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16 Ottobre 2023
13:37

Tartaruga azzannatrice recuperata nella Palude di Torre Flavia in provincia di Roma

Una tartaruga azzannatrice è stata recuperata dalle guardie zoofile nell'area protetta tra Ladispoli e Cerveteri. È il quarto caso in provincia di Roma, dopo i ritrovamenti di Monteverde, quartiere residenziale della Capitale, Morlupo e Capena.

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Si moltiplicano i ritrovamenti di tartarughe azzannatrici (Chelydra serpentina) nel Lazio. Dopo i casi di Monteverde, quartiere residenziale di Roma, e poi quelli di Morlupo e Capena, piccolo borghi alle porte della Capitale, un altro individuo è stato trovato all’interno della Palude di Torre Flavia, un'area naturale protetta istituita nel 1997 che occupa una superficie di 43 ettari nei comuni di Ladispoli e Cerveteri.

La tartaruga, un esemplare giovane, è stato recuperato dalle guardie zoofile dell’associazione Earth, con la presidente Valentina Coppola intervenuta sul posto. Si tratta, come ha confermato il responsabile dell’area protetta Corrado Battisti, del secondo ritrovamento di questo tipo in un anno. Nell’estate del 2022 infatti era stata trovata un’altra tartaruga azzannatrice, più grande. L’esemplare recuperato da Earth resterà adesso in affidamento all’associazione, che è l’unica a poterlo ospitare. Trattandosi di una specie alloctona e invasiva, oltre che pericolosa per l'uomo (il suo morso è molto potente), ne è infatti vietata la detenzione, e soltanto i centri dotati di autorizzazione possono farsene carico.

Si tratta, come detto, dell’ennesimo ritrovamento nell’arco di pochi mesi nel Lazio. La prima tartaruga azzannatrice era stata trovata, a inizio maggio, in un giardino privato di Capena. Le altre due sono state invece notate a giugno sulla strada che collega Capena a Morlupo, avvistate sulla strada, presenze che hanno fatto ritenere che qualcuno abbia abbandonato uno o più esemplari in natura e che questi, complice la vicinanza del Tevere, abbiano trovato un habitat adeguato alla riproduzione.

Le conseguenze, in questo caso, sono più preoccupanti rispetto all’altro abbandono avvenuto a Roma, a Monteverde come detto, dove la tartaruga era stata trovata in una vasca condominiale: se questi animali iniziassero a riprodursi in natura, ci sarebbero gravi ripercussioni sugli ecosistemi, perché si tratta appunto di una specie alloctona che potrebbe entrare in competizione con le specie locali, oltre che rappresentare un pericolo per l’uomo.

La Chelydra serpentina, o appunto tartaruga azzannatrice, è un rettile originario del Nord America introdotto dall’uomo in alcuni paesi d'Europa compresa l'Italia, con il commercio di animali esotici e i rilasci volontari e accidentali: «Come suggerisce il nome – aveva spiegato l'etologa Federica Pirrone su Kodami – e un po’ anche il suo muso dai tratti assai duri, ha la reputazione di essere portatrice di un brutto carattere: aggressiva e vorace predatrice. Anche le dimensioni non aiutano, è infatti piuttosto grande, se pensiamo che un esemplare, crescendo, passa mediamente da 10 g, quando a piccolo, agli oltre 40 kg da adulto».

«La tartaruga azzannatrice comune è onnivora opportunista, e generalista – spiegava ancora Pirrone – quindi, ha in effetti una dieta varia. Predilige crostacei, molluschi, pesci, anfibi, altri piccoli rettili, ma anche piccoli mammiferi e uccelli. Non è naturalmente offensiva, e le sue aggressioni, a parte la predazione, sono più frequentemente di natura difensiva, per esempio la protezione del nido, o la difesa da un predatore».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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