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10 Gennaio 2023
9:00

Sverminazione del cane: cos’è, quando e come farla

Vermi e parassiti intestinali sono un problema comune nei cani. Vediamo quali sono i sintomi che fanno sospettare la presenza di parassiti, quando e come è necessario sverminare il cane.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I vermi e parassiti intestinali sono piuttosto comuni nei cani. Anche se non sempre sono visibili ad occhio nudo nelle feci e non sempre provocano diarrea, questo non vuol dire che non siano presenti nell'intestino. Soprattutto per i cani che escono in passeggiata, che mangiucchiano erba in giro e che frequentano parchi, è raccomandabile far eseguire dal veterinario un esame delle feci un paio di volte all'anno, in modo da identificare con certezza la presenza e la tipologia di parassita intestinale e eventualmente somministrare dei farmaci per la sverminazione.

I parassiti intestinali come gli strongili, i tricuridi o la tenia hanno una azione spoliatrice, danneggiano la mucosa intestinale, possono provocare feci con sangue (anche occulto), vomito e nelle situazioni in cui l'infestazione è grave anche crampi addominali, tosse, sindrome da larva migrans e nei cuccioli anche la morte. Inoltre esistono altri parassiti intestinali come la giardia ed i coccidi, altrettanto dannosi. Per questo sverminare il cane è fondamentale, vediamo come farlo nel modo corretto.

Come capire se un cane ha i vermi

Non basta notare la pancia gonfia, la diarrea o che il cane "struscia il sedere" per avere una diagnosi di verminosi intestinale nel cane. Queste manifestazioni, sebbene possano suggerire che qualcosa non va, si verificano anche in corso di altre patologie. Anche delle feci di un colore diverso, con del muco, del sangue o leggermente meno formate possono indicare la presenza di parassiti intestinali. Un altro segnale può essere l'emissioni di feci normali, ma più abbondanti o con più frequenza. Anche il singhiozzo e la flatulenza possono suggerire un'irritazione intestinale e dunque la presenza di parassiti.

Nel caso in cui l'infestazione sia massiva, cosa che accade spesso nei cuccioli o negli animali defedati, si può avere anche forte abbattimento, inappetenza e vomito. In rari ma possibili casi, alcune larve di parassiti possono migrare a polmoni, fegato, occhio e cervello e dare una sintomatologia connessa con l'organo che hanno intaccato.

Infine, la tosse è un sintomo che non va sottovalutato, perché può essere sintomo della presenza di alcuni strongili broncopolmonari, popolano appunto i polmoni, e della filariosi, icausata dalle filarie che migrano al cuore.

In definitiva, per capire se il cane ha i vermi, oltre alla visita clinica in cui riferire i sintomi, è necessario effettuare un esame delle feci.

Quando sverminare il cane

Tutti i pet mate sanno che i cuccioli vanno sverminati, quello che molti non sanno è che spesso occorre ripetere la sverminazione e che spesso anche gli adulti devono essere sverminati.

I cuccioli di solito acquisiscono i parassiti intestinali dalla madre alla nascita e durate l'allattamento, quindi se la madre è adeguatamente sverminata e non ha parassiti i cuccioli non avranno i parassiti e no, non è il latte che fa fare i vermi.

Tra i 25 ed i 40 giorni di vita del cucciolo si consiglia di effettuare un esame delle feci e se necessario un primo trattamento di sverminazione. È poi consigliabile ogni 2-3 settimane, fino al termine del piano vaccinale, eseguire nuovamente l'esame delle feci e, se risultasse positivo, procedere nuovamente alla somministrazione del vermifugo idoneo per la specie di parassita che è stata identificata.

Nei soggetti adulti si consiglia di effettuare sempre almeno 2 volte l'anno l'esame delle feci. Si può far coincidere tale esame con le visite di controllo e le vaccinazioni, ad esempio, portando con voi dal veterinario un campione di feci (almeno 10 grammi). Le feci devono essere raccolte entro le 24 ore, tenute al fresco, in un contenitore di plastica o vetro o una bustina ermetica.

Come sverminare il cane

In commercio esistono diversi prodotti per sverminare i cani: in puntura, gocce, sciroppo, pasta, compresse e anche fialette, in modo da rendere la somministrazione agevole in base al peso e all'indole del cane. Per quanto riguarda quale marca scegliere, in realtà si dovrebbe parlare di quale molecola è più idonea. Mi spiego meglio: ogni parassita intestinale è sensibile in diverso modo ad una molecola, quindi per scegliere quale sia il vermifugo più adatto è bene per prima cosa capire che tipo di parassita ha il vostro cane o verso quale tipo di parassita si vuole agire, in modo da non dare farmaci inutilmente.

Scordatevi l'aglio per cortesia! Eh sì, ancora capita che qualcuno ritenga utile l'uso dell'aglio per sverminare il cane. Si tratta di retaggi di un tempo che in alcuni contesti sono sopravvissuti. Chiariamo subito invece che si dovrebbe dare una dose di aglio talmente grande per avere una reale efficacia con il rischio di provocare invece seri problemi ai globuli rossi oltre che allo stomaco del vostro cane. Lo ha spiegato in un suo articolo anche Maria Mayer, veterinaria esperta in alimentazione e membro del comitato scientifico del nostro magazine: «Poiché la dose utile per combattere i parassiti intestinali è pericolosamente vicina a quella tossica, generalmente ne sconsiglio l’uso ai miei pazienti».

Effetti collaterali dei vermifughi

I vermifughi sono pur sempre dei farmaci e, sebbene la loro sicurezza sia alta, possono sempre dare degli effetti collaterali. I più frequenti ,ma che di solito si risolvono spontaneamente nel giro di qualche ora, sono: nausea, vomito e diarrea o feci molli. Spesso è buona norma, per limitare questi effetti,  associare alla somministrazione di vermifughi quella di fermenti lattici (prebiotici e probiotici) per qualche giorno in modo da aiutare il microbioma intestinale.

L'alimentazione del cane dopo la sverminazione

Non bisogna prendere particolari accorgimenti dopo la sverminazione, se non quello di evitare per qualche giorno cambiamenti repentini del tipo di alimentazione, masticativi o ossa e non eccedere nel contenuto di fibre e zuccheri fermentescibili che favoriscono l'irritazione gastrointestinale in un momento già delicato.

Per chiudere vi voglio lasciare dei suggerimenti utili per evitare che il cane si re-infesti:

  • Evitate che si lecchi la zona dell'ano, o che resti imbrattato di feci, e che dunque per pulirsi le ingerisca, dopo che avete effettuato il trattamento.
  • Evitate che mangi le feci (sue e degli altri).
  • Evitate che mangi erbetta in giro su cui lui o gli altri possono aver defecato in precedenza.
Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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