A Calendano, in provincia di Bari, sono stati abbandonati tre conigli Ariete Nano di circa 4 mesi. Gli animali sono stati ritrovati da Marta, una volontaria dell'ENPA della sezione di Ruva di Puglia, che ha immediatamente allertato l'associazione.
I coniglietti avevano segni di maltrattamenti sul corpo e purtroppo due di loro non sono sopravvissuti: uno dei tre era già morto al momento del ritrovamento, un altro era abbastanza deperito tanto da non superare la notte e l'ultimo presentava una brutta infezione all'occhio destro, curata grazie all'intervento dei medici. L'unico sopravvissuto è stato poi adottato proprio da Marta che lo ha chiamato Casper.
Rossella Ulloa Severino, responsabile della sezione ENPA di Ruva Puglia, spiega a Kodami: «Stiamo monitorando lo stato di salute del coniglietto e, grazie alla cura di collirio che dovrà fare per almeno dieci giorni, si sta riprendendo piano piano. Si vede che è abituato al contesto domestico perché si è subito ambientato in casa. La zona in cui sono stati ritrovati era abbastanza isolata, per questo riteniamo che siano stati abbandonati. Devo dire che questo ritrovamento ci ha molto scosso perché nella provincia di Bari non abbiamo mai avuto segnalazioni di conigli maltrattati, per lo più noi aiutiamo cani e gatti liberi. Questi gesti contro esseri indifesi sono abominevoli: abbiamo timore che siano commessi da sociopatici e soggetti potenzialmente pericolosi anche per l'essere umano».
C’è una complessa relazione tra maltrattamento animale e pericolosità sociale, tema introdotto in Italia dall'associazione Link, nata per promuovere iniziative e studi scientifici su questo fenomeno che è anche al centro di una proposta di legge presentata lo scorso giugno a Roma dal deputato Devis Doris di Europa Verde.
In merito è stato significativo il contributo apportato dalla pubblicazione del Report 2016 "Profilo zooantropologico comportamentale e/o criminale del maltrattatore e/o uccisore di animali" relativo ad uno studio su un campione di 682 detenuti, condotto proprio dall’associazione LINKITALIA e dal Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia.
Si tratta di una raccolta dati in cui è stato chiesto ai detenuti se nell’infanzia o nell'adolescenza avessero maltrattato o ucciso animali, o se avessero assistito ad episodi del genere e da cui emerge, tra l'altro, che quasi mai un minorenne viene preso in carico dai servizi minorile per delitti commessi nei confronti di animali.
In quest'ottica è quindi ancora più importante comprendere il ruolo della società, intendendo l'insieme di famiglia, scuola, istituzioni, nell'educazione dei giovani e su questo tema abbiamo chiesto un commento anche a Rossella: «Noi siamo molti presenti nelle scuole per cercare di fare campagne di sensibilizzazione con i ragazzi, dove riceviamo sempre feedback positivi. Siamo presenti anche nelle piazze pubbliche, collaborando con tante associazioni che ci aiutano quotidianamente sul territorio con segnalazioni e denunce. Constatati gli ultimi avvenimenti servirebbe maggior consapevolezza e rispetto verso altre forme di vita pertanto confido in un cambio di mentalità».