I pappagalli sono uccelli appartenenti all'ordine Psittaciformes, che comprende circa 410 specie distribuite prevalentemente nelle regioni a sud mondo, dalle foreste tropicali dell'America meridionale alle savane africane, fino alle isole dell'Oceania. I pappagalli sono uccelli caratterizzati da una testa grande e tondeggiante, un becco forte e ricurvo e un piumaggio variopinto. Sono animali incredibilmente intelligenti e possono imparare a imitare la voce umana, abilità che li hanno resi molto popolari, loro malgrado, come animali da compagnia.
Proprio per questo, molte specie portate in giro per il mondo dagli esseri umani, una volta fuggite o liberate dalla cattività, sono riuscite a colonizzare e formare popolazioni naturalizzate in molte regioni in cui erano assenti. Anche qui in Italia sono ormai diverse le specie (aliene e invasive) che hanno ormai conquistato soprattutto parchi e giardini urbani, causando non pochi problemi alla biodiversità e non solo. Le più note e diffuse, da nord a sud, sono sicuramente il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri), originariamente diffuso in India e Africa, e quello monaco (Myiopsitta monachus), specie invece sudamericana.
I pappagalli domestici
I pappagalli sono tra gli uccelli più acquistati e diffusi al mondo come animali da compagnia, poiché apprezzati da sempre per la bellezza del loro piumaggio e per le loro capacità di imitazione. Tuttavia, non sono animali domestici, come per esempio il cane o il gatto, ma restano in tutto e per tutto selvatici. La domesticazione è infatti un processo molto lungo, della durata di migliaia di anni, che agisce su una specie selvatica che, attraverso una serie di cambiamenti morfologici, fisiologici e comportamentali veicolati dalla selezione artificiale, diventa domestica differenziandosi così dall'antenato selvatico da cui deriva, come è accaduto per esempio al cane partendo dal lupo.
I pappagalli, anche se tenuti in casa, restano quindi animali selvatici e fatta eccezione per alcune piccolissime variazioni prodotte dall'allevamento in cattività, come la colorazione del piumaggio, sono identici per biologia, comportamento ed esigenze ai conspecifici che vivono ancora in natura. Spesso si fa infatti confusione tra i termini "domesticazione" e "addomesticamento" o tra "animale domestico" e "animale da compagnia", sia perché vengono utilizzati erroneamente come sinonimi, sia per la somiglianza delle parole.
In inglese, per esempio, i due termini sono totalmente diversi: domestication si riferisce alla domesticazione, per l'appunto, mentre taming all'addomesticamento. Nonostante a una prima occhiata possa sembrare difficile capire la differenza, in realtà queste due parole si riferiscono a due processi totalmente diversi. La domesticazione agisce infatti su una specie nel corso delle generazioni per migliaia di anni, l'addomesticamento rende semplicemente un singolo individuo più mansueto e tollerante alla cattività, come purtroppo alcuni fanno persino con tigri, leoni e orsi.
Le specie di pappagalli diffuse come animali da compagnia o anche ornamentali sono molto numerose e possono essere suddivise genericamente sia per le dimensioni che per la loro predisposizione a imitare suoni e voci. Tra i pappagalli di grandi dimensioni tenuti in casa ci sono sicuramente le amazzoni (genere Amazona), pappagalli originari del continente americano, il pappagallo cenerino africano (Psittacus erithacus), i cacatua (con numerose specie diverse), le are, come l'ara gialloblù (Ara ararauna) e molte altre.
Ci sono poi tante altre specie più piccole come il pappagallino ondulato (Melopsittacus undulatus), alcune specie di parrocchetti, il pappagallo ecletto (Eclectus roratus), gli inseparabili del genere Agapornis o la calopsitta (Nymphicus hollandicus). Nel mezzo tante altre specie di dimensioni intermedie come il parrocchetto dal collare o quello monaco, i conuri, le roselle (genere Platycercus). Anche se però tutti questi uccelli vengono spesso comunemente raggruppati sotto la parola "papappalli", si tratta in realtà animali molto diversi tra loro, sia per comportamento che per biologia, suddivisi in quattro famiglie ben distinte.
Le specie di pappagalli parlanti
Gli uccelli, in generale, sono gli animali dotati delle più sofisticate e complesse abilità vocali. Sono talmente abili a produrre canti, versi e altre vocalizzazioni anche estremamente complesse, che alcuni possono persino imitare le parole e il linguaggio degli esseri umani. Ci riescono e lo fanno per diverse ragioni, che cambiano anche a seconda delle specie e dell'habitat, e non sono solo quelli in cattività a farlo. Tra i più famosi e conosciuti uccelli parlanti ci sono appunto i pappagalli, ma in pochi sanno che esistono molte altre specie di uccelli meno note e in grado di farlo.
Gli psittaciformi sono però, senza dubbio, tra gli uccelli più bravi a imitare suoni, rumori e parole umane. Sono tantissime le specie in grado di farlo e alcune possono persino arrivare a imparare a imitare anche circa 2.000 parole. Tra questi ci sono sicuramente le are – come l'ara gialloblù – o i vivaci cacatua australiani, ma anche specie più piccole o un po' meno famose per le loro capacità di imitazione, come i parrocchetti, i pappagallini ondulati o le amazzoni sudamaericane. Ma tra i pappagalli senza dubbio più abili e dotati non si può non citare quello cenerino.
Il pappagallo cenerino è uno degli uccelli dotati delle più sofisticate abilità cognitive e vocali. Alex è stato forse il pappagallo parlante più famoso della storia, conosciuto soprattutto per gli studi sul linguaggio e la cognizione che ha contribuito a portare avanti. Imparando a parlare, Alex, grazie all'aiuto della scienziata Irene Pepperberg, ha dimostrato di saper comprendere la categorizzazione delle parole come "uguale" e "diverso" oppure "più grande" e "più piccolo". Riusciva anche identificare gli oggetti in base alla forma o al materiale, dimostrando che le sue parole non erano semplicemente ripetute "a pappagallo".
Ecco un elenco di alcune delle specie "parlanti" più vocate:
- Il pappagallo cenerino (Psittacus erithacus);
- Le amazzoni (diverse specie del genere Amazona);
- Le are (in particolare le specie del genere Ara);
- Il pappagallino ondulato (Melopsittacus undulatus);
- Il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri);
- I cacatua (famiglia Cacatuidae);
Le specie di pappagalli piccoli
La maggior parte delle specie di pappagallo esistenti possiede in realtà dimensioni relativamente piccole. Molte di queste sono allevate come animali da compagnia o tenuti in grandi voliere come uccelli ornamentali. Ecco quindi un breve elenco di alcune delle specie più particolari e caratteristiche.
- Gli inseparabili (genere Agapornis);
- La calopsitta (Nymphicus hollandicus);
- Il pappagallo ecletto (Eclectus roratus);
- I parrocchetti del genere Brotogeris;
- I papapgallini dei generi Forpus, Nannopsittaca e Touit;
- Il parrocchetto barrato (Bolborhynchus lineola);
Alcune specie, tuttavia, per loro caratteristiche, comportamento e particolarità meritano di essere approfondite ulteriormente. Ecco alcune delle più affascinanti e interessanti.
Le ara
I pappagalli del genere Ara sono uccelli tropicali di grandi dimensioni che possono arrivare a 95 centimetri di lunghezza per 1,7 chili, diffusi dal Messico all'Argentina. Sono i più longevi tra i pappagalli parlanti: alcuni individui vissuti in cattività hanno superato i 70 anni di vita. Il genere Ara comprende otto specie viventi, tra cui la famosissima ara scarlatta (Ara chloropterus) uno dei più iconici pappagalli al mondo, l'ara gailloblù (Ara ararauna). Forma coppie monogame per tutta la vita e si riuniscono spesso in rumorosi stormi di decine di individui.
Il pappagallo cenerino
Il pappagallo cenerino (Psittacus erithacus) è una delle specie di pappagallo parlante più diffusa al mondo. Originario delle foreste equatoriali africane, è un uccello di grandi dimensioni, misurando circa 30 centimetri per 400 grammi di peso. Può vivere per 40-60 anni in cattività, anche se la sua vita media in natura sembra essere più breve, circa 23 anni. I cenerini sono famosi per imitare i rumori che si sentono nel loro ambiente e per usarli instancabilmente ma sono anche tra le specie a maggior rischio estinzione. Da qualche anno da questa sepcie ne è stata separata un'altra, piuttosto simile per caratteristiche e abitudini, il pappagallo cenerino di Timneh (Psittacus timneh).
Il conuro del sole
Il conuro del sole (Aratinga solstitialis) è un pappagallo di dimensioni medio-piccole, misurando in media meno 30 centimetri per 100 grammi di peso, dai colori vivaci originario del nord-est del Sud America. Il maschio e la femmina adulti sono simili nell'aspetto, con piumaggio prevalentemente giallo dorato e con testa e addome di colore arancione. I conuri del sole sono uccelli molto socievoli, che in genere vivono in grossi gruppi. Formano coppie monogame per la riproduzione e nidificano nelle cavità delle palme. Si nutrono principalmente di frutta, fiori, bacche, fiori, semi, noci e insetti. Come altri membri del genere Aratinga, i loro stormi sono composti in genere dai 15 ai 30 individui.
Le amazzoni
I pappagalli noti col nome di amazzoni sono uccelli appartenenti al genere Amazona, che comprende circa trenta specie. Sono pappagalli di taglia media (alcuni più grandi dei cenerini) e dalla coda corta originari delle Americhe, dal Sud America al Messico e ai Caraibi. La maggior parte delle amazzoni è prevalentemente verde, con colorazioni molto accese che dipendono dalla specie. Si nutrono principalmente di semi, noci e frutti, e se curati a dovere possono superare i 50 anni di età in cattività. Alcune specie hanno formato piccole popolazioni naturalizzate anche in Europa, compresa l'Italia.
I cacatua
Altro gruppo diffusissimo di pappagalli da compagnia è quello dei cacatua (famiglia Cacatuidae), uccelli originari di Australia e sud-est asiatico famosi per la caratteristica cresta piumata. Il resto del piumaggio è generalmente meno colorato di quello di altri pappagalli, essendo principalmente bianchi, grigi o neri con leggere sfumature pastello, ma spesso hanno tratti colorati nella cresta, nelle guance o nella coda. Sono lunghi dai 30 ai 60 centimetri, con alcune specie che arrivano a pesare fino a 1,2 chili. Se ne conoscono 21 specie diverse, tra cui i cacatua bianchi o veri cacatua (Cacatua), quello maggiore o rosa (Cacatua leadbeateri) e quello delle palme (Probosciger aterrimus) l'unico animale, a parte l'uomo, in grado di produrre un suono ritmico con degli strumenti come rami, sassi o gusci di noci.
Gli inseparabili
Gli inseparabili sono piccoli pappagalli colorati e dal nome curioso appartenenti al genere Agapornis. In natura si conoscono ben nove specie diverse che vivono tutte in Africa. Sono animali che amano la vita in gruppo e sono anche sorprendentemente intelligenti e affettuosi, per questi motivi sono sempre più numerose le persone che decidono di convivere con questi uccelli. Chiamati in inglese lovebird, questi piccoli pappagalli, come tante altre specie di uccelli, tendono a instaurare legami di coppia forti e stabili (da qui inseparabili) che hanno ispirato persino il nome in latino del genere a cui appartengono: dal greco agápe (amore) e órnis (uccello).
I Poicephalus
Il genere Poicephalus include dieci specie di origine africana dall'aspetto tozzo, con code corte e larghe e teste e becchi relativamente grandi. Sono caratterizzati da un piumaggio variopinto, che è però prevalentemente verde nella maggior parte delle specie. Vivono per lo più in piccoli gruppi familiari composti da coppie adulti e dai loro figli, ma a volte formano gruppi più grandi con altre famiglie. Se c’è cibo in abbondanza, questi gruppi possono comprendere anche a 100 individui. Tra le specie più note ci sono il pappagallo del Senegal (Poicephalus senegalus), il pappagallo panciarossa (P. rufiventris) e quello fronterossa (P. gulielmi).
I Pionites o caicchi
Al genere Pionites appartengono invece quattro specie comunemente note anche come caicchi. Sono tutte endemiche del Sud America e del bacino amazzonico. Le specie più note sono il caicco testanera (Pionites melanocephalus) e il caicco ventrebianco (P. leucogaster). I testanera sono anche conosciuti come "pappagalli dai sette colori", perché oltre ad avere gli occhi rossi, nel suo piumaggio sono presenti anche parti nere, verdi, gialle, arancio bianche e blu. Mangiano semi e frutta, nidificano in cavità e possono formare gruppi sociali molto numerosi che possono anche difendersi insieme da eventuali predatori.
I Pyrrhura
Il genere Pyrrhura comprende invece circa 24 specie originarie dell'America centrale e meridionale. Sono uccelli di piccole dimensioni, con una lunghezza media di circa 20-30 cm. Questi pappagalli sono caratterizzati da un piumaggio molto variopinto, che può essere verde, giallo, blu, rosso o nero a seconda delle specie. Hanno un becco forte e ricurvo, che usano per rompere i semi e i gusci dei frutti. Come altre specie, sono uccelli sociali che vivono in gruppi di 10-20 individui e possono imparare a imitare suoni e vocalizzazioni.
I lori e lorichetti
Tradizionalmente, i lori e i lorichetti sono stati classificati come sottofamiglia, Loriinae, o come una famiglia a sé stante, Loriidae. Sono pappagalli ampiamente distribuiti con varie specie (circa 60) in tutta la regione dell'Australasia, compreso l'Asia sudorientale, la Polinesia, Papua Nuova Guinea e Australia, e la maggior parte ha un piumaggio dai colori molto vivaci. Tra le specie più note c'è il lorichetto arcobaleno (Trichoglossus moluccanus), endemico dell'Australia. Si nutrono principalmente di frutta, ma anche di polline e nettare e per questo possiedono una lingua adattata appositamente a questo tipo di dieta.
Il parrocchetto della Carolina
Infine, anche una specie di pappagallo estinto e originario del Nord America: il parrocchetto della Carolina o noto anche come conuro della Carolina (Conuropsis carolinensis). Un tempo diffusa in buona parte degli Stati Uniti, questa specie si estinse in parte per colpa della deforestazione e della perdita di habitat, anche se non è ancora del tutto chiaro quale sia stata la causa principale. Era un pappagallo dal piumaggio prevalentemente verde, con la testa gialla e la "faccia" rossa. L'ultimo individuo in cattività, chiamato Incas, morì allo zoo di Cincinnati il 21 febbraio 1918, nella stessa gabbia che aveva ospitato Martha, l'ultima colomba migratrice, morta invece nel 1914.