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1 Febbraio 2024
12:43

Teneva il cane con il collare elettronico per non farlo abbaiare: uomo denunciato

Le Guardie Zoofile dell’Enpa di Piacenza sono intervenute in Val D’Arda per un cane custodito all’interno di un recinto dopo la segnalazione di un cittadino che lo aveva visto con una grossa e vistosa catena al collo. Gli accertamenti hanno portato alla constatazione che l'animale era costretto a indossare un collare antiabbaio.

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Un suono soltanto, anche solo un sibilo, e il suo collo avrebbe ricevuto una scossa elettrica. Un uomo è stato denunciato per maltrattamento dalle Guardie Zoofile Enpa Piacenza che sono intervenute in Val D’Arda per fermare la sofferenza subita da un cane costretto a indossare un collare antiabbaio.

La brutta vicenda è cominciata con la segnalazione di un cittadino che aveva visto un Setter bianco e nero tenuto chiuso in un recinto che da alcuni giorni non abbaiava più. Le Guardie Enpa sono così andate a verificare la situazione e hanno trovato il cane con al collo uno di questi congegni dotati di elettrodi che “percepiscono” le vibrazioni delle corde vocali ed emettono una scossa non appena il cane abbaia: «Una vera cattiveria – spiega il Capo Nucleo delle Guardie Zoofile dell’Enpa di Piacenza, Michela Bravaccini –  perché se nel collare elettrico classico la scossa elettrica viene erogata tramite telecomando, nel collare antiabbaio la scossa parte in automatico, a seconda del programma impostato».

Non è quindi necessaria la presenza fisica del pet mate, perché il cane viene sottoposto a una continua punizione che lo colpisce quando si esprime abbaiando. Non importa se sia un abbaio per lanciare un allarme o un uggiolare festoso, come muoverà le corde vocali, il povero animale subirà una scossa dolorosa. Le Guardie hanno eseguito gli accertamenti in presenza dell’umano di riferimento del cane, constatando come il collare fosse perfettamente funzionante e gli elettrodi estremamente sensibili.

A quel punto l’animale è stato liberato e il collare è stato sequestrato. Per l'uomo è scattata la denuncia per l’infrazione all’art. 544ter della Legge 189/2004 “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. La vicenda è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Piacenza.

L’utilizzo di questi strumenti è ancora frequente, anche perché non è illegale di per sé, nel senso che non esiste una legge specifica che li vieti, tanto è vero che sono in vendita. A settembre, però, la Cassazione ha preso una decisione storica dichiarando i collari antiabbaio per cani incompatibili con il benessere e la natura dell’animale. L’impatto della sentenza, per quanto si riferisse a un caso specifico, è significativo all’interno della comunità giuridica italiana, perché ha posto un punto fermo su questo tema, stabilendo un precedente legale che avrà implicazioni positive per il benessere degli animali domestici in tutto il Paese.

Detto questo, è importante anche sottolineare un altro aspetto: il collare antiabbaio se il cane abbaia davvero molto, è un palliativo inutile perché l’unica cosa che può mettere a tacere, peraltro spesso solo provvisoriamente, è un sintomo. Non cura le cause dell’abbaio eccessivo, tra le quali ci possono essere disagio, noia, stress, richiesta di attenzioni e molto altro.

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Simona Sirianni
Giornalista
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