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20 Giugno 2021
8:30

Traffico di cuccioli con truffe per vendite a distanza: 11 denunciati

Truffa alle assicurazioni, traffico illegale di animali da compagnia, frodi in commercio: questi i reati che hanno visto 11 persone denunciate grazie a un lungo lavoro di inchiesta portata avanti dalla polizia locale di Grosseto, dalla polizia stradale e dai carabinieri forestali. L’indagine è iniziata a settembre del 2019.

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Truffa alle assicurazioni, traffico illegale di animali da compagnia, frodi in commercio: questi i reati che hanno portato alla denuncia di 11 persone grazie a un lungo lavoro di inchiesta portata avanti dalla polizia locale di Grosseto, dalla Polizia stradale e dai Carabinieri forestali.

L’indagine è iniziata a settembre del 2019 ed è andata avanti con intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno permesso di ricostruire gli incidenti con feriti falsi per riscuotere risarcimenti per danni fisici inesistenti. Ma le forze dell'ordine sono riuscite così anche a scoprire tutti gli spostamenti che facevano in lungo e in largo per l’Italia per rivendere i cuccioli di cane che venivano illecitamente acquistati all’estero.

Al centro dell’inchiesta un uomo di 34 anni che contava sulla disponibilità di diversi cani di razza. In alcuni casi gli inquirenti sono riusciti a notare come questi stessi esemplari venissero pubblicizzati sulle riviste di settore. I compratori, del tutto ignari su cosa ci fosse realmente sotto, davano somme come anticipo. Il problema, però, è che il cane non veniva quasi mai portato alle persone e il denaro, ovviamente, mai restituito.

I Carabinieri forestali di Grosseto hanno accertato gli aspetti legati alle attività del traffico di cuccioli che sarebbe stata portata avanti non solo in Toscana. Il meccanismo era questo: facevano entrare in Italia cuccioli di razza, senza identificazione o certificazione sanitaria. Poi li pubblicizzavano sui siti con false indicazioni di provenienza e dell’allevamento, oltre che senza certificati sanitari regolari. Gli acquirenti venivano ingannati con questa loro offerta e, in diversi casi, venivano consegnati cani reperiti all’estero senza tracciabilità e certificati falsi. Altre persone, più sfortunate, il cucciolo non lo avevano per niente e rimanevano solo con la promessa dell'affare (ma con il pagamento della prima rata). Questo sistema sarebbe iniziato nel 2016 e proseguito fino ad aprile 2020.

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