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26 Ottobre 2023
18:20

Tartaruga smarrita su un treno regionale: «Controllate sotto i sedili nella tratta tra Liguria e Toscana»

Una tartaruga si è persa a bordo di un treno regionale che viaggiava da Arenzano a Genova. L’esemplare sarebbe uscito dal trasportino all’interno del quale stava viaggiando. Ecco l'appello per ritrovarla.

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La tartaruga Agato smarrita su un treno regionale tra Arenzano e Genova

Sono giorni di apprensione per una famiglia genovese che, da martedì mattina, ha smarrito una tartaruga a bordo di un treno. Agato, questo il nome dell’esemplare (che pubblichiamo in foto), stava viaggiando all’interno di un trasportino sul regionale numero 12321 partito alle 6.29 da Arenzano, in provincia di Savona, in direzione Genova stazione Brignole dove è arrivato alle 7.17. Lì l’uomo che stava viaggiando è sceso, accorgendosi poco più tardi che Agato non era più nel trasportino.

Subito è partita la chiamata agli uffici Polfer di Genova e di Pisa, stazione di destinazione del treno partito da Savona. Ma, per il momento, di Agato non c’è traccia. «Ho parlato anche con un macchinista di Trenitalia, mi ha spiegato che i vagoni dei regionali non fanno sempre la stessa tratta – spiega a Kodami Marina, che viveva con Agato – ma, anche se cambiano linea, rimangono sempre tra Liguria e Toscana. Ho chiesto anche di poter andare in deposito a controllare, ma mi è stato detto di no per ragioni di sicurezza. Ho avvisato anche la Polfer, mentre la capotreno ha chiesto collaborazione anche alla ditta che si occupa delle pulizie sui treni».

«Agato era in fase di letargo, quindi è probabile che si sia addormentato sotto un sedile – aggiunge Marina – chiediamo a tutti, quindi, di controllare sui treni nelle tratte tra Liguria e Toscana e di condividere il più possibile le foto e la notizia per aiutarci. Speriamo stia bene e che, nel caso qualcuno l’avesse presa, abbia cura di lui e non gli faccia del male. Sono disposta ad andare a prendere Agato ovunque si trovi».

La speranza adesso è che qualcuno abbia trovato Agato e raccolga l’appello di Marina. La tartaruga vive con loro infatti ormai da diverso tempo, e oggi le norme per la detenzione di questi animali sono molto più rigide rispetto al passato: è necessaria l’applicazione del microchip, ed è necessario essere in possesso del certificato CITES. Al netto della storia di Agato, è anche bene riportare in generale l’attenzione sulla detenzione di animali esotici, specie spesso adottati come animali da compagnia nonostante la loro natura sia tutt’altro che domestica.

Proprio a Genova sono stati trovati nel giro di qualche mese due pitoni, mentre dall’Enpa è arrivato qualche giorno fa l’appello contro l’abbandono di tartarughe palustri, fenomeno molto diffuso nella zona del Genovese. Nel Ponente ligure, invece, a inizio giugno sono state recuperate due testuggini di Hermann (Testudo Hermanni) probabilmente abbandonate, con ovvie conseguenze per loro e per l’ambiente circostante trattandosi di specie alloctone che, quindi, possono provocare danni in ambienti che non prevedono la presenza di loro predatori naturali. L’appello dell’Enpa in merito al mercato di animali domestici, con particolare riferimento al mondo delle tartarughe, è chiaro: «Non compratele».

Chiunque avesse notizie o informazioni può contattare Marina al numero 3471820424.

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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