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9 Febbraio 2024
13:50

Teresa Mannino e gli altri animali: scimpanzé e formiche tagliafoglia arrivano al Festival di Sanremo

È vero che condividiamo il 98% del nostro patrimonio genetico con gli scimpanzè? E che si salutano strizzandosi il pene? In questo articolo confermiamo o sfatiamo alcune parti del monologo della comica Teresa Mannino durante la terza serata del Festival di Sanremo.

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Teresa Mannino al Festival di Sanremo

«Con i primati abbiamo in comune il 98% del nostro patrimonio genetico, solo che questa informazione non è molto diffusa perché gli scimpanzé ci tengono a non farlo sapere». Così Teresa Mannino, comica e co-conduttrice della terza serata del Festival di Sanremo racconta il rapporto tra la nostra specie e le altre. Un excursus che racconta la società in cui viviamo dominata da una precisa specie di uomo: «ricco, bianco e occidentale».

Mannino nei suoi 10 minuti da solista sul palco dell'Ariston affronta i temi comici che l'hanno resa famosa nel corso degli anni: la guerra tra i sessi che caratterizzava gli spettacoli degli anni d'oro di Zelig; il confronto tra gli abitanti del Sud Italia e quelli del Nord nella sua esperienza di Siciliana trapiantata a Milano; il racconto mitologico portata nei teatri italiani attraverso il racconto del viaggio di Odisseo.

A questi cult della sua produzione, Mannino aggiunge un elemento di novità, almeno per il grande pubblico più giovane, cioè il rapporto tra l'essere umano e gli altri animali. Un tema che ha affrontato con consapevolezza rimarcando quelli che sono anche i valori su cui si fonda Kodami.

Scimpanzé, formiche tagliafoglie e tutti gli altri entrano con prepotenza sul palco, mostrandoci le storture che caratterizzano nella nostra società umana, il rapporto tra i sessi, e il predominio culturale ed economico di alcuni gruppi su altri. Mannino fa questo sfruttando la filosofia dell'Antica Grecia, l'Antico Testamento e la scienza, ma senza mai sacrificare la risata.

Sarà vero però che condividiamo il 98% dei nostri geni con gli scimpanzé? Andiamo a scoprire se tutte le curiosità naturalistiche raccontate sono reali oppure no.

Scimpanzé ed esseri umani

scimpanzé

Non sappiamo se gli scimpanzé (Pan troglodytes) abbiano piacere nel condividere una così grande parte del patrimonio genetico con gli Homo Sapiens, cioè il nostro, però è davvero così. Le scimmie antropomorfe, dal latino "scimmie dalla forma umana", sono chiamate così proprio perché possiedono aspetto esteriore, struttura anatomica e molte altre caratteristiche biologiche che le accomunano a noi.

Appartengono a questo gruppo di animali tutte le specie della superfamiglia Hominoidea, cioè i mammiferi dell'ordine dei primati come gibboni, gorilla, oranghi, bonobo e anche scimpanzé! A questi si vanno ad aggiungere i nostri antenati ormai estinti come gli australopitechi, tra cui la famosissima Lucy che ci ha permesso di ricostruire alcune tappe fondamentali dell'evoluzione umana.

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Albero filogenetico delle scimmie antropomorfe

Le similitudini genetiche tra queste varie specie sono sorprendenti e con l'avanzare della ricerca aumentano sempre di più, dimostrando a livello scientifico quanto siamo simili, e quindi la nostra posizione di animali tra altri animali. Alcune cose che pensiamo ci appartengano in realtà caratterizzano anche gli scimpanzé: cultura, cure parentali, una complessa organizzazione della società, e anche la capacità di sorridere.

Infatti, gli scimpanzé sono in grado di sorridere come gli esseri umani, un'azione ben diversa dal grinning del cane. Il sorriso è una tipologia di espressione facciale molto rara nelle altre specie di mammiferi, ma sia per noi che per gli scimpanzé indica sorpresa positiva, gioia e divertimento. Solo secondariamente assume anche altri significati come paura e minaccia; ma se ci pensiamo anche noi sfruttiamo per comunicare sorrisi che possono indicare disprezzo o paura.

Crediamo che la cultura sia appannaggio dell'essere umano, ma non è proprio così. Secondo uno studio pubblicato nel 2022 sulla rivista Nature Human Behaviour, quasi tutte le popolazioni di scimpanzé utilizzano strumenti per raccogliere più facilmente acqua e cibo, in maniera simile a ciò che fa la nostra specie, ogni comunità possiede una propria e specifica tecnologia che viene tramandata culturalmente di generazione in generazione.

Mannino, nel corso del suo monologo racconta però anche un'altra particolare usanza degli scimpanzé: «Si salutano strizzandosi il pene». Non è proprio così, ma c'è un fondo di verità. Il sesso ha una valenza importante per l'organizzazione della società, e questo vale sia per la nostra specie che per gli scimpanzé. Nei nostri cugini, però, solitamente un maschio si accoppia con più femmine. I maschi sono dominanti sulle femmine, in termini di rango, e hanno il compito di trovare il cibo e di difendere il territorio attraverso pattugliamenti sui confini che impediscono l'ingresso di individui non appartenenti al gruppo.

C'è però un'altra scimmia che ha abitudini più simili a quelle descritte dalla comica sul palco sanremese: i bonobo.

Il sesso nei bonobo

bonobo
Bonobo

I bonobo (Pan paniscus) e gli scimpanzé sono molto diversi tra di loro e dagli esseri umani e sono entrambi strettamente imparentati con noi. Nei bonobo le femmine sono dominanti, comandano sui maschi, non individualmente perché le femmine sono più piccole ma collettivamente sono loro a avere il controllo del gruppo, al vertice della società è  sempre una femmina. Lo ha spiegato bene il primatologo Frans de Waal intervistato da Kodami:

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Nella loro società il sesso ha una funzione sociale. I bonobo vivono seguendo il detto “fate l’amore non fate la guerra”, loro infatti utilizzano spesso il sesso per ridurre la tensione in contesti di alto stress, come durante la competizione per il cibo o anche dopo un conflitto per rafforzare e riparare le relazioni. Il sesso nei bonobo non è limitato solo alle coppie eterosessuali ma avviene tra tutte le età e combinazioni, tanto da essergli stato attribuito il soprannome di “scimmie hippy”. Ed è proprio vero, come dice Mannino, che questo atteggiamento «favorisce la cooperazione».

C'è però un altro animale, all'apparenza molto distante da noi, che è arrivato a Sanremo grazie alla comica siciliana: la formica tagliafoglia.

L'intelligenza delle formiche tagliafoglie

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Formica tagliafoglia

«Le formiche sono intelligentissime, le formiche tagliafoglie sono le più intelligenti tra le intelligenti», ha detto Mannino. In realtà, sappiamo che l'intelligenza è un concetto relativo: ogni specie ha infatti evoluto delle capacità cognitive specifiche per le sfide che deve affrontare ogni giorno. Tuttavia, il concetto di intelligenza piace molto alla nostra specie perché ci consente di giustificare il nostro predominio sul mondo circostante. In realtà proprio in questa egemonia risiede il seme della nostra stupidità.

«Le formiche tagliafoglie hanno un vero e proprio sistema agricolo: coltivano, come noi. Hanno grandissimi formicai con duemila camere, e in alcune di questi coltivano funghi – racconta Mannino – Fanno agricoltura da 50milioni di anni e non hanno rovinato niente, noi facciamo agricoltura solo da 10mila anni e abbiamo sfinito il Pianeta».

Le formiche tagliafoglie vivono nel continente americano e prediligono climi tropicali, si chiamano così perché recidono le foglie con le loro mandibole e poi ne trasportano i frammenti nei dei nidi. All'interno di queste strutture complesse, in cui vivono milioni di individui, usano una forma di orticoltura per la coltivazione dei funghi di cui si nutrono, e lo fanno da molto tempo prima di noi.

Il mondo così come lo conosciamo ha poco tempo. I cambiamenti innescati durante l'Antropocene, l'epoca nella quale l'essere umano con le sue attività ha cominciato a modificare drasticamente la vita e la geologia della Terra, sono troppo rapidi per poter essere affrontati. Ci prepariamo a un'estinzione di massa, innescata dall'essere umano, che tra le tante specie coinvolgerà anche la nostra. Anche noi, come tanti altri animali, non possiamo evolverci con velocità sufficiente per resistere nel mondo che abbiamo reso inospitale a causa della nostra sete di possesso.

E qui sta anche la chiusa di Mannino:

Gli animali umani preferiscono il potere, sugli uomini, sulla natura. Anche a me piace il potere, ma il potere di, che è tutta un'altra cosa, il potere di farvi ridere, di vestirmi di piume, di ballare in mezzo alla strada anche se mia figlia dice che la faccio vergognare. Non sono disposta a ignorare le storie che non sono ancora passate. Se non sono passate non è il momento di passare oltre.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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