Son tre i cavalli privi di microchip che sono stati sequestrati nel corso delle ultime ore nel quartiere Zia Lisa II di Catania, noto per essere anche il quartiere dell'aeroporto Fontanarossa. Sequestrati anche quattro immobili adibiti a stalla in cui vivevano gli animali e che sono stati costruiti abusivamente su terreno di pertinenza del Comune.
L'operazione è stata svolta dalla Polizia Municipale di Catania e dai militari della stazione di Librino, che negli ultimi tempi sembra essersi specializzata nella lotta contro gli ecoreati. Dopo aver svolto infatti gli accertamenti preventivi, gli agenti hanno avuta la certezza della presenza di animali non dichiarati all'interno degli immobili durante i controlli.
Trattasi di tre esemplari purosangue, la cui provenienza è ancora ignota. Oltre a essere abusive, le strutture in cui erano stati rinchiusi risultavano comunque non idonee agli standard sanitari necessari per il mantenimento di questi animali. Le indagini ora dovranno chiarire a che scopo erano detenuti gli animali, anche se non si esclude che potessero finire nel giro delle corse clandestine o della vendita illegale, fenomeno purtroppo ancora frequente in Sicilia.
Quattro cavalli sequestrati in un blitz contro le stalle abusive a Catania
Sono stati tra l'altro identificati degli immobili abusivi, che sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Catania. I tre cavalli comunque, secondo gli agenti, al momento del sequestro non presentavano ferite vistose e apparivano in salute, per quanto si è reso necessario sottoporli ad un accurato controllo sanitario da parte dei veterinari dell’Asp, che li hanno dotati anche di microchip identificativo. Due puledri sono già stati condotti comunque dagli agenti presso un maneggio privato, poco lontano dalla città, mentre il terzo esemplare è ancora sotto il controllo dei veterinari.
Questo è l'ennesimo caso di violenza perpetuata ai danni dei cavalli, per la città che sorge sulle pendici dell'Etna. Sono infatti numerose le segnalazioni di animali maltrattati provenienti dai quartieri periferici di questa città, dove resiste una grande tradizione di corse clandestine e del consumo di carne di cavallo illegale. Proprio un anno fa, sempre a Catania altri tre esemplari erano stati sequestrati poco prima della partenza di una gara, mentre nel corso del 2021 furono ben 27 le persone denunciate sempre per le corse clandestine dei cavalli.
Ovviamente, questo fenomeno non si limita solo nella parte orientale dell'isola. Frequenti sono anche le corse e i sequestri di cavalli a Palermo, per esempio, in cui i giovani criminali hanno cominciato persino a trasmettere "le gare" su Tik Tok, per permettere anche a coloro che rimangono a casa di seguire le corse. Ed anche nell'agrigentino il fenomeno è ben diffuso, come testimonia la corsa bloccata dai carabinieri di un mese fa.
Risulta importante quindi il controllo del territorio da parte degli Agenti di Polizia, che tramite l'elevato numero di sequestri sperano così di arginare la partecipazione a queste corse e a tutelare la salute degli animali.