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7 Agosto 2024
16:53

Ti spiego perché lo schiaffo sul muso del cane è inutile

A te farebbe piacere ricevere uno schiaffo in faccia? No di certo. Ebbene, anche al tuo cane non fa piacere avere una punizione fisica, che oltre ad essere dolorosa è anche inutile.

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A te farebbe piacere ricevere uno schiaffo in faccia? No di certo, a chi piacerebbe del resto. Partiamo proprio da una banale comparazione tra gli effetti di un mal rovescio su un essere umano e su un cane per chiarire subito che le punizioni sono esperienze dolorose anche per i nostri “migliori amici”, come del resto anche la scienza ha ormai dimostrato. La questione poi è che non solo è inutile usare violenza ma è anche qualcosa che oltre a produrre un dolore fisico logora e distrugge il rapporto fondamentale di fiducia tra te e il tuo animale domestico.

Devi sapere che la cinofilia negli ultimi decenni si è evoluta tanto, grazie all’incremento dell’interesse scientifico. Il passo in avanti più importante è stato quello di arrivare, finalmente, a considerare il cane come un individuo unico e irripetibile, un soggetto dotato di emozioni e cognizioni.

È stata una grande rivoluzione, dunque, se pensi da dove siamo partiti e quanto tempo c’è voluto, nonostante sembri assurdo visto che i cani si sono praticamente co evoluti insieme a noi. Ma finalmente oggi coercizione e punizione sono concetti da trogloditi, da persone che si basano sulla violenza fisica e psicologica: niente di più aberrante e inefficiente.

Molte del resto sono le esperienze di persone che si sono rivolte ad addestratori coercitivi che degli schiaffi sul muso (e non solo) ne hanno fatto una carriera ma che poi hanno riscontrato la non risoluzione del “problema” lamentato, nonostante un percorso durato anche molto tempo e che spesso si svolge solo ed esclusivamente all’interno di un centro cinofilo dove in campo i cani sono “dei soldatini” ma, una volta tornati a casa, continuano a manifestare la lamentata “disfunzionalità”.

Questo tipo di non relazione con i cani, basato appunto su vessazioni come lo schiaffo sul muso, ha creato e purtroppo continua a creare persone di riferimento frustate e insicure nei confronti dei loro compagni a quattro zampe e mina indiscutibilmente la relazione, oltreché chiaramente influire necessariamente sul benessere psicofisico del cane.

Ciò di cui si occupa la cinofilia moderna è invece proprio di andare a mediare all’interno della relazione cane-umano, con un approccio cognitivo zooantropologico che riconosce al primo un’individualità: si mira a far sì che la persona ne abbia una profonda conoscenza in ogni contesto e ambiente che frequenta, anche e soprattutto quello domestico.

Fatta questa doverosa premessa avrai già compreso quanto sia inutile lo schiaffo sul muso al cane, che oltre ad esporti al rischio di essere morso per reazione andrà a minare la tua relazione con quello che da sempre è il nostro fedele compagno di vita.

Andiamo allora ad analizzare nel dettaglio i motivi per cui non bisogna farlo e come comportarti in alternativa.

Cosa prova il cane quando riceve uno schiaffo sul muso?

Inutile dire che tutto ciò che prova è sgradevole. La prima sensazione è sicuramente il dolore fisico: il muso è una parte molto sensibile nel cane. Ma non è solo il corpo a risentirne: il tuo cane proverà infatti paura, preoccupazione e ansia.

Se poi è un soggetto fragile e non particolarmente resiliente, finirai col disintegrarlo psicologicamente. Tutto questo sarà amplificato se al tuo cane non è chiaro il motivo della tua punizione (cosa da non dare per scontata proprio per niente): finirà in uno stato di confusione e di incertezza.

Inoltre, come già detto sopra, la sua fiducia nei tuoi confronti comincerà a vacillare e il tuo rapporto verrà minato proprio sui pilastri fondanti della costruzione di una relazione sana. Fido per affidarsi a te ha bisogno di percepirti come una base sicura, in cui trovare rispetto e protezione. Inoltre se il tuo cane non spicca per docilità, rischierai una reazione avversa: per difendersi potrebbe usare la bocca e lo farà per fermarti la mano o per morderti. Affondando il colpo.

Perché è inutile dare schiaffi al cane per educarlo

È inutile dare schiaffi al tuo cane principalmente perché è in grado di capire le regole anche senza che tu debba assestare delle punizioni corporali. Lo schiaffo è puramente inibitorio e fa leva sull’emozione della paura. Il cane così impara che se farà quella determinata cosa riceverà da parte tua qualcosa che gli provoca dolore e timore.

Così facendo minerai la base della vostra relazione che deve essere fondata sulla fiducia mentre tu starai solo infondendo insicurezza e preoccupazione generalizzata nei tuoi riguardi. E tutto il rispetto che pensi di ricevere da parte del tuo fedele compagno è, in realtà, la sua paura nei tuoi confronti.

La punizione infatti inibisce il comportamento ma non ne elimina le cause, producendo inoltre uno stato generale di confusione che aumenta i livelli di ansia nel cane.

A confermarlo è stata la scienza: in uno studio pubblicato nel 2020 è stato dimostrato che «i cani sottoposti a strumenti avversativi mostravano più comportamenti correlati allo stress, erano più frequentemente in stati comportamentali tesi e bassi, ansimavano di più durante l'addestramento e mostravano maggiori aumenti post-addestramento nei livelli di cortisolo. Inoltre erano più "pessimisti" nel compito di pregiudizio cognitivo».

Pensa, ad esempio, ad un cane che soffre di ansia da separazione: al tuo rientro in casa ti accorgi che durante il periodo trascorso in solitudine, Fido ha smantellato il divano e rosicchiato gli angoli. Secondo te, quanto può essere producente metterlo in punizione, sgridarlo o punirlo fisicamente? Se sei arrivato fin qui avrai ben chiara già la risposta al quesito.

Ma non finiremo mai di ribadire che non solo è totalmente inutile, ma anche controproducente. Il tuo compagno a quattro zampe vive nel “qui ed ora” e non riuscirà a collegare la punizione a ciò che ha fatto prima. Non facendo un’associazione di questo tipo, penserà che sei di cattivo umore ed è altamente probabile che quando rientri in casa le prossime volte potrà riaccadere ciò che volevi evitare dandogli un sonoro schiaffo. A quel punto non solo non hai risolto il malessere alla base, ma hai peggiorato la situazione perché il tuo cane, che già viveva male il periodo di solitudine, avrà anche addosso l’ansia del tuo rientro.

Le alternative efficaci allo schiaffo

Esiste un mondo variegato di alternative a uno schiaffo sul muso o ad altra forma di violenza su un cane. Si tratta di interazioni fondate sulla costruzione di una relazione solida e sana. Così il tuo fedele compagno sceglierà autonomamente i comportamenti da tenere, seguendo di buona leva i consigli del suo umano di riferimento di cui avrà stima e rispetto e da cui si sentirà a sua volta rispettato, amato, valorizzato e accettato nella sua individualità.

Un cane appagato e sereno che ti vede come un buon referente, non farà fatica a seguire le tue regole, a cui crede perché sa che gli proporrai e avrà delle ottime alternative e tanti momenti in cui invece può soddisfare tutti i suoi bisogni specie specifici e esprimersi in tutta la sua natura.

Vivere con un cane è un dare e avere reciproco e non unilaterale. L’educazione e l’istruzione moderna suggeriscono di offrire delle alternative valide invece di punire i comportamenti indesiderati, andando a valorizzare quelli che invece apprezzi quando il cane li mette in atto.

Non si può dire solo no e non indicare una via alternativa. I “no” sono utili ma devono essere contestualizzati. Ad esempio un cane adulto che rosicchia i piedi del tavolo o gli angoli dei mobili, sta manifestando chiaramente un disagio. Una volta escluso un problema a livello organico con il veterinario di fiducia, si inizia un percorso di riabilitazione comportamentale durante il quale verrà indagata a fondo la natura del comportamento disfunzionale e si agirà sull’intero sistema famiglia col fine di dare maggiore agio a tutti, cane compreso. Uno dei primi suggerimenti da mettere in pratica, in questo caso, sarà ad esempio dato dall’inserimento di masticativi e giochi che orienteranno lo scarico emozionale del cane su target adeguati e gli daranno il giusto appagamento derivante dalla masticazione, allontanandolo così dall’accanimento sul mobilio.

Questo è solo uno dei tanti esempi che si possono portare in contrapposizione alla punizione. Inoltre come abbiamo sottolineato già su Kodami e per farti comprendere che qui non si sta parlando di non dare le regole ma di rapportarsi al cane con coerenza e rispetto, al posto di alzare le mani impara tu per primo a capire quando è giusto dire no al cane e come una parola possa essere più forte di qualsiasi schiaffo: «È molto importante nel rapporto con un cane avere ben chiaro che i "no" fanno parte della costruzione di una sana relazione. A volte chi viene dal mondo dell'addestramento classico (non tutti, sia chiaro!) tende a screditare l'approccio cognitivo relazionale confondendolo con il cosiddetto "gentilismo" e così a far credere alle persone che un'educazione basata sulla considerazione che un cane non è un oggetto da plasmare a nostra somiglianza ma un individuo dotato di emozioni e cognizioni voglia dire assecondarlo in tutto».

Anche negli Stati Uniti, paese dal quale arrivano addestratori alla Cesar Millan per citare il più noto, la mentalità sta cambiando nella percezione della cinofilia come si evince da uno studio condotto dalla Royal (Dick) School of Veterinary Studies dell'Università di Edimburgo in cui la maggioranza degli intervistati, pet mate americani, ha sottolineato che «l'affidabilità dei metodi di addestramento sono più importanti della rapidità con cui vengono raggiunti i risultati».

Capire le motivazioni e il carattere del cane, dove possono esserci delle criticità e trasmettere poi tutto al pet mate è sicuramente un'impresa più ardua e che richiede un maggior investimento di tempo, cura, attenzione e impegno da parte di tutti rispetto all’omologato percorso di inculcare al cane i comandi di base, chiunque soggetto ci si trovi davanti. Con questa riflessione non stiamo togliendo importanza a indicazioni come il “seduto” o il “resta” per essere chiari: sono parole utili se non abusate e a cui il cane dà un senso ben preciso. Stiamo invece dando valore a tutto il profondo universo canino, in cui schiaffi e altre vessazioni non sono proprio contemplate. Un mondo imprescindibile da conoscere per chiunque decida di vivere con un cane.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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