Il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica è «impegnato, insieme con la Provincia di Trento, a trovare una soluzione per favorire il trasferimento degli esemplari in eccesso, in un quadro di misure e interventi che garantiscano la sicurezza dei cittadini». È quanto emerge dal tavolo di confronto politico sugli orsi del Trentino, che si è svolto oggi nella sede del dicastero.
Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato che il suo dicastero «provvederà, già nei prossimi giorni, ad attivare tutti i canali diplomatici necessari per richiedere la disponibilità ad ospitare gli orsi problematici presso strutture straniere».
Non è la prima volta che il Ministro rilascia simili dichiarazioni. Già nel corso del tavolo tecnico che si è tenuto ad aprile a Roma per discutere ancora una volta della gestione dei plantigradi, si era detto pronto ad «attivare i suoi canali diplomatici» per trasferire i 70 orsi considerati in eccesso dalla provincia di Trento.
A più di un mese di distanza quei canali appaiono però ancora chiusi. Il motivo è semplice, e lo ha spiegato a Kodami senza mezzi termini il professore Luigi Boitani, presidente della Large Carnivore Initiative for Europe e tra gli esperti di grandi carnivori più autorevoli del panorama internazionale: «È illogico pensare alla cattura e allo spostamento degli animali come a possibili soluzioni. Innanzitutto perché l'orso non è una specie a rischio d'estinzione, nessun paese fuori d'Italia li accetterebbe. Dire di allontanarli è quindi fuorviante. Gli unici che potrebbero acconsentire, oltre agli zoo, sono coloro che si occupano di organizzare battute di caccia illegali».
All'incontro al Ministero dell'Ambiente era presente, assieme al ministro Gilberto Pichetto e al sottosegretario Claudio Barbaro, il governatore della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Escluse invece le associazioni di tutela animale che potrebbero invece ricoprire un ruolo fondamentale per la vicenda di almeno due degli orsi finiti nel mirino della Provincia.
«Chiediamo chiarezza. Cosa significa “esemplari in eccesso” e perché a questo tavolo di confronto non sono state invitate le associazioni che lavorano per la tutela degli animali? – è il commento del presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Senza dubbio meglio il trasferimento dell’abbattimento, tuttavia vi sono ancora nodi da sciogliere. Siamo disponibili a confrontarci con tutte le istituzioni in campo per la salvezza e il benessere degli orsi del Trentino e aspettiamo un riscontro del Ministero sui dodici punti formalizzati dopo il “tavolo tecnico” e sulla nostra proposta di trasferimento nel Santuario Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti gestito dall’associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International».
Anche la Lav, presente al tavolo tecnico precedentemente indetto dal Ministero, ha sottolineato come «Catturare orsi a casaccio non contribuisce certo a incrementare la sicurezza dei cittadini, anzi la diminuisce». Massimo Vitturi, responsabile Area Animali Selvatici ha ribadito come la radice del conflitto uomo-orso non vada ricercata nel numero dei selvatici, bensì nella gestione di questa convivenza: «Le continue interazioni con le persone e la pressione a cui saranno sottoposti gli animali, non farà altro che indurli a spostarsi in zone prima non frequentate, come aree urbane, strade o altre zone antropizzate l’ipotesi ministeriale si prefigura quindi come un’operazione fallimentare che contribuirà ad incrementare in maniera esponenziale i rischi di incidente, altro che ridurli!».
Le associazioni stanno conducendo una battaglia contro la Provincia di Trento a suon di carte bollate per salvare dall'abbattimento gli orsi Gaia e Johnny, e con loro tutti gli orsi del territorio, ormai ritenuti da Fugatti il nemico pubblico numero uno. Per salvarli, Lav e Oipa hanno individuato diversi rifugi che potrebbero accogliere questi individui, e proprio sulla fattibilità di queste proposte dovrà pronunciasi il Tar.
«È trascorso più di un mese da quando abbiamo consegnato al Ministero dell’Ambiente le nostre proposte concrete e immediatamente realizzabili per favorire la convivenza pacifica con gli orsi in Trentino, un dettagliato elenco di attività che nessuna amministrazione provinciale ha mai realizzato. Chiediamo che il Ministro Pichetto dia finalmente seguito a queste proposte invece di continuare a proporre ipotesi fantasiose», conclude Vitturi.