Giovedì 23 giugno decine di tartarughe, delfini e altre specie marine sono stati trovati morti al largo delle coste del Guatemala e le autorità hanno aperto un'indagine ufficiale. Si avanzano già alcune ipotesi e la più probabile sembra essere, al momento, la presenza nelle acque di agenti inquinanti.
A fare le spese di questo incidente sono state almeno 65 tartarughe, la maggior parte delle quali della specie Lepidochelys olivacea. Questa tartaruga è diffusa in particolare alle latitudini tropicali ed è considerata con uno stato di conservazione vulnerabile, ovvero è minacciata di estinzione a meno che non migliorino le circostanze che ne mettono a rischio la sopravvivenza e la riproduzione.
Oltre alle tartarughe sono stati trovati morti anche 14 delfini all'inizio della settimana e il luogo preciso del ritrovamento, per ora, è tenuto nascosto dal Consiglio nazionale delle aree protette del Guatemala.
Questa notizia è particolarmente grave poiché costituisce un attacco alla ricchissima biodiversità del Centroamerica. Il Guatemala, infatti, è considerato il quinto hotspot di biodiversità nel mondo secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Il paese ha 14 ecosistemi diversi che vanno dalla foresta di mangrovie, passa per i litorali oceanici e fino ad arrivare alle foreste secche e le boscaglie negli altopiani orientali, tutti ricchissimi di specie animali e vegetali, alcune di queste in via d'estinzione.
Con un totale di 123 aree protette, più del 29% del territorio, il Guatemala ha la più grande percentuale di aree protette in America Centrale, il che rende questo genere di notizie ancor più preoccupanti.
Le autorità competenti ritengono che le morti potrebbero essere state causate dalle forti piogge degli ultimi giorni, che potrebbero aver trasportato alcuni materiali tossici dalla terraferma in mare. Oltre ciò, sono state aperte anche delle indagini nei confronti delle diverse industrie della pesca in mare aperto che potrebbero aver avuto un ruolo nella vicenda.
Ciò che è certo, ad oggi, è che gli scienziati guatemaltechi studieranno i resti degli animali per determinare che cosa ha causato la loro morte mentre autorità locali e volontari stanno ancora cercando eventuali altre specie coinvolte nell'incidente.