Una enorme tartaruga liuto è stata trovata senza vita nel mare della Versilia, dove era stata vista nuotare da alcuni giorni. Il personale dell'Unità Navale V.2044 della sezione operativa della Guardia di Finanza di Marina di Carrara si è accorto che il grande rettile marino, di circa 300 chili e lungo 2 metri, aveva collo e una pinna anteriore agganciati alla cima di un contrappeso subacqueo, che era impossibile sollevare dal fondo.
Gli operatori della guardia di finanza si sono dovuti immergere per liberare il corpo della tartaruga marina e trainarlo poi al porto di Viareggio, dove una gru lo ha sollevato e adagiato sul furgone degli operatori del WWF Viareggio, che prontamente hanno raggiunto il porto dal centro di primo soccorso di Ronchi a Marina di Massa. Il ritrovamento, provocato – involontariamente o consapevolmente – ancora una volta dall’attività umana, rappresenta una enorme perdita per la biodiversità dei nostri mari e la tutela delle grandi specie che li abitano.
Il corpo senza vita della maestosa tartaruga verrà ora trasferito all'istituto Zooprofilattico Sperimentale di Pisa, che insieme all'ARPAT di Livorno e all'Università di Siena lo analizzerà per accertare la causa della morte. La tartaruga liuto, Dermochelys coriacea, è la più grande specie di tartaruga esistente, ed è considerata "vulnerabile" dalla IUCN e il numero di individui è in continuo calo, anche perché molte popolazioni sono in serio pericolo di estinzione.
Da circa 25 anni i volontari del WWF in Toscana si adoperano per salvaguardare la biodiversità marina, e in questo senso le tartarughe sono indicatori di straordinaria importanza. Per questo i volontari continuano senza sosta, come ogni estate, le numerose attività di monitoraggio alla ricerca delle tracce di nidificazioni di tartarughe marine che quest’anno hanno già individuato e messo in sicurezza 7 nidi sulla costa apuo-versiliese.
In totale, nelle coste italiane gli esperti ed attivisti del WWF stanno monitorando circa 200 nidi e stanno già assistendo alle prime schiuse che hanno consentito a centinaia di piccole tartarughine di raggiungere il mare.