video suggerito
video suggerito
24 Luglio 2022
18:00

Tara, la cagnolona gioiello d’Abruzzo da adottare per una vita di passeggiate e relax

Tara è una cagnolona giovane di circa 4 anni. Quando è arrivata in canile era molto timida, ma ora è diventata molto aperta e collaborativa. Cerca una famiglia che l'adotti, con cui condividere lunghe passeggiate.

6.243 condivisioni
Istruttrice cinofila
Immagine
Stai leggendo Vacanza Bestiale non perderti altri contenuti di Kodami
Immagine

La storia di Tara e dei cani come lei ci insegna che non dobbiamo mai fermarci alle apparenze quando un soggetto arriva in rifugio o anche quando qualche visitatore pensa di adottarlo senza riflettere troppo. Bisogna sempre cercare di tirare fuori il talento di ogni singolo individuo e mostrarlo a tutti per quello che significa davvero, nel rispetto e nel vero apprezzamento delle qualità di ogni cane. Tara, in particolare, è un orgoglio tutto abruzzese.

Ad aprile scorso ho avuto la possibilità di tenere due giorni di seminario in presenza nella mia bella terra abruzzese, ospite di Erika Florindi, una collega che conosco da tempo e che stimo moltissimo. Insieme a me, due "pezzi grossi" nel mondo dei cani: Marina Grossi, abruzzese anche lei (credo sia la persona più ferrata sui nostri cani da guardiania e pastorizia che possiate ascoltare nel mondo cinofilo) e Francesca Calabrese, con cui un tempo condividevo la stessa passione per i capelli lunghissimi oltre a quella per i cani e lei, credetemi, letteralmente ci parla coi cani! Tra tutte le mie colleghe, una cosa in particolare ci accomuna: siamo nate e cresciute nei canili, sono stati la nostra prima casa e il primo amore, come sempre accade, non si scorda mai. Ognuna di noi lavora per i canili ormai in maniera più o meno attiva perché ci accomuna sicuramente un concetto che abbiamo voluto riassumere in pochissime parole che in poco tempo sono divenute uno slogan: “Adotta! In canile c’è l’Oro!”.

Quando Tara è arrivata in canile sanitario mesi fa, aveva delle evidenti timidezze. Francesca e l’insostituibile Flavio, operatore della struttura, non l’hanno forzata e le hanno lasciato tutto il tempo necessario per assestarsi in quella nuova situazione. Durante i giorni di seminario, Flavio è stato per noi indispensabile: in primis perché ha gestito le teste di quattro donne abruzzesi dure come quelli degli orsi marsicani e, in seconda battuta, perché per i cani del canile presenti alle giornate di incontri che abbiamo svolto, essendo lui per loro un riferimento, hanno vissuto quel contesto con grande serenità.

Tara è particolarmente affezionata a Flavio e Francesca ma quando l’ho vista tornare da lui dopo un incontro con un altro cane, con quel sederone dinoccolato e scodinzolante come se fosse ancora una cucciola di quattro mesi, ho sorriso e pensato fra me e me quanto valido e importante sia l’aiuto di certe persone di riferimento per i cani, soprattutto all’inizio, appena arrivati in una struttura.

Le operazioni di ingresso nel box, il rituale del pasto, gli sgambi in cui andare insieme e tutte le coordinate della nuova vita che un cane impara a far proprie in una nuova realtà devono essere affrontate col massimo del tatto e del rispetto possibile soprattutto se ci sono individui particolarmente delicati e un po' introversi come Tara all’inizio. Non ringrazieremo mai abbastanza Flavio e tutti gli operatori dei canili per quello che fanno ogni giorno.

Il mondo di Tara, dalla timidezza all'apertura

Immagine

Anche per partecipare al seminario, Tara ha dovuto conoscere per la prima volta cosa significa salire e scendere da un’automobile. Una cosa che ai più apparirà come una banalità ma, credetemi, per molti cani può essere un ostacolo che necessita della giusta fiducia e della collaborazione di una figura umana. Tara, dopo mezz’ora di "prove", è salita e scesa grazie alle persone che le stanno ora accanto. Lei è indubbiamente una cagnona molto collaborativa e questa sua natura curiosa e attenta la mette dapprima nelle condizioni di studiare un attimo le situazioni e poi di affidarsi con grande docilità.

Non è così scontato che un cane guardiano con tantissimo Pastore Abruzzese dentro, seppur di una taglia molto contenuta, si affidi alle persone e si lasci guidare di fronte uno scacco o una difficoltà. Sono cani spesso con una grande autonomia decisionale e anche un pò capoccioni: se decidono di fare una cosa, la fanno. Ma Tara ha un mix perfetto di ostinazione e "capoccia dura" quando si trova in situazioni sociali coi cani che, unite alla sua curiosità e alla dolcezza, la rendono una compagna di vita perfetta.

La sera del primo giorno di seminario, parlando al telefono col mio amico veterinario in Scozia che mi sopporta da sempre, gli ho detto: «Mi sono totalmente innamorata di questa cagnona bianca!». Il mio cane più anziano è venuto a mancare da pochissimo e lui, come spesso fa, mi prende in giro dicendomi di adottare qualsiasi cane di cui gli racconto: praticamente quasi tutti visto che ne conosco ogni giorno tanti! La verità è che avrei la casa piena di cani e come tante persone, se potessimo, li adotteremmo tutti.

Ma bando alle ciance, torniamo alle cose serie: Tara ha bisogno di trovare una famiglia perché "in canile c'è l'oro" ed è davvero così. Tara è una canetta giovane, sanissima, con grande riferimento sulle persone, il ché la rende un’amica ideale di passeggiate ed escursioni. Non è di taglia grande ma nella sua stazza ci sono tutte le caratteristiche e la fierezza dei nostri Pastori Abruzzesi: una camminata solida intervallata da quelle corsette che ne fanno ancora una cagnolona giovane ed aperta.

Tara ha imparato ad andare al guinzaglio in pochi giorni, oltre al saper stare in auto, e vi assicuro che andare in giro con lei è un'esperienza di puro relax. Certo, ama anche la vita all’aria aperta e la libertà, come ogni cane che si rispetti e che deve appunto fare il cane e godersi le sue esplorazioni. In campo l’ho vista annusare con meticolosità ogni singolo "dialogo" tra cani che in quei due giorni è avvenuto, e questo mi ha dato la misura di un cane attento alle esperienze sociali degli altri e volenterosa di capire. Di solito i guardiani sono un pò seriosi come cani, le femminucce tendono ad essere anche un po' dure, mentre lei conserva negli incontri coi cani, una freschezza e una leggerezza affascinanti da osservare. Sì, lo so che starete pensando che sono di parte perché sono abruzzese e amo davvero tanto questi cani ma, credetemi, chi si porta a casa questa cagnona fa un regalo a se stesso e a lei. Tara cerca le persone e si fida, desidera fare esperienze e stare in un gruppo e sarebbe una compagna ideale di atri cani.

Tara e gli altri cani di canile: sfatiamo alcune leggende metropolitane su di loro

Proviamo a sfatare dei luoghi comuni sui cani come Tara, ovvero sui migliaia di individui che affollano i canili, i rifugi e che non trovano un'adozione a causa appunto di ignoranza o false conoscenze. Eccone alcune ed ecco perché fanno parte di preconcetti che non si basano sulla realtà dei fatti.

  1. I cani dei canili hanno problemi di comportamento: falso! Sicuramente ci saranno anche soggetti che hanno una biografia e un passato poco piacevole o fatto di esperienze che possono averli segnati, ma la maggior parte dei cani di un rifugio ha un unico problema dovuto da una grande caratteristica della specie: il cane è un animale sociale, è abituato a pensarsi in un‘ottica di gruppo.  L’isolamento sociale del rifugio dunque va da sé che non gli consente di stringere spesso legami duraturi con persone e altri cani, vivendo lo stress di un luogo che non risponde quasi mai alle sue necessità di specie e dove, soprattutto, gli manca un punto di riferimento, una guida. La maggior parte dei cani che viene adottato recupera perfettamente, in maniera importante se non definitiva su tanti aspetti sensibili e critici che si possono notare di primo acchito in un rifugio. E chiunque abbia adottato un cane in canile potrà confermarlo.
  2. "I cani dei canili hanno problemi di salute". Falso anche questo! I cani transitano quasi sempre da una struttura sanitaria che li mette in regola con la prassi di vaccinazioni e microchip, prendendo in carico eventuali terapie da fare. Il più delle volte si tratta di problemi di natura infettiva dovuta a parassiti esterni o interni, o malassorbimenti e magrezze dovute allo stress della vita in box o, al contrario, ad un iperalimentazione unita allo scarso movimento. In ogni caso, niente di irrisolvibile. Ciò non toglie che come per ogni cane possono insorgere determinate patologie riconducibili a difetti genetici, problemi osteoarticolari, predisposizioni a certe malattie più serie, normale invecchiamento e acciacchi. Ovvero tutto ciò che può accadere da un punto di vista di salute nel corso della vita di un animale. Molti cani in quel box ci passano mesi se non anni, uscendo troppo poco: freddo d’inverno e rovente d’estate. Sfido chiunque a conservare la salute che molti soggetti comunque mantengono, anche avanti con gli anni, nelle stesse condizioni!
  3. Ultima tesi e credo la più difficile per noi istruttori da sfatare: "I cani dei canili non rispondono al loro nome, non ti danno retta, dopo un pò non li puoi più educare". L’ho già scritto “Falso”? Niente di meno vero allora e mi dispiace contraddire i più ma ogni cane, è un mondo ed un soggetto a sé e non ragiona né apprende come se fosse un mero elettrodomestico: "se faccio questo allora lui risponderà facendo questo". Se fosse così, il nostro mestiere di educatori e istruttori non servirebbe e forse noi saremmo anche più contenti perché significherebbe che i cani stanno tutti bene e così le persone con cui condividono la loro esistenza. I cani sono mammiferi sociali con una cognitività molto complessa e la tendenza purtroppo è sempre un po' a banalizzare la loro intelligenza: un cane non è intelligente se risponde al richiamo o riporta una pallina. L’intelligenza di un soggetto è una serie di infiniti fattori e molteplici competenze che lo rendono un individuo unico e straordinario ma se ben inserito nel contesto sociale e ambientale giusto. Non puoi metter un cane che ama correre in una casa di una persona anziana che non gli permetterà di stare libero e trottare, perché quel cane probabilmente svilupperà una serie di criticità che non saranno il vero problema. Non puoi mettere un cane collaborativo in una famiglia che non gli permette di esprimersi, perché il minore dei problemi che salterà fuori sarà l’apatia o la distruttività . Insomma: bisogna fare sempre l’incontro giusto e tener di conto che anche l’ambiente di vita e la proposte che gli si faranno fanno la differenza.

Ogni cane ha dei  talenti ma siamo abituati a vedere i talenti come qualcosa di straordinario che arriva dall’esterno: diventare abili a fare qualcosa. Un’attitudine e un talento sono già insiti in quel soggetto e vale anche per noi esseri umani: va solo coltivato, indirizzato, fatto emergere, incorniciato come piace dire a noi cinofili. I cani apprendono fino all’ultimo giorno della loro esistenza, fino all’ultimo respiro perché, come per noi, ogni tassello in più che entra a far parte della vita passa da quel fantastico mondo che sono le emozioni. Le emozioni sottolineano come un evidenziatore lungo le pagine dell’esistenza, qualsiasi passo, evento, esperienza, apprendimento che rimane dentro il grande libro della vita di un cane.

Adottate Tara ma prima di farlo ricordiamoci che il suo talento con gli altri cani non è l'unico motivo per farlo

Ci tengo a chiudere queso articolo con un messaggio che mi sta particolarmente a cuore e che spesso, soprattutto quando incontro cani talentuosi come Tara, sottolineo alle persone e porto avanti nel mio lavoro di tutti i giorni. E’ indubbio che ci siano cani davvero molto capaci con gli altri cani: in canile spesso noi per dare valore a pieno titolo ad un soggetto mostriamo alle persone che certe attitudini comunicative, ad esempio mediare in alcune situazioni o dare delle regole ad altri cani, ce le hanno proprio quei cani di cui la gente invece pensa quello che dicevamo, ovvero che “sono in canile perché sicuro hanno dei problemi”. E Tara è sicuramente un cane che può finire sotto questa etichetta, a cui viene applicato un vero e proprio pregiudizio e invece è una cagnolona eccezionale con gli altri cani.

Ma questo non significa che chi adotta Tara debba farlo solo ed esclusivamente su questa base. Tengo molto alle parole che leggerete più avanti perché spesso sono state fonte di discussioni e di incomprensioni. Esistono moltissimi cani che hanno doti comunicative eccezionali, che mettono a disposizione tante sfumature anche della loro generosità e dei ruoli che sanno ricoprire in maniera eccellente con gli altri cani. Esistono tantissimi individui che stanno con piacevolezza nelle situazioni sociali ma, vi prego, non si può abusare della generosità di un cane e ve lo dice una persona, che volente o nolente, coi suoi cani ci lavora per via del mio mestiere.

Tara, come tanti cani che vivono nei rifugi, sarebbe un’ottima "stampella" per altri soggetti e un modello sociale formidabile. Ma chi la adotta deve farlo non solo per questo ma per rispettarla in tutte le caratteristiche della sua personalità. Tara deve trovare degli amici e una famiglia che l accompagnino nelle sue esperienze: non sta cercando un lavoro a tempo pieno!

Sottolineo questo aspetto  perché è capitato che qui su Kodami quando esce un mio articolo tanti colleghi o amici mi chiedono se qual cane “ va bene per il mio cane” nel senso più utilitaristico della domanda. Adottare responsabilmente significa non prendere un cane perché colmi lacune educative di altri cani o sia il “ crocerossino” di un altro soggetto con delle criticità, né tantomeno perché fa figo avere il cane eccezionale che comunica da "dieci e lode" da portare a lavoro. No: io non intendo le relazioni in questa maniera e spero neanche voi, né quelle umane né quelle coi vostri amici a quattro zampe.

Tara è una cagna aperta quando si fida delle persone e ripagheremo la sua fiducia trovandole una famiglia ideale e un contesto di vita giusto e se ci saranno altri amici cani, beh, sarà tutto di guadagnato. La mia collega Francesca e anche Marina si sono affezionate a questa cagnona quanto me ed Erika e per adottarla noi siamo pronti a seguirvi con il presupposto che per lei vogliamo solo il meglio. Flavio, anche ovviamente, sarà serissimo nella valutazione dei candidati perché, come ribadisce la nostra campagna #vacanzabestiale, adottare in estate è meglio: avete più tempo per conoscere l'individuo che farà parte della vostra vita e dovete farlo responsabilmente. Chissà, allora, che Tara non trovi una bella famiglia adesso e ci mandi una cartolina della sua nuova vita qui su Kodami!

Per info e adozioni:

Francesca – 340 8688340
Marina Grossi  – marina@dogpeople.it

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social