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6 Novembre 2023
10:04

Tre asini, due pony e un cavallo sequestrati a Novi Ligure: i loro umani indagati per maltrattamento

Erano chiusi in piccoli box bui senza lettiera e con il pavimento ricoperto di deiezioni. Per questo tre asini, due pony e un cavallo, trovati in condizioni gravi dalle guardie zoofile OIPA in un maneggio di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, sono stati sequestrati e i loro umani indagati per maltrattamento.

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Quando sono stati trovati dalle guardie zoofile OIPA in un maneggio di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, erano chiusi in piccoli box bui senza lettiera e con il pavimento ricoperto da uno strato di circa 10 centimetri di deiezioni. Per questo tre asini, due pony e un cavallo, quelli in condizioni più gravi rispetto agli altri, su indicazione dell’Asl di Alessandria, sono stati posti sotto sequestro.

L’intervento dell’Organizzazione protezione animali nella struttura che ospita 32 equidi è stato richiesto dal Comando locale dei Carabinieri e ora diverse persone sono indagate per maltrattamento ai sensi dell’articolo 544 ter del Codice penale. I sei animali allontanati, sono stati trasferiti in un altro maneggio dove stanno ricevendo le prime cure per essere rimessi in sesto al più presto, tuttavia le loro condizioni hanno fatto impressione anche ai vigilanti dell’associazioni, nonostante compiano soccorsi di questo genere e anche peggiori quotidianamente.

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«Quando siamo arrivati per fare il nostro sopralluogo – racconta la coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Alessandria e provincia, Cristina Destro – i box erano terribilmente sporchi, sul terreno c’erano solo le deiezioni degli animali. Nei secchi non c’era acqua e gli abbeveratoi erano sistemati troppo alti per essere utilizzati». Come ha certificato la veterinaria intervenuta per la perizia, gli animali avevano anche lesioni alle zampe, ulcere e piaghe, addirittura ferite croniche dovute ai continui traumi cui la cute è sottoposta ogni volta che l’animale si sdraia su una superficie dura e priva di lettiera:«Queste lesioni, nel periodo estivo, se non curate vengono infestate da mosche che determinano gravi infezioni purulente».

Una brutta vicenda davvero che mostra come ancora i maltrattamenti sugli animali siano questioni all’ordine del giorno e come anche chi dovrebbe avere un occhio di riguardo non abbia invece per nulla interesse a mantenere uno standard alto di benessere per gli esseri che ospita. Dopo l’ennesimo caso, l’Oipa invita sempre di più i cittadini a non girarsi dall’altra parte quando scoprono casi di degrado o maltrattamento vero e proprio, ma di denunciarli subito a loro o alle forze dell’ordine in modo che possano procedere a verifiche e sequestri qualora si trattasse di reati contro gli animali.

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Anche perché, non è mai inutile ripeterlo, il maltrattamento di animali sia domestici sia selvatici è un grave reato penale, come previsto dall’articolo 544-ter del Codice penale italiano che specifica: «Chi causa lesioni o sofferenze agli animali, sottoponendoli a sevizie, comportamenti, addestramenti, fatiche o lavori insopportabili per le loro caratteristiche etologiche viene punito con pene che prevedono la reclusione da tre a diciotto mesi e una multa da 5.000 a 30.000 euro».

Purtroppo, però, nonostante esista da anni una legge molto rigorosa, davanti alla cattiveria umana non è certo un divieto a fare da deterrente e, infatti, gli animali continuano ad essere maltrattati in diversi modi orribili. Per questo, il Codice penale italiano ha ben specificato cosa intende per maltrattamento segnalando tutte quelle pratiche che ritiene tali, a partire dallo stato di abbandono fino alle ferite o alle mutilazioni inflitte volontariamente o per incuria o ancora all’impiego degli animali in combattimenti clandestini. Ma chiaramente ce ne sono diverse altre.

Chi non si occupa di animali tutti i giorni può anche non ritenere il fenomeno una vera e propria piaga, anche perché crescendo sempre di più gli animali nelle famiglie uno si aspetterebbe che fosse la sensibilità ad aumentare nei confronti degli animali, non di certo i numeri dei maltrattamenti e degli abbandoni. Eppure l’immagine è proprio questa: il 37,7 per cento dei nostri connazionali maggiorenni, stando ai dati Eurispes, ha un animale domestico che, nel 44,7 per cento dei casi, è un cane, ma questi numeri raccontano soltanto una parte della storia: i numeri dell’abbandono, infatti, piaga ancora ben lontana dall’essere sconfitta, ha visto nel 2022, 71mila cani abbandonati. Una cifra che non mette per niente di buonumore.

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Simona Sirianni
Giornalista
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