È stata ribattezzata Tita la tartaruga Caretta caretta soccorsa sabato 2 ottobre al largo di Portofino e ricoverata all’Acquario di Genova.
L'esemplare, che pesa 36 kg, è stata vista in difficoltà dal diportista Tommaso Ascarelli, che si trovava nello specchio d'acqua davanti all’Area Marina Protetta di Portofino in Liguria e ha lanciato l'sos. Avvertita la guardia costiera di Santa Margherita, i militari hanno curato il trasferimento a Genova.
Lo staff medico-scientifico dell’Acquario ha coordinato le operazioni di soccorso e recupero ed ha svolto, al suo arrivo presso la struttura di Ponte Spinola, tutti i controlli di routine: esami del sangue, tamponi, radiografie ed ecografia. Quello che hanno trovato è segno della grave crisi ambientale in atto: Tita aveva lo stomaco ostruito dalla plastica che aveva suo malgrado ingerito.
L’esemplare, presumibilmente femmina, è stata battezzata Tita dai quattro bambini, Ari, Leone, Michele e Nicolò, che si trovavano con le loro famiglie a bordo dell’imbarcazione da cui è partita la segnalazione. La tartaruga resterà ricoverata in prognosi riservata nell’area di cura dell’Acquario fino a quando avrà recuperato un buon stato di salute.
L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per l’ospedalizzazione delle Caretta caretta svolta in collaborazione con i carabinieri del nucleo Cites.
Da oltre tre anni il comando regionale della guardia costiera della Liguria e Acquario di Genova hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa per definire a livello operativo le modalità d'intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che diffondere di comune intento un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino.