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12 Marzo 2021
15:17

Tre gatti mummificati sotto il letto: la casa dell’accumulatrice seriale di Roma

In 150 metri quadrati di casa erano rimasti lei, 16 tonnellate di rifiuti e un paio di gatti malconci. Quattro altri mici, nel frattempo, erano morti: tre, quelli mummificati ritrovati sotto il letto dove la stessa donna dormiva. La storia dell’accumulatrice seriale di animali di Roma, che ormai va avanti da almeno 15 anni, continua a farsi più viva che mai. Sono gli animalisti a lanciare di nuovo l’allarme.

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In 150 metri quadrati di casa erano rimasti lei, 16 tonnellate di rifiuti e un paio di gatti malconci. Quattro altri mici, nel frattempo, erano morti: tre, quelli mummificati ritrovati sotto il letto dove la stessa donna dormiva. La storia dell’accumulatrice seriale di animali, che ormai va avanti da almeno 15 anni, continua a farsi più viva che mai. Sono gli animalisti a lanciare di nuovo l’allarme sulla donna di Roma che soffrirebbe tra l'altro di disposofobia, l’accumulo di oggetti e vestiti.

Un micio si affaccia dalla finestra: l'allarme

I volontari raccontano di un episodio particolarmente agghiacciante, con un micio che si è affacciato dalla finestra e che, sotto gli occhi dei passanti lungo la strada, stava palesemente chiedendo aiuto. Decine di segnalazioni sono arrivate poi per vederci chiaro sullo stato delle cose in quell’appartamento al secondo piano di una palazzina di Roma Sud. «Avevamo già notato che qualcosa non andava, visto che erano stati segnalati animali morti», spiega Veronica, una delle volontarie che dal 2006 sta monitorando la situazione.

Il primo ingresso nella casa di guardie zoofile e Vigili del fuoco

Ad aprile 2017, dopo aver avuto l'ok dal pubblico ministero, entrano nell'appartamento le guardie zoofile e i Vigili del fuoco. Provvidenziale, in questo senso, è stato l’intervento di Antonio Colonna, dell’associazione Stop Animal Crime. Quel primo sopralluogo, lì dentro, lui se lo ricorda davvero bene. «Nella casa non era possibile camminare tanti i rifiuti all’interno. Nei giorni successivi a quel primo ingresso sono state raccolte 16 tonnellate di rifiuti – aggiunge – La signora era stata colpita da due ordinanze del sindaco di Roma nel 2009 e nel 2014 con il divieto di accumulare rifiuti e animali. Eppure lì ne abbiamo trovati tanti, come abbiamo trovato 3 gatti morti proprio sotto il suo letto. Non sono bastati quei divieti. Quel reato è di maltrattamento di animali. Credo che lo Stato dovrebbe fare di più per impedirlo».

Quel giorno di gatti ne sono stati trovati tre, uno rosso (quello che si era affacciato alla finestra), uno bianco e striato e un'altra che si era nascosta e che era visibilmente spaventata. Giornali e abiti tra le tonnellate di rifiuti portati via. Il bagno, racconta chi è stato lì, era in condizioni igieniche pietose.

Colonna: «Manca una legge nazionale»

Oggi, dopo quattro anni dal quel primo ingresso, Colonna definisce la vicenda dell'accumulatrice romana di gatti un "cold case", un caso irrisolto. Di episodi simili, in Italia, ce ne sono però diversi. «Ci sono centinaia di casi ma se ne parla davvero molto poco – commenta – Uno degli ultimi è avvenuto in Sabina: una donna aveva tra i 50 e i 70 animali, è stata condannata e messa ai domiciliari, ma di fatto nessuno può impedirgli di continuare a farlo perché bisognerebbe sempre entrare in casa e controllare. Ci vorrebbe un provvedimento sanitario».

Sul caso di Roma, Colonna dice che la donna ha un amministratore di sostegno perché è stata dichiarata parzialmente incapace di intendere e di volere. «Ma in Italia», sottolinea, «manca una norma che impedisca di continuare a detenere animali alle persone condannate per maltrattamento. E’ un po’ come se un genitore violentasse il proprio figlio e la giustizia gli dicesse ‘ti condanno ma dovete restare a vivere nella stessa casa’». «Anzi», aggiunge, «c’è persino un progetto di legge che ha proposto di rendere i proprietari custodi giudiziari degli animali stessi».

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