Un esemplare di tarabusino (Ixobrychus minutus) è stato salvato nei giorni scorsi a bordo strada sul lungomare di Ventimiglia, in Liguria, dai volontari dell’ambulanza veterinaria Val Nervia.
L’uccello, probabilmente stanco e debilitato dal lungo viaggio migratorio, non riusciva a riprendere il volo, ed è rimasto in un luogo estremamente pericoloso: oltre a essere rischio investimento, avrebbe potuto diventare preda dei felini. I volontari dell’ambulanza veterinaria Val Nervia, ricevuta la segnalazione, sono arrivati sul posto e lo hanno recuperato, messo in sicurezza e trasportato con l’ambulanza alla sezione provinciale della Lipu.
Qui un veterinario lo ha controllato e ha avuto conferma che non era ferito, ma soltanto molto debilitato a causa della migrazione. È stato quindi ricoverato in via precauzionale per farli recuperare le forze, e non appena le sue condizioni lo permetteranno potrà riprendere il viaggio.
Il tarabusino è un uccello della famiglia degli ardeidi, cui appartengono gli aironi. È diffuso in larga parte in Europa, Africa e Asia: in Europa e in Asia è presente nel periodo primaverile-autunnale per nidificare, mentre si sposta nel continente africano per svernare. In Italia questo uccello migra e nidifica specialmente in Pianura Padana e nelle regioni centrali della penisola, perché predilige le zone umide e palustri. Le aree umide, ricche di vegetazione e canneti, sono infatti l'habitat ideale di questi piccoli migratori.
Il tarabusino passa buona parte delle sue giornate nascosto tra la vegetazione acquatica, dove anche grazie a un piumaggio estremamente mimetico resta spesso immobile col becco puntato verso l'alto e il collo teso, proprio per imitare le canne e non essere visto da prede e predatori. Questo piccolo airone è lungo poco più di 30 cm, e si nutre prevalentemente di piccoli pesci, insetti e anfibi che cattura col suo lungo becco appostandosi sul bordo dell'acqua. I maschi di questa specie, come molti altri uccelli, sono caratterizzati da un piumaggio leggermente più colorato e vistoso, con parte superiore delle ali, dorso e capo neri. Le femmine sono invece più mimetiche, brune e on striature su gola e ventre.
Tra giunchi e canneti il tarabusino costruisce anche il suo nido, dove le 5 o 6 uova deposte dalla femmina vengono incubate per 17-19 giorni. I pulli impiegano poi circa un mese prima di completare lo sviluppo e lasciare il nido. Da quel momento iniziano i preparativi per la lunga migrazione. I tarabusini che nidificano in Europa alla fine dell'estate partono per raggiungere i quartieri di svernamento a sud del Sahara, fino all'estrema punta meridionale del continente africano.
In primavera torneranno poi ripopolare i canneti di laghi, paludi e fiumi europei. L’esemplare salvato a Ventimiglia stava con tutta probabilità cercando di raggiungere una delle zone predilette per la nidificazione, ed è stato colto da stanchezza e debilitazione dopo avere volato per centinaia di chilometri dall’Africa.