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12 Aprile 2022
12:40

Torna la mattanza degli agnelli per Pasqua: controlli potenziati sui trasporti senza scrupoli

Nel periodo di Pasqua sale la richiesta di carne di agnello, e soprattutto dai Paesi dell'Est migliaia di animali vengono movimentati verso l'Italia in condizioni che violano ogni regola in termini di benessere animale. Le associazioni e il Ministero aumentano i controlli su strada.

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Pasqua si avvicina, e dalle associazioni animaliste aumenta l’impegno per chiedere che si metta fine alla mattanza degli agnelli e soprattutto al trasporto di questi animali in condizioni che violano completamente ogni regola in materia di benessere animale.

Nelle settimane e nei giorni che precedono Pasqua, così come accade anche a Natale, migliaia di agnelli strappati alle madri vengono infatti movimentati dall’Est Europa e da altri Paesi europei con modalità che prefigurano in tutto e per tutto il maltrattamento animale: viaggi lunghissimi che superano in certi casi anche le 30 ore, costretti a centinaia su camion in violazione a tutte le norme igienico sanitarie, sofferenti, affamati e assetati, ammassati uno sull’altro e con lo spazio appena sufficiente per respirare, figuriamoci muoversi.

Il terribile viaggio verso il macello degli agnelli per Pasqua

Stando ai dati in possesso di Animal Equality ed Enpa, nel corso del 2021 sono sono stati più di 400.000 gli agnelli arrivati da Paesi come Ungheria, Romania e Polonia, e anche quest’anno saranno migliaia i cuccioli trasportati per ore lungo le strade in occasione delle festività. Proprio per vigilare sulle condizioni in cui avvengono questi viaggi le due associazioni, in collaborazione con il Ministero della Salute, hanno deciso di prendere provvedimenti, e dopo un incontro al Ministero è stata annunciata la trasmissione di una nota alle Regioni, alle Province autonome, agli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari e al Ministero dell'interno per chiedere di intensificare i controlli su strada e sulle strutture di macellazione durante il periodo pasquale. In parallelo le associazioni animaliste continuano a lanciare appelli e a portare avanti campagne affinché il consumo di carne di agnello venga ulteriormente ridotto, e che per l'acquisto si utilizzino aziende che operano nel rispetto del benessere animale in termini di allevamento e macellazione.

Il Ministero della Salute ha deciso di intensificare i controlli anche alla luce dei numerosi problemi e violazioni delle leggi denunciati dalle associazioni, su strada dal 2018 per documentare il crudele trasporto di agnelli in Italia. Se è vero che la sensibilità è aumentata, e che i consumi di carne di agnello negli ultimi anni sono calati arrivando a un meno 25% nel 2021, il trasporto degli animali continua e le associazioni hanno rilevato numerosissime infrazioni e crudeltà ai danni di animali di poche settimane di vita, spesso non svezzati e impossibilitati a nutrirsi e a bere dai (pochi) abbeveratoi installati sui camion, senza lettiera, con le zampe incastrate o le teste schiacciate contro il soffitto dei camion. Alcuni arrivano a destinazione in fin di vita o ormai morti, e non vengono neppure segnalati come richiede la legge.

Trasporto animali vivi, cosa dice la legge e quanto (tanto) ancora c'è da fare

Violazioni che si registrano ancora oggi, nonostante che il Regolamento Europeo sui trasporti 1/2005 stabilisca che «nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o a sofferenze inutili». Il 2 dicembre 2021, la Commissione Anit (la commissione d'inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto istituita presso il Parlamento Europeo) ha riconosciuto la scarsa attuazione dell’attuale regolamento soprattutto nei casi di trasporto di animali non svezzati, come vitelli e agnelli. Sebbene la commissione Anit abbia raccomandato un’età minima per il trasporto dei vitelli, non ha previsto requisiti simili per gli agnelli non svezzati. E a gennaio 2022 il Parlamento europeo si è nuovamente espresso sulle raccomandazioni presentate, bocciando il report della Commissione d’inchiesta.

«È più urgente che mai continuare a vigilare su questi trasporti, denunciando quelle compagnie che continuano a violare le normative europee e a infliggere agli animali continue e inutili sofferenze – hanno detto Animal Equity ed Enpa – A livello europeo è fondamentale fare di più e siamo molto soddisfatti che l’Italia abbia deciso di fare la propria parte con questa iniziativa del Ministero della Salute. Tuttavia, questo è solo un primo passo, per questo saremo su strada in questi giorni per documentare i trasporti di agnelli e segnalare violazioni alle autorità, continuando a denunciare un problema ad oggi irrisolto. Servono azioni e leggi più stringenti e forti per garantire davvero il rispetto delle normative e del benessere animale».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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