moretta tabaccata.

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Svasso piccolo, foto di Sandro Barile

Tre uccelli acquatici di pregio naturalistico: svasso piccolo (Podiceps nigricollis), moriglione (Aythya ferina) e la rara moretta tabaccata (Aythya nyroca). Un’area di nidificazione insolita. Il gruppo di birdwatcher che collabora al Progetto MoSSHa (acronimo che sta per Monitoraggio Specie Siti e Habitat Natura 2000 In Puglia), coordinati dall’ornitologo Rosario Balestrieri, ha individuato per la prima volta nel territorio leccese alcune specie di uccelli che mai, prima di oggi, erano state osservate intente a nidificare da queste parti. Le specie venivano già rilevate in Salento durante il periodo invernale o durante il passo migratorio, ma mai prima di oggi si erano stabilite durante l’estate per deporre le uova.

Due di queste nidificazioni sono avvenute con certezza presso l’Oasi WWF “Le Cesine”, area umida di straordinario interesse ornitologico in cui, negli anni, sono state censite oltre 200 diverse specie di uccelli. In sinergia con Giuseppe De Matteis, che si occupa di questa riserva naturale, sono stati pianificati dei rilevi che hanno riguardato l’area protetta per tutto il periodo primaverile ed estivo. Nel corso di questi mesi Leonardo Chiriacò, biologo e birdwatcher che ha coadiuvato le indagini, ha notato dapprima una femmina di moretta tabaccata seguita da 12 anatroccoli che spariva in un canneto e qualche giorno dopo una coppia di svassi piccoli accompagnati da un pulcino. Una scoperta non casuale, partita dall’osservazione di alcuni individui adulti che, anziché abbandonare l’area come accade di solito, restavano nelle Cesine frequentando aree ideali per la costruzione del nido.

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Rosario Balestrieri e Leonardo Chiriacò durante i rilievi ornitologici in Salento

L’altra nuova nidificazione per il Salento si è verificata con certezza presso i laghi Alimini e riguarda un’anatra rilevata con frequenza durante i periodi di passo o svernamento ma che nell’area non si era mai riprodotta: il moriglione. Questa volta è stata osservata la coppia con sei anatroccoli al seguito.

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Moriglione femmina con tre giovani, foto di Rosario Balestrieri

Presso i Laghi Alimini è stato osservato in più occasioni anche il Falco pescatore, purtroppo mai in circostanze che facessero ipotizzare un ritorno della specie come nidificante. Questo maestoso rapace, infatti, fino al 1956 ha nidificato fra questi due laghi a poca distanza da Otranto, in quello che è stato l’ultimo sito di riproduzione in Italia continentale prima del progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante realizzato in Toscana nel 2011. La storia dell’ultimo nido datata 1956, peraltro, ha davvero dell’incredibile, per la decisione volontaria che fu presa di buttare giù il ramo dove era stato localizzato. Un chiaro segno di come i rapaci venissero visti in passato con una certa avversione, soprattutto perché ritenuti concorrenti nella caccia.

«Si tratta di rilevazioni che in maniera diversa hanno una certa importanza – ha spiegato a Kodami l’ornitologo Rosario Balestrieri – La moretta tabaccata ha una popolazione in forte riduzione, ogni sito riproduttivo dà speranza sulla sua conservazione. Esemplari di svasso piccolo, invece, sono difficili da trovare ma nell’ultimo periodo si sta registrando un leggero incremento. In particolare, sembra stia colonizzando sempre più le aree in direzione del Mediterraneo, mentre in passato si stabiliva più a Nord Est. Il moriglione forse è una specie più comune, però le nidificazioni sono comunque pochissime a dispetto di una popolazione svernante abbondante. Quanto al Salento, invece, va detto che si tratta di un territorio meraviglioso e ancora poco conosciuto al grande pubblico dal un punto di vista della biodiversità. Un luogo in cui, in un mare cristallino, si possono osservare specie rare come fraticelli e gabbiani corsi pescare a poca distanza dai bagnanti. Al contempo è bene ricordare la complessità e la fragilità di questa realtà in cui il turismo può essere proiettato nel futuro solo in una chiave sostenibile».

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Moretta Tabaccata, foto di Saverio Gatto

Il Progetto “MoSSha”, del resto, si sta occupando non solo dello studio dell’avifauna. L’obiettivo è anche quello di osservare la biodiversità marina e terrestre della Puglia meridionale attraverso specie ed habitat della rete Natura 2000. Un lavoro che procede con grande impegno sotto il coordinamento del Prof. Genuario Belmonte dell’Università del Salento.

Un contributo straordinario è arrivato dai tantissimi birdwatcher che si sono avvicinati allo studio e all’osservazione dell’avifauna in questi anni: «La presenza di tanti appassionati sul territorio – ha aggiunto il biologo e birdwatcher Leonardo Chiriacò – da decenni fornisce agli studiosi spunti e novità, oltre ad una grande quantità di dati che difficilmente potrebbero essere raccolti in altra maniera. Da qualche anno è possibile parlare addirittura di citizen science, una scienza fatta dai cittadini, ovvero la possibilità offerta a tutti, anche ai meno esperti, di contribuire alla conoscenza scientifica segnalando, per esempio sui social o su apposite piattaforme online, le osservazioni fatte anche nel giardino di casa». A tal proposito ricordiamo il monitoraggio partecipato dei parrocchetti che è stato avviato proprio in Puglia da alcune settimane.

«Le modalità di scelta di un luogo per la nidificazione dipendono da diversi fattori – ha poi concluso Giuseppe De Matteis del WWF – il monitoraggio costante ed il coinvolgimento di studiosi ed appassionati ci aiuta a comprendere meglio lo stato di salute della Riserva e ad individuare ed adottare misure adeguate per conservare o, eventualmente, mitigare eventi o presenze di disturbo. L'importanza di tali osservazioni ci suggerisce l'essenzialità e l'opportunità di tutelare e conservare aree, come Le Cesine, che diventano scrigni di biodiversità ed esempi di queste buone pratiche».

Il gruppo di lavoro ha fornito, inoltre, alcune indicazioni sulle specie rilevate sulla base delle indicazioni note nell’ambiente scientifico.

Lo svasso piccolo

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Svasso piccolo, foto di Sandro Barile

Il 70% della popolazione nidificante in Europa si concentra fra Ucraina e Russia Sud Occidentale. Durante l’inverno è diffusa in Italia dove frequenta principalmente lagune costiere e litorali, ma anche grandi laghi interni. Nel nostro paese è estremamente rara come nidificante. Nell’ultima opera ornitologica di riferimento, “L’Atlante degli Uccelli nidificanti in Italia”, pubblicato qualche mese fa, vengono riportati 19 possibili siti di nidificazione di cui solo per 7 la nidificazione viene considerata certa. In Puglia la specie è osservabile principalmente durante le migrazioni e lo svernamento, con casi rari di nidificazione nelle zone umide del Golfo di Manfredonia, in Salento non era mai stata rilevata la nidificazione e questo aggiunge un ottavo sito certo per la riproduzione di questa specie in Italia.

La moretta tabaccata

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Morette tabaccate, foto di Saverio Gatto

In Italia la specie è considerata “in pericolo” e per questo è inserita in numerose categorie di tutela. Predilige acque aperte dolci o poco salate, caratterizzate dalla presenza di densa vegetazione acquatica. La popolazione nidificante è composta da un numero stimato di circa 90 coppie, dislocate in piccoli nuclei riproduttivi sparsi lungo lo stivale, in Sardegna e Sicilia. La specie, in Puglia, è presente regolarmente tutto l’anno. È localizzata principalmente in Salento e nel territorio di Foggia. Le nidificazioni sono concentrate nella Daunia Risi (un’area del Parco Nazionale del Gargano individuabile nella zona del lago Salso), nel Lago di Lesina e occasionalmente in Salento a Brindisi. Nella provincia di Lecce, la presenza della moretta tabaccata è abbastanza irregolare, con l’unica eccezione rappresentata da Le Cesine dove questa specie è stata osservata con costanza dal 2012 sebbene solo quest’anno ne sia stata osservata la nidificazione.

Il moriglione

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Moriglione, foto di Rosario Balestrieri

In Italia la specie è piuttosto diffusa e abbondante in inverno, sia lungo le coste che nell’entroterra. Le coppie nidificanti nel nostro paese sono stimate fra le 280 e le 230, concentrate nelle regioni settentrionali. Le indicazioni in Italia centro-meridionale sono sparse e spesso irregolari. In Puglia è presente regolarmente in gran parte delle zone umide durante le migrazioni e lo svernamento, mentre nidifica in maniera molto localizzata, nel Lago di Lesina e nella Daunia Risi, che distano circa 300 km dal nuovo sito di riproduzione scoperto in Puglia presso i Laghi Alimini (dove è stata osservata una coppia con sei anatroccoli). Va detto che questa specie è stata rilevata con alcune coppie presso “Le Cesine” ma il susseguirsi delle indagini in quest’area non ha mai portato all’osservazione del nido o dei piccoli, circostanza che avrebbe reso certa la riproduzione. Al momento, dunque, la specie viene ritenuta nidificante possibile per il sito indagato.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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