Tyrannosaurus rex, spesso abbreviato in T. rex o erroneamente T-Rex, era una specie di dinosauro teropode vissuta nel Cretacico superiore, circa 68-66 milioni di anni fa. Appartenente alla famiglia dei tirannosauridi in italiano è chiamato tirannosauro e con i suoi 12,5 metri di lunghezza e le oltre 6 tonnellate di peso è indiscutibilmente il re di tutti i dinosauri. Il suo nome scientifico, Tyrannosaurus rex, significa infatti re lucertola tiranna, e si adatta alla perfezione per un animale che, molto probabilmente, possedeva il morso più potente tra tutti. Il T. rex, oltre a essere il più iconico e noto tra tutti i dinosauri, è però anche uno dei teropodi (i dinosauri carnivori bipedi) meglio conosciuti e di cui possediamo tantissime informazioni su com'era fatto e sulle sue abitudini.
Vissuto nell'odierno Nord America il tirannosauro poteva essere alto circa 4 metri ed era probabilmente il predatore più grande e temuto del suo tempo. È stato inoltre uno degli ultimi dinosauri non uccelli a camminare sulla Terra, visto che si è estinto proprio in concomitanza con la grande estinzione di massa causata da un meteorite 66 milioni di anni fa. I suoi primi resti furono trovati nel Wyoming orientale nei primi anni del 900, ma da allora molti altri fossili sono stati scoperti e descritti, rendendo il T. rex uno dei dinosauri meglio conosciuti tra tutti.
Com'era fatto il tirannosauro
Il tirannosauro è stato uno dei carnivori terrestri più grandi di tutti i tempi, anche se non il più grande in assoluto. Da uno degli esemplari fossili più completi, ribattezzato Sue, è stata stimata un lunghezza massima di almeno 12,4 metri, per un peso che poteva arrivare a oltre 8,4 tonnellate. Secondo invece l'analisi recente di un altro esemplare straordinariamente ben conservato, Scotty, la lunghezza massima poteva persino superare i 13 metri.
Una della caratteristiche più evidenti di questo teropode, è però sicuramente la grandezza della testa. I teschi più grandi mai misurati raggiungono oltre 1,5 metri lunghezza, sono alla base molto larghi e stretti invece verso la punta del muso. Queste e altre caratteristiche scheletriche e muscolari del cranio, con tutta probabilità, hanno permesso al T. rex di avere il morso più potente mai conosciuto, in grado di spezzare con facilità anche le ossa più dure. Solo i moderni coccodrilli sono dotati, in proporzione, di un morso paragonabile per forza a quello del tirannosauro.
Anche i suoi denti erano molto particolari, oltre che enormi. Erano eterodonti, mostravano quindi una differenziazione di forme e dimensioni. Quelli più grossi, comunque, potevano superare i 30 cm di lunghezza radice inclusa, rendendolo di fatto il dente più grande mai trovato in qualsiasi dinosauro.
Il T. rex aveva una corporatura molto massiccia, con testa enorme e arti superiori piccolissimi. Le braccia misuravano infatti appena un metro e la mano era dotata di sole due dita artigliate. Secondo alcuni paleontologi gli artigli affilati della mano veniva utilizzati per afferrare e tagliare le prede, tuttavia, secondo altre ipotesi ricoprivano invece un ruolo chiave nel tenere ferma la femmina durante l'accoppiamento. Femmine che fino a non molto tempo fa si pensava potessero essere di dimensioni maggiori, ma studi recenti hanno invece ridimensionato le ipotesi su uno spiccato dimorfismo sessuale.
Molto si è discusso, e si discute tutt'ora, anche sulla presenza di piume morbide e filamentose sulla pelle. Sappiamo per certo che molti teropodi erano ricoperti di penne e piume molto simili a quelle dei moderni uccelli. Studi sulle impronte fossili della pelle di T. rex suggeriscono che anche questo predatore fosse ricoperto di piume, resta però da capire quanto questo piumaggio fosse esteso. Secondo alcuni il predatore era ricoperto per buona parte del corpo, secondo altri le piume si limitavano invece alla parte superiore del tronco, lasciando squame scoperte su coda, arti e collo.
Il tirannosauro possedeva, in proporzione al corpo, un cervello molto più grande e sviluppato rispetto ad altri dinosauri. Essendo un predatore all'apice della catena alimentare, era inoltre dotato di sensi particolarmente sviluppati che lo aiutavano a rintracciare le prede. Oltre ad avere una vista binoculare particolarmente acuta, paragonabile a quella di alcuni rapaci moderni, possedevo anche un olfatto enormemente sviluppato. Bulbi e nervi olfattivi erano molto grandi rispetto alle dimensioni del cervello e molto probabilmente era in grado di percepire una preda o una carcassa a notevole distanza, un po' come fanno alcuni avvoltoi moderni.
Per quanto riguarda le termoregolazione, invece, secondo alcuni autori questi enormi dinosauri erano in grado, a differenza per esempio dei rettili, di mantenere costante la propria temperatura. Studi sul metabolismo suggeriscono che probabilmente era così, ma anche se Tyrannosaurus mostra prove di omeotermia, cioè in grado di tenere la temperatura costante, non significa necessariamente che fosse endotermico. Secondo alcuni paleontologi forse aveva un sistema di mantenimento del calore simile a quello di alcuni enormi rettili, come i coccodrilli o le tartarughe marine.
Abitudini e comportamento
Come tanti altri dinosauri bipedi anche il tirannosauro è stato a lungo raffigurato ben eretto, con coda poggiata a terra e con una postura (partendo dalla testa per arrivare alla coda) a S. Già a partire dagli anni 70 i paleontologi si resero conto che questa posa non era credibile e non poteva essere mantenuta in vita dall'animale. Oggi sappiamo che per poter bilanciare il peso della testa, il teropode doveva avere un postura di tipo orizzontale, con testa, colonna vertebrale e coda a formare un linea parallela al terreno.
I tirannosauri erano camminatori eccezionali, tuttavia erano anche ingombranti e pesanti, quindi è molto improbabile che potesse correre a velocità elevate. Molti studi hanno provato a stimare la velocità di un T. rex, che verosimilmente poteva raggiungere tra i 32 e i 40 km/h, anche se esistono stime che superano di gran lunga questi numeri.
Una delle più grandi controversie paleontologiche legate alle abitudini in vita del T. rex riguardano invece le sue abitudini alimentari. La maggior parte dei paleontologi ritiene che il tirannosauro fosse sia un predatore attivo che uno spazzino, come la quasi totalità dei grandi carnivori. Altri però, come il noto paleontologo Jack Horner, sostengono invece che non fosse affatto un predatore, ma esclusivamente uno spazzino. Quest'ultima è un'ipotesi ritenuto altamente improbabile dalla maggior parte degli esperti.
Ci sono inoltre prove che suggeriscono un'interazione preda-predatore tra un tirannosauro e un triceratopo, spesso raffigurato romanticamente come il peggior nemico del T. rex. Sono stati infatti trovati segni di denti e morsi di T. rex su alcune ossa degli arti anteriori e sui corni dell'erbivoro, che molto probabilmente era una delle sue principali prede. Ci sono inoltre prove che suggeriscono che questi predatori fossero anche, almeno occasionalmente, cannibali. Segni di denti trovati sulle ossa sembrano infatti compatibili più con l'alimentazione che con una lotta.
Infine, un altro aspetto molto interessante sulle abitudini del T. rex riguarda invece la sua presunta socialità. Secondo alcuni autori era infatti un carnivoro sociale, che cacciava seguendo un comportamento simile a quello dei lupi.
Storia della scoperta
Il primo esemplare fossile attribuibile a Tyrannosaurus rex è composta da due vertebre parziali (una delle quali è andata perduta) trovate da Edward Drinker Cope nel 1892. Cope riteneva in realtà che appartenessero a un altro dinosauro chiamò Manospondylus gigas. Questi resti furono però successivamente identificati come quelli di un teropode e non di un dinosauro erbivoro, e fu Osborn già nel 1917 ad attribuirli a Tyrannosaurus. Lo stesso Henry Fairfield Osborn che nel 1905 nomino per la prima volta i resti di uno scheletro parziale trovato in Wyoming col nome Tyrannosaurus rex.
Dagli inizi del 900 tantissimi altri fossili di tirannosauro sono stati portati alla luce in Nord America. Alcuni di questi sono eccezionalmente ben conservati o quasi completi, e hanno permesso di ricostruire in maniera dettagliata molti aspetti della biologia, della biomeccanica e dello stile di vita di questo predatori.
Gli anni 90, in particolare, hanno visto numerose scoperte, quasi il doppio rispetto a tutti gli anni precedenti. Tra queste ci sono anche alcuni dei T. rex tra i più completi e famosi al mondo, Sue e Stan. La prima si trova esposta Field Museum of Natural History di Chicago, mentre Stan è stato venduto all'asta per ben 31,8 milioni di dollari, rendendolo l'esemplare di dinosauro e fossile più costoso della storia.
Il tirannosauro nella cultura di massa
Da quando è stato descritto per la prima volta il tirannosauro è diventato la specie di dinosauro più conosciuta in assoluto da tutti. È l'unico dinosauro, e tra i pochi animali, a essere noto al grande pubblico anche con il suo nome scientifico in latino, e anche la sua abbreviazione, T. rex, è diventata comunissima nella cultura di massa. Il paleontologo Robert Bakker lo ha definito come «il dinosauro più popolare tra le persone di tutte le età, tutte le culture e tutte le nazionalità».
Il tirannosauro è universalmente noto come il re di tutti i dinosauri, ed è stato raffigurato innumerevoli volte al cinema, in cartoni animati, documentari, romanzi e videogames. Ma tra tutte una delle rappresentazioni più iconiche resterà sempre quella del primo film di Jurassic Park del 1993. Ancora oggi illustrazioni, giocattoli e modellini traggono ispirazione proprio dal T. rex di Steven Spielberg, diventato il punto di riferimento iconografico per la cultura pop.
Il successo del monarca di tutti i dinosauri è probabilmente uno dei più duraturi della storia della cultura pop legata agli animali, estinti e non. Intere generazioni di bambini, ancora oggi, vedono nel T. rex il dinosauro per eccellenza. Se questo successo sconfinato e senza precedenti continuerà a ispirare generazioni di giovani paleontologi e a diffondere alle masse la cultura legata ai dinosauri, ci auguriamo allora che il suo regno duri ancora a lungo.