La stagione riproduttiva delle tartarughe marine è ormai entrata nel vivo e il numero dei nidi trovati in spiaggia è in crescita in tutte le regioni. In Campania, in particolare, negli ultimi giorni c'è stato un forte incremento lungo i soliti litorali, diventati ormai a tutti gli effetti le spiagge della Caretta caretta, ovvero Castel Volturno, in provincia di Caserta, e il Cilento, nel salernitano.
A guidare la classifica momentanea è per il momento il Cilento, in testa con sette nidi all'attivo suddivisi tra i comuni di Palinuro, Eboli, Acciaroli, Capaccio Paestum ed Ascea, dove la Caretta caretta è tornata dopo un'anno di assenza. Sei invece quelli scovati nel Casertano, tutti però concentrati sulle spiagge di Castel Volturno. Totale provvisorio per la regione: tredici nidi. Il merito di questo preciso e aggiornato conteggio regionale, va allo scrupoloso monitoraggio coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, ed effettuato ormai da anni grazie all'aiuto dei volontari di numerose associazioni, come Domizia, Movimento Azzurro o le sezioni locali di ENPA, LIPU e WWF.
Tutti insieme, esperti, associazioni e volontari monitoreranno e proteggeranno tutti i nidi che fino ad agosto verranno trovati o segnalati anche da semplici curiosi o dagli stabilimenti balneari. Ogni femmina di Caretta caretta depone mediamente tra le 100-150 uova della dimensione di una pallina da ping pong, che vengono poi accuratamente seppellite sotto la sabbia. Ripeterà quest'operazione più volte durante questi mesi, che essendo anche quelli più "intensi" per la stagione balneare sono, purtroppo, anche quelli più rischiosi.
Anche perché le piccole uova custodite nella camera sotto la sabbia, impiegano almeno 40 giorni per schiudersi, per cui l'intera stagione riproduttiva si sovrappone esattamente col periodo di maggior afflusso turistico sulle spiagge. Proprio per questo, i nidi di questi rettili marini hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile per essere protetti da schiacciamento, compattamento della sabbia, ombrelloni o mezzi pesanti utilizzati per la pulizia dei litorali.
La tartaruga marina Caretta caretta è sicuramente la specie più conosciuta ed è diffusa praticamente in tutti i mari del mondo, compreso appunto il Mediterraneo. Come tutte le altre tartarughe è una specie a rischio, che ha subito un forte calo numerico soprattutto nel secolo scorso. Fortunatamente, però, grazie a numerosi progetti di conservazione e sensibilizzazione, come quelli condotti in Campania, la specie sta ritornando a nidificare lungo tutte le coste sabbiose del Mare Nostrum.
Globalmente è ancora considerata una specie Vulnerabile dalla IUCN, ma anno dopo anno il numero di nidi sta fortunatamente crescendo su tutte le nostre coste e questi affascinanti rettili marini hanno ormai imboccato la strada che le sta allontanando lentamente ma costantemente dal baratro dell'estinzione. Bisognerà tenere però alta l'attenzione, la specie è ancora minacciata soprattutto dalla antropizzazione delle spiagge e dalla pesca.
Vi abbiamo infatti raccontato anche la storia, fortunatamente conclusa con un lieto fine, dell'esemplare maschio da record chiamato Osimhen, recuperato e tornato in mare anche grazie al prezioso aiuto del pescatore che lo aveva trovato in una rete da pesca. La Caretta caretta, anche se in ripresa, ha ancora bisogno del nostro aiuto ed è per questo che le attività di ricerca, monitoraggio e tutela condotte in tutta Italia da esperti, associazioni e volontari, sono ancora indispensabili.