È rimasta ricoverata per quattro giorni ma alla fine Peggy, la Labrador di Enzo Salvi, è stata dimessa ed è potuta tornare a casa. La cagnolina era stata portata d’urgenza in clinica dopo avere ingerito esche avvelenate e per il comico e attore romano gli ultimi giorni sono stati all’insegna della paura e della preoccupazione per la sua sorte, oltre che della rabbia per la persona che ha sparso veleno per nuocere agli animali.
«L’amore ha vinto sul male – ha detto Salvi, condividendo un video in cui riabbraccia una Peggy decisamente in forma nello studio veterinario in cui è stata curata – Non ho parole per ringraziarvi dal profondo del cuore per la vostra vicinanza e le vostre preghiere. Baciate da parte mia i vostri figli pelosi perché hanno fatto il tifo per Peggy». Tempo qualche ora, e la Labrador è tornata a casa con il suo umano, che l’ha portata anche a fare visita ai genitori a dimostrazione della completa ripresa.
Salvi aveva denunciato quanto accaduto a Peggy su Instagram, con un video in cui, la voce rotta dalle lacrime, spiegava che «sta lottando per non lasciarmi, è affidata alle mani del veterinario e io prego che possa tornare a casa quanto prima da chi la ama. Non posso nemmeno pensare a quello che potrebbe succedere». La cagnolina ha ingerito i bocconi killer durante una passeggiata, e alla prima avvisaglia di malessere il comico e attore si era precipitato in clinica.
«A te che mi stai guardando e che hai sparso sostanze velenose, se non sopporti i nostri figli pelosi di esseri come te possiamo farne a meno», aveva detto Salvi, ricordando poi con amarezza quanto accaduto a un altro membro della famiglia, il pappagallo Fly, preso a sassate nella pineta di Ostia nel giugno del 2020: «Lo Stato non ha fatto niente per lui», è stato l’amaro commento in riferimento alla decisione del giudice per le indagini preliminari di Roma, che aveva deciso di archiviare il procedimento vista “la tenuità dei fatti”. Fly si era completamente ristabilito dopo il trauma, e così anche Peggy dopo l’avvelenamento. Alle forze dell’ordine ora il compito di risalire alla persona che ha disseminato le esche mettendo a repentaglio la sua vita e quella di moltissimi altri tra cani e gatti. Il consiglio, in casi drammatici come questo, è di sporgere sempre denuncia e di documentarli con foto e video, quando possibile, in modo da fornire elementi utili agli investigatori per le indagini.