Da Terracina a Ostia passando per Nettuno, anno record per la nascita di tartarughe marine specie Caretta caretta lungo le coste del Lazio. Non solo per il numero, ma anche perché per la prima volta è stata registrata la deposizione e la nascita anche sul litorale romano, appunto a Ostia.
In totale sono 8 i nidi individuati lungo le coste del Lazio, 2 in più rispetto al 2020. A Ostia i nidi individuati sono stati due, entrambi con oltre 100 uova. In questi giorni gli occhi sono invece puntate su Terracina, in provincia di Latina, dove sono già nate le prime 32 tartarughine e dove, a metà settembre, dovrebbero avvenire altre schiuse nei nidi individuati tramite la rete di monitoraggio regionale TartaLazio.
Lo scorso 19 agosto erano nate invece le prime tartarughe marine dell'anno nel Lazio: 53 dal nido traslocato proprio da Ostia a fine giugno, e 2 da quello traslocato dal Poligono militare di Nettuno. I nidi erano stati trasferiti per ragioni di tutela e sicurezza nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, in modo da tenerli monitorati sono alla schiusa delle uova. Il personale di TartaLazio, dopo le misurazioni, le aveva quindi liberate in mare.
«È la prima volta che si registrano delle nascite di tartarughe marine sul litorale romano – ha detto l’assessore regionale alla Transizione Ecologica, Roberta Lombardi – Questo traguardo è frutto di un attento lavoro di salvaguardia dei nidi e ci invita a impegnarci ancor più duramente per tutelare le nostre coste». Il primo nido di tartaruga marina nel Lazio è stato individuato solo nel 2016, e negli anni successivi non erano mai stati scoperti più di uno o due nidi per stagione. E se l’aumento dei nidi è una notizia positiva dal punto di vista della specie, riflette però anche un drammatico risvolto legato al cambiamento climatico: il drammatico innalzamento delle temperature del mare ha spinto le tartarughe a spingersi sempre più a Nord, in cerca di spiagge da colonizzare.
La tartaruga Caretta caretta
La Caretta caretta è una delle sette specie di tartarughe marine che popolano i nostri mari. Oltre che nel Mediterraneo, è una specie che vive anche nell'Oceano Atlantico, Pacifico e Indiano. È la più comune, e l'unica che nidifica sulle coste italiane. È una specie onnivora dotata di potenti mascelle per sminuzzare le prede, costitute spesso da piccoli invertebrati.
È classificata come "vulnerabile" dalla IUCN (International Union for Conservation of Nature) a causa del disturbo antropico, le catture nelle reti da pesca e la perdita dei siti di nidificazione per lo sviluppo costiero.