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31 Marzo 2023
13:09

L’Italia non intende vietare i viaggi degli animali vivi verso i macelli

Sul trasporto di animali vivi l'Italia torna a ribadire una posizione favorevole a questa pratica crudele. All'interrogazione della deputata Cherchi, la viceministra Bellucci ha infatti risposto proponendo una innovazione delle normative vigenti, ma senza annunciare uno stop definitivo.

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trasporto animali vivi

Il dossier sulla pratica del trasporto di animali vivi in tutta Europa resta ancora aperto, e in Italia si aggiunge una nuova triste pagina scritta dalla viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci.

La viceministra intervenuta in Aula pur dichiarando la volontà dell’Italia di impegnarsi per migliorare il benessere degli animali trasportati non ha preso le distanze da questa pratica crudele, proponendo invece delle modifiche alla legislazione attuale: «L'Italia è uno dei pochi Paesi europei ad aver vietato il trasporto di animali vivi sul territorio nazionale ed estero durante i periodi in cui si registrano alte temperature, oltre i 30 gradi. Il Governo concorda sulla necessità di un aggiornamento della normativa sul trasporto di animali vivi». L'intervento di Bellucci arriva in risposta a una interrogazione della deputata del Movimento 5 Stelle Susanna Cherchi rivolta al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Al centro dell'interrogazione di Cherchi c'era la nota presentata dal Portogallo all'ultimo Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione europea (Agrifish) sul trasporto di animali vivi, firmata da Lollobrigida e sostenuta da altri Stati membri dell'Unione. Il documento, secondo Cherchi «si posizionava in contrasto con le raccomandazioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare e con lo scenario delineatosi durante la riunione dell'Agrifish di luglio 2022, quando tredici Stati membri avevano proposto, tra le varie, il passaggio al commercio di carni e carcasse in modo da garantire l'osservanza delle leggi a tutela del benessere animale».

Le proposte portoghesi, difese dalla rappresentante del Governo, porterebbero l’Unione europea a compiere passi indietro sul trasporto degli animali vivi. In risposta alle affermazioni di Bellucci, Cherchi ha sottolineato quindi il lavoro di investigazione e monitoraggio sul trasporto di animali vivi svolto da Animal Equality e ricordato le condizioni in cui gli animali sono movimentati ogni giorno in direzione dei macelli di tutta Europa: «Non avevamo dubbi sul fatto che il Governo avrebbe sprecato l’ennesima occasione per dare un segnale di civiltà in Europa, affinché si decida, una volta per tutte, di porre fine al trasporto degli animali vivi, così come richiesto dai cittadini, dalla comunità scientifica e da molti paesi europei».

La stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha diffuso di recente una serie di pareri scientifici che sottolineano la necessità di adottare misure come la riduzione dei tempi di viaggio e l’abbassamento delle temperature massime all’interno dei veicoli di trasporto, come sottolineato da Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa: «Al contrario dei pareri scientifici e della direzione intrapresa da molti altri paesi UE, l’Italia non intende impegnarsi davvero per vietare o limitare alcuni tipi di trasporto di animali vivi. Anche le ultime dichiarazioni della viceministra Bellucci dimostrano chiaramente che il Governo italiano non si rende conto di cosa succede a questi animali trasportati via terra e via mare e abbandonati a loro stessi per il profitto dell’industria alimentare. L’Unione europea però ci sta indicando un’altra direzione ed è necessario seguirla».

I viaggi dell'orrore sono destinati a moltiplicarsi in vista della Pasqua, come aveva sottolineato a Kodami anche Gianluca Romiti, comandante del Centro Operativo Autostradale della Polizia di Stato in Friuli Venezia Giulia: «Nel corso dei controlli troviamo mezzi sporchi, non disinfestati, e soprattutto animali sottoposti a un fortissimo stress. In un caso particolare, la mancanza di divisori fra gli equidi trasportati aveva accresciuto l'aggressività degli animali tanto che un cavallo aveva strappato con un morso l'occhio del suo vicino. Sarebbe bastato un semplice divisorio per evitare un attacco simile».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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