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19 Settembre 2023
13:52

Taglia la coda a due cuccioli di 20 giorni: un uomo denunciato in provincia di Salerno

A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine sono stati i volontari dell’Enpa di Salerno, che hanno condotto un’operazione contro il maltrattamento di animali insieme con la Asl. In Italia la caudotomia è illegale.

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Un uomo di Acerno è stato denunciato dai Carabinieri Forestali per avere tagliato la coda a cuccioli di meno di un mese di vita, trovati anche privi di microchip e iscrizione all’anagrafe canina.

A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine sono stati i volontari dell’Enpa di Salerno, che hanno condotto un’operazione contro il maltrattamento di animali insieme con la Asl. Nella proprietà dell’uomo, ad Acerno, sono stati trovati due cani adulti tenuti a catena e due cuccioli di circa venti giorni che portavano i segni della caudotomia, ovvero del taglio della coda, una procedura vietata per legge.

In Italia, con la ratifica della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, in vigore dal 1 novembre 2011, la disciplina degli interventi chirurgici non terapeutici è diventata legge dello Stato. Secondo quanto riportato dalla Legge 201/2010, la caudotomia nel cane, come la conchectomia (il taglio delle orecchie), sono pratiche illegali. I divieti sono previsti per tutti gli interventi aventi fini estetici, compresi gli interventi morfologici per adeguamento a standard di razza. Chi viola tale divieto infrange l’articolo 544 ter del Codice penale e rischia la multa fino a 30.000 euro alla in reclusione fino a 18 mesi.

Nel nostro Paese esistono comunque delle eccezioni. La Fnovi (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) precisa che, sulla base del parere fornito dal Consiglio Superiore di Sanità, in queste eccezioni rientra solo la caudotomia neonatale preventiva, ovvero l’amputazione della coda da eseguirsi esclusivamente a cura di un medico veterinario, nella prima settimana di vita, in sedazione e con anestesia locale, in alcune razze di cani da ferma, riporto e cerca, suscettibili di essere esposte a problemi sanitari in età adulta a causa di attività di lavoro sportivo-venatorie svolte in condizioni ambientali particolari, come zone con fitta vegetazione e che comportano un elevato impegno motorio, esponendo così l’animale a maggiori rischi di fratture e lacerazioni difficilmente curabili con trattamenti conservativi.

Nel caso di Acerno, nulla lasciava pensare che si fosse trattato di un intervento preventivo, e l’uomo non ha fornito alcuna documentazione che giustificasse l’operazione. È stato quindi denunciato per maltrattamento e anche per violazione della legge regionale che vieta l’uso della catena, visto che i due cani adulti erano appunto tenuti a catena.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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