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4 Luglio 2022
17:39

Torna libero il lupo Bran, trovato in fin di vita nei boschi umbri a dicembre

Bran era stato trovato a dicembre in una macchia boschiva nella zona dell'Altotevere dai volontari di Wildumbria. Trasferito al centro di recupero Monte Adone, era stato operato e aveva trascorso la degenza con la lupa Gea, anche lei ferita.

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Credit: Wildumbria – Centro recupero Monte Adone

Torna in natura il lupo Bran, trovato gravemente ferito da alcuni volontari nell'area dell'Altotevere, in Umbria, nel dicembre del 2021: arrivato al centro Monte Adone pochi giorni dopo il ritrovamento, era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla colonna vertebrale e al bacino, e dopo sette mesi di cure e riabilitazione gli operatori hanno deciso che era pronto per essere liberato.

«Grazie al Progetto Lupo Monte Adone sono 79 i lupi di cui il centro si è occupato in questi anni – hanno fatto sapere dalla struttura di Sasso Marconi, in Emilia Romagna – Vicende come questa ancora una volta ci insegnano l’importanza di  fare rete. Il lupo si sa, da sempre porta con sé sentimenti estremi, e se da un lato divide l’opinione pubblica e politica, dall’altro ha anche il “potere” di porre le premesse per importanti collaborazioni. Oggi siamo orgogliosi di poter mettere strutture ed esperienza a disposizione di tutti coloro che condividono i nostri principi operando per il recupero e la tutela di questa specie».

Bran, che dagli operatori di Monte Adone era stato soprannominato “Umberto”, verrà monitorato con un collare GPS per verificare il successo del rilascio e seguirne gli spostamenti. Al momento del ritrovamento da parte dei volontari di Wildumbria era nascosto in mezzo a una macchia boschiva, aveva una ferita alla testa, una frattura del bacino e una serie di ematomi che avevano fatto ipotizzare fosse stato vittima di investimento. Trasferito all’ospedale di Perugia, era stato poi preso in carico del centro Monte Adone.

Nel corso della sua degenza a Monte Adone Bran aveva inoltre incontrato Gea, una lupa proveniente da un altro territorio anche lei affidata al centro per le ferite riportate con tutta probabilità a causa di un investimento. I due lupi contro ogni pronostico erano immediatamente entrati in sintonia, tanto da condividere gli spazi nell’apposita struttura realizzata specificamente per la riabilitazione di questi animali, e la foto che li ritraeva accoccolati vicini in un box aveva commosso molti e fatto riflettere sull’importanza del supporto e della condivisione, a prescindere dalla specie cui si appartiene.

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Credit: Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone

Il centro Monte Adone è infatti uno dei tre centri convenzionati con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ed è operativo 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno, nel recupero della fauna autoctona ed esotica trovata ferita, in difficoltà o sequestrata dalle autorità giudiziarie per maltrattamento, commercio e detenzione illeciti.

L’attività del centro è interamente gestita da volontari, e dal 2003 può contare anche sul supporto dei volontari selezionati per i Progetti annuali di Servizio Civile Nazionale che coinvolgono ragazzi e ragazze da tutta Italia. Al centro operano inoltre anche biologi, naturalisti e veterinari che nella maggioranza dei casi collaborano anche loro a titolo volontario. Monte Adone porta avanti numerosi progetti che coinvolgono specie animali, ma si è specializzato soprattutto sui lupi, e dal 2014 è attiva un'intera area dedicata al Progetto Lupo Monte Adone, "Just Freedom", una delle prime in Europa completamente dedicata alla cura e alla riabilitazione dei lupi.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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