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7 Settembre 2023
10:46

Tre nuove specie di ragno lupo appena scoperte a Sant’Elena, ma sono già a rischio estinzione

Sull'isola di Sant'Elena, nell'oceano Atlantico centro-meridionale, sono state scoperte tre nuove specie endemiche di ragno lupo, che però sono purtroppo già a rischio estinzione.

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A Sant'Elena, nell'Atlantico meridionale, una nuova revisione sulle specie di ragno lupo endemiche dell'isola ha permesso di scoprire ben tre nuove specie. Gli scienziati hanno corso letteralmente contro il tempo per chiarire la diversità dei ragni dell'isola e conoscere con esattezza le specie presenti, in modo che possano essere adeguatamente protetti quanto prima. Lo studio, pubblicato sulla rivista Arachnology, è servito infatti ad aggiungere nuovi licosidi – la famiglia a cui appartengono i ragni lupo – che non esistono in nessun'altra parte del mondo tranne che su questa remota isola, dove però sono purtroppo già a rischio estinzione.

Le tre nuove specie appena descritte sono Molearachne sanctaehelenae, conosciuto localmente anche come "ragno talpa" per le sue abitudini terricole e Dolocosa joshuai e Hogna veseyensis. Secondo gli autori, tutte e tre le specie rischiano seriamente l'estinzione, per via soprattutto della perdita di habitat nel territorio britannico d'oltremare. Due di questi vivono infatti tra le foreste umide dell'isola, che un tempo copriva ben 600 ettari di territorio, ma che a causa della deforestazione ora è ridotta ad appena 16 ettari.

Liza Fowler, specialista in invertebrati del St Helena National Trust, ha dichiarato: «Sant’Elena è costellata di habitat unici che ospitano specie che non esistono in nessun’altra parte del mondo. Solo nella foresta pluviale ci sono 120 specie di invertebrati endemiche di cui siamo a conoscenza, e chissà quante altre non sono ancora state identificate. Se non sappiamo quali specie esistono, non sappiamo come proteggerle al meglio».

La Royal Society for the Protection of Birds e il governo di Sant'Elena stanno già portando avanti un progetto, finanziato grazie al Foreign Commonwealth and Development Office del Regno Unito, per proteggere e ripristinare la foresta umide, conosciute anche come foreste nebulose, poiché caratterizzate dall'essere coperte in maniera continua o periodica, da una fitta cortina di nuvole a bassa quota.

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Le montagne e foreste nebulose dell’isola di Sant’Elena

Queste foreste forniscono inoltre anche più della metà dell'acqua dolce dell'isola ai suoi 4.500 abitanti e hanno tra l'altro subito recentemente parecchi problemi a causa della siccità. Il progetto mira quindi ad aumentare del 25% la copertura forestale, obiettivo che contribuirà a proteggere sia i nuovi ragni lupo appena descritti che tutta la biodiversità che ospitano.

Danniella Sherwood, ricercatrice dell'Arachnology Research Association, ha commentato: «Sant'Elena è come un negozio di caramelle grande quanto un'isola per uno specialista di ragni come me. L'isola ha un'incredibile diversità di habitat, che ospitano oltre 400 invertebrati che non esistono in nessun'altra parte del mondo, circa 120 dei quali si trovano nella foresta nebulosa. Spero che il nostro lavoro eleverà i ragni lupo come gruppo di punta sull’isola, esemplificando la sua ricchezza di invertebrati unica e meravigliosa».

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I ragni della famiglia dei licosidi sono aracnidi piuttosto comuni anche qui in Italia, hanno un corpo robusto e un colore bruno-rossiccio simile a una tarantola, ma soprattutto possiedono spiccate abilità nella predazione. La parola lupo, infatti, richiama subito le incredibili capacità di caccia fuori dal comune caratterizzate da agguati, inseguimenti e vista acuta, tutte caratteristiche tipiche di questi ragni.

Sono ragni abbastanza grossi per i nostri standard, tuttavia sono completamente innocui e non rappresentano un pericolo per gli esseri umani. Nonostante ciò, proprio di recente, anche questi aracnidi inoffensivi e comunissimi nelle nostre case e giardini, sono stati oggetto di una narrazione su alcuni media che definire allarmistica e sensazionalistica non rende affatto l'idea. Speriamo quindi che queste tre nuove specie possano servire a rivalutare e a rendere giustizia anche alle nostre specie.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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