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20 Settembre 2023
7:39

The Dog Daddy annulla l’evento a Roma: «Nessun impedimento legale, ma una scelta dovuta alla mia salute mentale»

The Dog Daddy ha fatto sapere di non essersi presentato a Roma. A fermarlo, secondo quanto affermato in un video messaggio, la scelta di tutelare la sua salute mentale.

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«Nessuno mi ha impedito di entrare in Italia e non vi è alcun provvedimento legale che mi vieti di operare in Europa. Se non sono andato alle lezioni previste a Roma e a Londra in queste settimane è unicamente per una questione personale legata alla mia salute mentale. Sto seguendo molti progetti contemporaneamente e ho deciso, quindi, di fermarmi un istante per tornare più forte che mai nei prossimi mesi».

Sono queste le parole con cui l'addestratore coercitivo e influencer Augusto Deoliveira, noto sui social con il nome The Dog Daddy, ha annunciato su Facebook l'annullamento del suo evento a Roma, previsto per lo scorso sabato 16 settembre. «Ascoltatemi bene, perché lo dirò una volta sola. Contrariamente a ciò che vogliono far credere i miei hater, la mia carriera sta andando alla grande e, anzi, non mi sarei mai potuto immaginare di arrivare così in alto. Come se non bastasse, la mia notorietà sta aumentando ancora e proprio per questo motivo, come tutti gli esseri umani, ho bisogno di un momento di calma. È stata una decisione difficile, ma so che è la cosa migliore per me».

Non ci sarebbe nulla di strano nelle parole del giovane – a parte ricordare che il suo lavoro si basa sulla coercizione e fare business su persone e cani così – se non fosse che, come rilevato da Kodami più di un mese fa, in caso di annullamento dell'evento gli iscritti non avranno diritto ad alcun rimborso. E vale la pena sottolineare che si tratta di un importo pari a cifre da 400 a 1200 euro a testa. Come se non bastasse, già in passato Dog Daddy era stato protagonista di una vicenda simile in seguito all'annuncio di una data a Sidney, in Australia, dove non si è mai presentato. Anche in quel caso l'influencer si era giustificato attraverso i social, dicendo che non era riuscito a raggiungere il paese perché era stato bloccato, una volta atterrato all'aeroporto, dalla polizia di frontiera.

Alessandra Ferrari, Responsabile dell'area Animali Familiari di Lav che già in passato era intervenuta su questa vicenda, raggiunta da Kodami commenta: «Non posso che essere contenta del fatto che non sia arrivato in Italia. Tutto il rumore che è stato fatto intorno al suo presunto show, inoltre, ha dimostrato che l'orientamento cinofilo del nostro paese è un altro, rispetto a quello portato avanti da questo sedicente addestratore».

L'annuncio dell'arrivo di The Dog Daddy, infatti, negli ultimi mesi aveva generato numerose polemiche per via dei suoi metodi addestrativi violenti, che non prendono in alcun modo in considerazione le necessità, i bisogni e le emozioni dei soggetti con cui entra in contatto. Le famiglie che si affidano a lui, inoltre, hanno un ruolo marginale negli interventi che vengono mostrati nei numerosi video che Augusto Deoliveira – questo il nome dell'addestratore – pubblica sul suo canale YouTube. In primo piano si vede sempre lui, intento a strozzare, strattonare e vessare cani che, spesso, hanno evidenti difficoltà legate al contesto in cui si trovano e al trattamento che subiscono.

In Italia è nata quindi una petizione, che ha raggiunto in poche settimane circa 13 mila firme, con l'obiettivo di impedirgli di operare nel nostro paese e la storia si è ripetuta in maniera molto simile anche in Inghilterra, dove l'influencer era atteso per il fine settimana del 9/10 settembre. In questo caso era stata la Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals) a manifestare, in un comunicato ufficiale, la propria contrarietà ai metodi mostrati dall'addestratore, soffermandosi sul fatto che gli strumenti utilizzati (come collari a strozzo o con le punte) possono generare paura e dolore.

Ma non è tutto, perché le polemiche sul suo conto arrivano anche dal Canada, dove Andre Yeu, fondatore della scuola di addestramento When Hounds Fly, afferma a sua volta, in un post su Instagram, che l'addestramento mostrato da The Dog Daddy è basato unicamente su rinforzi negativi, ovvero sul generare sofferenza (fisica o emotiva) nel soggetto per spingerlo a comportarsi diversamente.

Fortunatamente in Italia queste pratiche sono sempre più spesso relegate al passato e la cinofilia moderna si dedica nella maggior parte dei casi a un apprendimento che favorisce le emozioni positive, grazie alle quali si arricchisce, tra le altre cose, la relazione tra il cane e il suo umano di riferimento. Anche da noi, però, sopravvivono alcune correnti di pensiero che non si preoccupano delle conseguenze legate al dolore e alla sofferenza.

«Anche se The Dog Daddy non è arrivato in Italia, ciò non significa che il problema della violenza e della coercizione nei confronti dei cani sia risolto – conclude Alessandra Ferrari – Per questo motivo riteniamo sia necessario regolamentare le professioni cinofile e gli istituti di formazione, promuovendo l'approccio cognitivo zooantropologico e l'immagine del cane come compagno di vita e non come accessorio da aggiustare violentando il suo corpo e la sua psiche, come vediamo in questi video».

La tutela del benessere animale non sembra però importare molto a The Dog Daddy che, in chiusura del suo video messaggio sui social, afferma: «Se pensate che la vostra opinione riguardo il mio lavoro possa bloccarmi, siete davvero sulla strada sbagliata, perché le mie lezioni future saranno più grandi e incredibili che mai».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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