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26 Agosto 2024
11:13

Ti spiego perché non puoi insegnare al gatto a non graffiare (ma puoi dargli delle alternative)

Insegnare al gatto a non graffiare è impossibile. Graffiare è un comportamento innato e necessario per il suo benessere. Quello che puoi fare è dargli delle valide alternative.

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Membro del comitato scientifico di Kodami

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Graffiare è un comportamento innato nel gatto ed è antichissimo, radicato in migliaia di anni di selezione di specie ed oltre. Infatti, il graffiare con gli uncini è condiviso da tutti i felidi, di qualunque taglia e areale geografico.

Basterebbe questo a spiegare come mai non si può pretendere che un gatto rinunci ad esprimere questo comportamento che fa parte della sua natura più intima, legato alle parti più ancestrali del cervello. Ma se non fosse sufficiente, possiamo appellarci alle numerose funzioni che le graffiature assolvono e che non hanno a che fare solo con la necessità – apparentemente banale – di affilare gli uncini.

I motivi per cui il gatto graffia

Come detto, graffiare superfici verticali ed orizzontali è un comportamento antico e fortemente radicato nel DNA del gatto da millenni di selezione artificiale. Questo ha fatto in modo che ad esso venissero associate più funzioni di varia natura, motoria, sociale e territoriale.

Tutti siamo in grado di riconoscere, ad esempio, che le graffiature sono essenziali per affilare gli uncini. E gli uncini sono uno strumento di difesa e di offesa su cui il gatto fa molto riferimento, anche perché, tolti quelli e i denti, la natura non gli ha concesso molte altre armi. Con gli artigli anteriori il gatto afferra e immobilizza la preda,  intimorisce o ferisce gli avversari, manifesta le sue intenzioni aggressive e con quelli posteriori si arrampica, aumenta l’aderenza delle zampe al terreno durante le fughe, colpisce i propri competitori durante uno scontro fisico.

È interessante notare che tutte queste azioni sono osservabili anche in contesti ludici. Il che significa che gli uncini e la possibilità di usare le unghie sono indispensabili anche per giocare.

Allungarsi per graffiare, soprattutto dopo il riposo, è un rituale che il gatto inscena anche per attivare la circolazione, irrorare i muscoli degli arti e prepararsi all’azione.

Inoltre, graffiare consente al gatto di apporre delle sostanze chimiche, dette feromoni, che veicolano messaggi ambientali importanti per sé o per i propri simili, permettono di orientarsi meglio nello spazio, di fare previsioni e persino di evitare scontri fisici con avversari più forti.

Le graffiature di per sé, infatti, sono anche uno strumento comunicativo destinato ad altri gatti che, riconoscendone i segni su tronchi, staccionate o altri oggetti nell’ambiente, sono in grado di valutare la presenza del loro esecutore nei dintorni.

Perché non puoi vietarglielo

Considerate le molteplici funzioni assolte dalle graffiature, se ci impuntassimo a voler impedire a un gatto di graffiare, non faremmo altro che interferire con numerosi e diversi ambiti del suo comportamento e, dunque, del suo benessere. Quello che per noi è tutela degli arredi di casa, per il gatto diventa questione vitale perché riguarda la possibilità di mettere in atto delle strategie che gli consentono il controllo del territorio, la possibilità di anticipare eventi, di prendere decisioni e di interpretare quello che accade nell’ambiente in cui vive. La sproporzione di obiettivi è macroscopica.

Non è affatto un caso che negli Stati USA in cui è ancora ammessa la pratica aberrante della deungulazione, siano numerosissime le chiamate a comportamentalisti ed esperti di comportamento proprio in seguito all’intervento che, ricordiamo, non riguarda solo l’asportazione dell’uncino ma di tutta la prima falange del piede, motivo per cui il post-operatorio è lungo e dolorosissimo.

Le alternative da dare al gatto per evitare che graffi

Ma allora come faccio? è la domanda che segue, generalmente, quando si tenta di spiegare che no, le graffiature non possono e non devono essere soppresse, nemmeno se a farne le spese è il costosissimo divano di pelle di casa. La risposta alla domanda è molto semplice e risiede in un po’ di buone pratiche da concretizzare.

Fornire valide alternative è la chiave, la più importante. È necessario mettere a disposizione del gatto delle superfici ad hoc, sue, scelte per lui, da graffiare. Questo deve essere chiaro: se il gatto non avrà superfici dedicate, se le andrà comunque a cercare, proprio perché graffiare fa parte del suo modo di stare al mondo. E a quel punto potrebbe anche scegliere quella poltrona o quel divano che ci sono tanto cari.

Più le alternative offerte sono varie e distribuite, meglio è: tiragraffi verticali e/o orizzontali, in corda di sisal, in legno poroso o in cartone, possono essere posizionati in varie stanze della casa, nei pressi di finestre o corridoi, in tutte le aree dove il gatto mostra di sostare con piacere. Oltre agli intramontabili alberi da gatto, oggi in commercio esistono soluzioni per tutte le tasche e flessibili che permettono persino al copertura di gambe di tavoli o angoli di divano.

Se il gatto non mostra immediato interesse non bisogna scoraggiarsi: a volte serve un po’ di tempo perché il gatto apprezzi la nuova soluzione, altre volte cambiare la posizione dei tiragraffi può risolvere la resistenza iniziale.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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