video suggerito
video suggerito
11 Luglio 2022
18:00

Tigna del gatto: sintomi, cause e come curarla

La tigna del gatto è una malattia micotica, che colpisce pelle e peli. I sintomi più comuni sono perdita di pelo a chiazze, desquamazione, eritema e prurito. Può trasmettersi da animale malato ad animale sano o attraverso ambienti e oggetti contaminati. La terapia si basa sulla somministrazione di farmaci antifungini.

Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
tigna nel gatto

La tigna del gatto o dermatofitosi è una malattia infettiva che colpisce pelle e peli, causata da funghi appartenenti a varie specie. I sintomi più comuni sono perdita di pelo a chiazze, desquamazione, croste, eritema e prurito. Questa patologia micotica può trasmettersi per via diretta da animale malato ad animale sano o attraverso le spore che contaminano ambienti e/o oggetti. Colpisce prevalentemente soggetti giovani o immunodepressi e può presentarsi sotto diverse forme cliniche. I gatti affetti da tigna vanno prontamente curati, anche perché la malattia si può trasmettere al cane e all'uomo, essendo una zoonosi. La terapia si basa sulla somministrazione di farmaci antifungini.

Cause e trasmissione della tigna

La tigna è una malattia della cute e dei peli, causata da miceti appartenenti ai generi Microsporum e Trichophyton. La trasmissione avviene per contatto diretto con un animale infetto o con un portatore sano, ovvero un animale che non manifesta la malattia ma è portatore del Microsporum. La semplice esposizione non sempre provoca la malattia. L’infezione può verificarsi anche per contaminazione ambientale e attraverso oggetti contaminati da spore, come spazzole e vestiti, ma è necessario un microtrauma dell’epidermide.

Generalmente, sono colpiti gatti giovani o adulti immunodepressi. Sono fattori di rischio la scarsa igiene dei ricoveri e degli allevamenti, dove sono tenuti molti animali in condizioni di sovraffollamento, e la frequentazione di ambienti caldi ed umidi. L’infezione nei gatti da FIV o FeLv non è considerata un elemento predisponente la malattia. Il sistema immunitario dell’animale reagisce attivamente e la malattia può autorisolversi nel giro di qualche settimana. Gravi disfunzioni del sistema immunitario sono alla base di forme gravi di dermatofitosi che non guariscono spontaneamente.

tigna del gatto

Sintomi della tigna nel gatto

La tigna nel gatto si presenta clinicamente in varie forme. I principali sintomi che permettono di capire se il gatto ha la tigna sono:

  • perdita di pelo,
  • desquamazione cutanea,
  • croste,
  • eritema,
  • cute iperpigmentata,
  • prurito.

Le lesioni hanno forma circolare e possono essere multiple. In particolare, nei soggetti immunodepressi la malattia ha un’estensione multifocale, ovvero le lesioni appaiono in più aree del mantello e coinvolgono l’intera superficie corporea. Inoltre, si possono riscontrare in alcuni casi lesioni a carattere nodulare (kerion). In alcuni casi, gli animali possono essere portatori di miceti senza manifestare la sintomatologia. I gatti possono sviluppare infezione anche del tessuto periungueale e i Persiani formano delle lesioni tipicamente nodulari.

Diagnosi di tigna nel gatto

Oltre che sull’esame clinico, la diagnosi di tigna nel gatto si basa su diverse indagini strumentali:

  • esame con lampada di Wood, uno strumento che mette in evidenza i funghi responsabili della malattia, che emettono luce fluorescente;
  • biopsia cutanea, soprattutto in presenza di lesioni nodulari;
  • esame microscopico di raschiati cutanei di croste e/o peli;
  • colture fungine o test biomolecolari per rilevare il DNA fungino nei tessuti.
come capire se il gatto ha la tigna

Come curare la tigna nel gatto

Una volta effettuata la diagnosi, il trattamento della tigna nel gatto si baserà su farmaci antifungini per applicazione topica nelle forme più lievi, ad esempio bagni medicati con o senza clorexidina, oppure un trattamento sistemico nei casi più gravi. Nei ricoveri e negli allevamenti l'eradicazione della malattia è un obiettivo difficile da raggiungere. In questi casi bisogna impostare una terapia sia sistemica che topica per diverse settimane ed effettuare un'intensa decontaminazione dell'ambiente.

È importante isolare gli animali malati da quelli sani e dall’uomo, in quanto la tigna è considerata una zoonosi. Per prevenire la tigna, è importante disinfettare accuratamente gli ambienti e gli oggetti rispettando le norme igieniche e lavarsi accuratamente le mani con il sapone.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Avatar utente
Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social