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28 Luglio 2021
14:52

Tiger King: caos, follia e quell’inaspettato collegamento con Britney Spears

Chi è davvero Joe Exotic, il protagonista della docu-serie Netflix diventata un cult e che cosa si nasconde dietro il business portato avanti sulla pelle degli animali esotici? Ecco la storia di "Tiger King", dal tentato omicidio di Carole Baskin all''inaspettato collegamento con Britney Spears, una delle popstar più famose degli Stati Uniti.

Tiger King
Joe Exotic in Tiger King – credit Netflix

Controverso, estremo, eccessivo, assurdo. E pericoloso. Questo e molto altro è Joe Exotic, il personaggio al centro di "Tiger King", una delle docu-serie Netflix più chiacchierate e viste nell’anno della pandemia. La serie, uscita nel 2020, ha totalizzato milioni di visualizzazioni diventando un cult, complici gli elementi che la compongono: non solo lui, Joe Exotic, un personaggio indiscutibilmente carismatico ma molto controverso da tanti punti di vista, ma il resto dei personaggi che compaiono negli 8 episodi di cui è composta la serie.

Tra allevatori fanatici, boss della droga, truffatori e leader di sette, “Tiger King” fornisce inoltre uno spaccato di un'America meno patinata e più eccessiva, del “trash” portato agli eccessi grazie ai personaggi di un affresco tristemente contemporaneo e sin troppo reale, del business dietro gli “zoo casalinghi” e del fascino morboso che gli animali in cattività esercitano sull’uomo comune. Il tutto mescolato a una buona dose di “omicidio, caos e follia”, che è poi il sottotitolo che Netflix ha dato a Tiger King.

Di cosa parla Tiger King

Tiger King è una miniserie in 8 episodi diretta da Eric Goode e Rebecca Chaiklind che osserva da vicino la vita di Joseph Allen Maldonado-Passage, nome d’arte “Joe Exotic”,  fondatore e gestore («sindaco, poliziotto e boia», si definisce lui stesso nel corso della serie) del Parco di Animali Esotici di Wynnewood, in Oklahoma.

È qui che nel corso degli anni Exotic ha raccolto oltre 200 specie di felini rarissimi, dalle tigri ai leopardi delle nevi passando per leoni, linci e pantere. Specie protette, in alcuni casi in via di estinzione, che Exotic manipola senza limiti, blandisce, provoca e addestra a favore di pubblico, mettendoli in mostra in giro per gli Stati Uniti o accogliendo visitatori che si avvicinano a gabbie minuscole per osservare da vicino e toccare le fiere in cattività.

Chi è Joe Exotic

Nato Joseph Schreibvogel in Kansas nel 1963, diventato poi Joseph Allen Maldonado-Passage, Joe Exotic è definito oggi “imprenditore, allevatore e criminale”. Il primo contatto con il mondo animale avvenne nel 1997, quando aprì un negozio con il fratello ad Arlington, in Texas. Alla morte di quest'ultimo acquistò un terreno in Oklahoma con altri parenti ribattezzandolo Garold Wayne Exotic Animal Memorial Park, proprio in memoria del fratello.  Nel 2000, Exotic venne in possesso dei primi due grandi felini, due tigri abbandonate che diedero inizio alla sua discutibile "carriera". Nel 2001 nel parco ci sono 89 tra tigri e altri felini, insieme con centinaia di altri animali esotici. Quando i registi Rebecca Chaiklin ed Eric Goode arrivano al GW Zoo, le tigri erano salite a 176.

Dichiaratamente gay, ha avuto numerose e controverse relazioni di cui ha parlato diffusamente sia nella serie sia sui media, alcune finite in tragedia. Il primo marito, Brian Rhyne, morì nel 2001 dopo avere contratto l’Hiv: la sua morte diede inizio a quello che diventò il business di “Tiger King” e cioè allevare cuccioli di grandi felini per spettacoli, visite guidate e vendita a privati.

Nel 2014 si sposa in cerimonia congiunta con John Finlay e Travis Maldonado, e un anno dopo decide di provare anche la carriera politica candidandosi a presidente degli Stati Uniti d’America. Tre anni dopo, nel 2017, Travis Maldonado si spara accidentalmente nel parco, morendo sul colpo. Due mesi dopo, Exotic si sposa nuovamente con Dillon Passage, 22 anni, conosciuto tramite una app di appuntamenti. Nel 2018 cerca nuovamente di entrare in politica candidandosi, ovviamente senza successo, a governatore dell’Oklahoma.

Joe Exotic e Carole Baskin

Il racconto del business che un personaggio così controverso e senza scrupoli – oltre che eccentrico a livelli di parossismo, con le sue meche bionde, i piercing, l’abbigliamento da cowboy e la passione per le armi – ha costruito sugli animali prende una piega ancora più morbosa e oscura quando si scopre la rivalità con Carole Baskin e il tentativo di eliminarla dalla scena.

Fondatrice del Big Cat Rescue, un rifugio per grandi felini portato avanti grazie all’eredità di un marito scomparso in circostanze misteriose, Carole Baskin si definisce animalista e attivista per i diritti degli animali con l'unisco scopo di fermare il business che ruota attorno a quelli esotici. A sua volta proprietaria di un rifugio – appunto il Big Gat Rescue – ha dichiarato guerra al parco e al giro d’affari messi in piedi da Joe Exotic, finendo in cima alla lista dei suoi nemici.

Baskin porta avanti il rifugio grazie all’eredità del marito, il milionario Don Lewis, misteriosamente scomparso nel 1997. Proprio sulla scomparsa del marito Exotic ha sempre preso di mira la sua nemica, sostenendo che sia stata proprio lei a farlo sparire uccidendolo e dandolo in pasto alle tigri della riserva (da notare che tra i reati cui Exotic deve rispondere c’è quello di uccisione di animali per nutrire i felini).

L’attrito tra Baskin ed Exotic si è presto trasformato in guerriglia, tra cause legali, denunce, interviste al vetriolo e persino canzoni (Exotic è anche un cantante country e a Baskin ha dedicato una canzone in cui insinua, appunto, che abbia ucciso il marito). Ed è culminato nel 2018, quando ha provato a ingaggiare un sicario per ucciderla.

Arrestato dall’Fbi e accusato di tentato omicidio su commissione e violazione delle norme federali in tema di animali per l’uccisione di alcune tigri e il maltrattamento e la vendita illegale di altri esemplari, è stato dichiarato colpevole sia per l’accusa di tentato omicidio sia per reati contro gli animali e condannato a 22 anni di carcere. Da gennaio 2020 è detenuto nel Federal Medical Center di Fort Worth, e prima dell’elezione di Joe Biden aveva chiesto la grazia all’allora presidente Trump.

Britney Spears e Tiger King

Il business crudele di Joe Exotic nel corso degli anni è stato alimentato anche da Hollywood. Il fatto che Exotic avesse a disposizione numerosi grandi felini ha spinto case di produzione e produttori a rivolgersi a lui per avere, di fatto, “oggetti” da portare sul set. E in tempi recenti è emerso un collegamento inaspettato, pur indiretto, anche con Britney Spears, in particolare in riferimento alla performance più iconica della popstar, quella agli Mtv Vma del 2001.

Oggi la pop star è al centro di una lunga battaglia legale con il padre per la gestione del suo patrimonio, una "guerra" che si è estesa sui social a colpi di hashtag #freebritney in cui viene sostenuta dai suoi fan e anche da diversi personaggi dello show business americano. Ai tempi Britney fu al centro di una polemica, invece, che coinvolse gli animalisti: salì sul palco tenendo avvolto intorno alle spalle un pitone birmano albino di due metri. Non fu però l’unico animale ad attirare l’attenzione, perché della performance fece parte anche una tigre. E a gestirla sul palco, come testimoniano numerose immagini dell’epoca, fu Mahamayavi Bhagavan Antle, noto come Doc Antle, uno degli allevatori privati che rientrano nella carrellata di personaggi comparsi in “Tiger King”.

Direttore del Myrtle Beach Safari e dell’Institute for Greatly Endangered and Rare Species, Antle ha lavorato per lungo tempo come addestratore su numerosi set (tra cui anche quello di Ace Ventura e del Dottor Dolittle). Anche la figura di Antle è considerata molto controversa. Accusato di crudeltà contro gli animali e di vendita illegale di grandi felini, dopo lunghe indagini nell’ottobre del 2020 è stato incriminato.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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