Una femmina di 73 cm di lunghezza al carapace, uno degli arti anteriori sicuramente amputato in un precedente incidente. Una tartaruga Caretta caretta è stata recuperata in Puglia dopo che era finita nelle reti da posta di un pescatore di Margherita di Savoia. Quando l’uomo si è reso conto di quanto era accaduto ha salpato la le reti e ha contattato il Centro WWF di Molfetta.
«Ho ricevuto la telefonata e abbiamo subito organizzato il recupero – spiega il responsabile del centro Pasquale Salvemini – l’animale presentava subito i sintomi di un leggero annegamento oltre a una vecchia lesione. Non doveva trattarsi di una cosa recente perché ormai il moncone era già formato. Sicuramente avrà subito un'amputazione ma il motivo non lo sappiamo. Potrebbe essere avvenuta per costrizione o finendo tra le eliche di un motore. Ad ogni modo la pinna anteriore sinistra era mancante».
Questo problema fisico del grosso rettile non pregiudicava comunque in alcun modo la sua vitalità: «La tartaruga si era già adattata alla mancanza dell'arto anteriore – aggiunge Salvemini – infatti anche adesso nuota benissimo. Sicuramente aspetteremo una decina di giorni per far superare quella fase di leggero annegamento e poi la tartaruga sarà rimessa in libertà. Come detto la mancanza dell’arto non comporta alcun rischio per la sua vitalità».
In passato abbiamo sottolineato l’importanza di una collaborazione costante con le marinerie. A testimonianza di ciò ci sono i numeri, risultati tangibili del lavoro di sensibilizzazione compiuto in questi anni: «È fondamentale per noi la collaborazione con i pescatori e questa è la dimostrazione di come la collaborazione tra le associazioni categoria, in questo caso le cooperative o le associazioni dedite alla pesca, e il Centro recupero di Molfetta sta dando ottimi frutti. Questo lavoro che portiamo avanti da tanto tempo ci offre un dato veramente cospicuo, infatti siamo nell'ordine delle 400 tartarughe circa salvate (circa 100 in più dallo scorso anno, ndr)».
Numeri che non cancellano alcuni episodi tristi avvenuti anche in tempi recenti ma che comunque non cancellano la voglia di guardare con speranza al futuro di questo meraviglioso rettile. Il rispetto della biodiversità, del resto, non può che rappresentare un vantaggio anche per tutte quelle persone che vivono quotidianamente il mare e che, se adeguatamente informati e supportati, dimostrano di tenere a cuore le sorti della specie.