È stato definito «pazzo», «scatenato», «aggressivo», ma Thor, il toro di 15 mesi scappato mentre stava per arrivare al rifugio di Collegno, in provincia di Torino, non è niente di tutto questo.
«È un animale che è stato già trattato malissimo dalle persone – raccontano a Kodami i volontari di Vivi gli Animali Onlus – noi abbiamo provato a salvarlo portandolo al nostro rifugio perché riteniamo che abbia patito e sofferto già abbastanza. Bisogna dargli nuova occasione di serenità, non certo sparargli».
Thor è fuggito quando è sceso dal camion che lo ha portato dall'allevamento dove stava per essere macellato al rifugio di Collegno, un viaggio lungo 60 chilometri e forse poco confortevole: «Si vedeva che era molto spaventato, così tanto da saltare la recinzione di sicurezza alta 1,6 metri – dicono dal rifugio – Nel salto per la fuga ha ferito una donna, ma la sua intenzione era cercare la libertà, non ferire qualcuno».
Allertati dai volontari, gli operatori dell'Asl e delle Forze dell'ordine si sono subito attivati per recuperare l'animale in fuga, ma a preoccupare l'Associazione non sono le pistole d'ordinanza: «Le istituzioni ci hanno assicurato che non gli spareranno. Tuttavia ci sono molte persone che armate di fucile potrebbero considerare l'animale un rischio per la propria sicurezza arrivando a sparargli; altri, invece, potrebbero imbracciare le armi per allo scopo di divertirsi con lui».
Per i volontari una parte di responsabilità nella psicosi collettiva che ha colpito gli abitanti di Collegno, un ruolo importante è giocati dai media: «Leggere che si tratta di un animale aggressivo è totalmente sbagliato – ribadiscono da Vivi gli Animali Onlus – Thor è terrorizzato, non vuole aggredire nessuno. Per riprenderlo bisogna lasciarlo tranquillo, quando si sarà calmato e avrà capito che noi per lui non siamo una minaccia sarà più facile da condurre di nuovo al rifugio».
Se però dovesse essere considerato una minaccia, l'animale sarà comunque soppresso come è accaduto a Luisa, la mucca fuggita dalla stalla nelle Marche all'inizio di giugno. Anche Thor come Luisa ha vissuto tutta la vita in un allevamento, dal quale sarebbe uscito solo per diventare carne confezionata esposta sugli scaffali del supermercato. Vivi gli animali però aveva voluto per lui un futuro diverso, fatto di libertà: «Ha una storia molto particolare – raccontano – poco dopo essere nato è scappato dal suo allevamento ed è sopravvissuto nei boschi totalmente da solo per quasi cinque mesi».
Una vita affamata di libertà che rischia di spegnersi per sempre. «Ora Thor rischia di essere abbattuto, e per l’ennesima volta ci troveremmo davanti alla morte di una creatura totalmente innocente», concludono i volontari rimandando all'appello pubblico difuso sui social per salvare l'animale.
A chi lo dovesse incontrare all'interno del Parco, i volontari consigliano di non fare movimenti bruschi e allertare immediatamente il 112, numero unico di emergenza, oppure le Forze dell'Ordine locali.