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25 Settembre 2024
11:28

Tragedia durante la corsa dei tori in Spagna: una persona morta e l’animale è stato abbattuto

La corsa dei tori di Pantoja, in Spagna, in occasione di Santa Barbara è finita in un bagno di sangue: un uomo è morto dopo essere stato incornato e tre persone sono state ferite, tra le quali una bimba di soli 4 anni. Il toro invece è stato abbattuto.

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La corsa dei tori si tinge ancora una volta di rosso: siamo a Pantoja, in Spagna, dove un toro ha rotto una sbarra della recinzione e colpito alcuni spettatori. Uno di questi è morto a causa dell'incornata ricevuta, mentre altri tre, tra cui una bambina, sono stati feriti. Il toro invece è stato abbattuto.

La corsa dei tori più famosa al mondo è quella che si tiene a Pamplona in occasione di San Firmin [in foto] ma non è l'unica. In Spagna ogni anno vengono organizzate centinaia di celebrazioni che prevedono la corsa di animali e persone lungo le strade delle città, tra queste c'è proprio quella di Pantoja, piccola comunità di appena 3 mila abitanti non lontana da Toledo.

Anche qui come a Pamplona, i tori vengono liberati in gruppo e fatti correre lungo un percorso appositamente creato per attraversare la città. Alcune persone a volte decidono di correre a poca distanza dai tori o addirittura toccarli, altre invece scelgono di assistere dietro le apposite recinzioni installate dagli organizzatori. Tra questi c'era anche un turista spagnolo di 80 anni venuto in città per l'evento: stava assistendo alla corsa quando uno dei tori si è lanciato contro la transenna, rompendo una delle sbarre di ferro e incornandolo al collo.

L'uomo è morto e altre tre persone, compresa una bambina di soli 4 anni, sono state ferite, alcune in modo grave. L'animale invece ha continuato la sua corsa lontano dal percorso designato fino a quando non è stato raggiunto da alcuni agenti della Polizia locale e abbattuto.

Il sangue versato sulle strade di Pantoja è stato definito dal sindaco il frutto di «un incidente» e il Comunale ha dichiarato due giorni di lutto cittadino e sospeso i festeggiamenti patronali. La corsa infatti è organizzata proprio su impulso dell'amministrazione locale in occasione di Santa Bárbara, appunto la patrona locale. Una festa religiosa che però non ha nulla a che fare con la spiritualità: ad essere celebrata è solo la prevaricazione dell’uomo sulle altre specie.

Gli animali sono sempre stati utilizzati nelle feste tradizionali, ma oggi, alla luce anche dei numerosissimi incidenti che si verificano in tutta la Spagna, la discussione sulla opportunità di continuare questa tradizione cruenta è più attuale che mai. Alla corsa di Pamplona di luglio sono state 6 le persone ferite durante il primo giorno di corsa, mentre solo poche settimane fa un ventenne è stato ucciso da un toro durante la corsa dei tori di El Casar, non lontano da Madrid. La lista però può continuare a lungo con morti e feriti delle piccole comunità che restano confinate alla cronaca locale ma che insieme rappresentano un vero e proprio esercito di vittime non dei tori ma del loro sfruttamento.

I morti tra gli animali invece arrivano sempre al cento per cento: i tori delle corse infatti sono spesso appartenenti a razze allevate proprio per correre e poi terminare la propria esistenza all'interno delle arene dove vengono infilzati dai picadores e finiti dal torero.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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