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Kodami Call
rubrica
14 Settembre 2022
16:04

Svelato il mistero sul perché gli squali elefante nuotano in cerchio tutti insieme

Grazie a un nuovo studio, gli scienziati hanno finalmente scoperto perché i giganteschi squali elefante si riuniscono per nuotare in cerchio tutti insieme. Lo fanno per mettere in scena un grande "girotondo dell'amore" che serve a trovare un nuovo partner.

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Sono almeno 40 anni che gli scienziati e i biologi marini tentano di spiegare un comportamento tanto spettacolare quanto enigmatico: gli squali elefante che nuotano in tondo tutti insieme. Nessuno è mai stato in grado di spiegare con certezza perché lo fanno ma grazie a un nuovo studio appena pubblicato sul Journal of Fish Biology, i ricercatori hanno finalmente svelato questo mistero: maschi e femmine si riuniscono per mettere in scena un grande girotondo di corteggiamento, in pratica uno speed date per squali.

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Squali elefante che nuotano in cerchio non si vedono proprio tutti i giorni. Si tratta di un comportamento piuttosto raro, ma negli ultimi decenni è stato osservato più di una volta soprattutto nelle acque dell'Atlantico nord-occidentale, al largo del Canada e degli Stati Uniti. Per tentare di svelare questo enigma, i biologi marini della Marine Biological Association e del'Irish Basking Shark Group, hanno condotto uno studio senza precedenti al largo dell'Irlanda occidentale, riuscendo a filmare e documentare con droni e video subacquei ben 19 cerchi di squali tra il 2016 e il 2021.

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Il team ha subito notato che queste formazioni circolari erano composte da un numero uguale di maschi e femmine sessualmente maturi e che soprattutto la maggior parte di loro non si è mai preoccupato di mangiare. Lo squalo elefante (Cetorhinus maximus) può arrivare a misurare anche 12 m di lunghezza ed è il secondo pesce più grande al mondo dopo quello balena. Come quest'ultimo, è un filtratore tendenzialmente solitario e si ciba di zooplancton, minuscoli invertebrati marini che vivono sospesi nella colonna d'acqua che cattura spalancando la sue enormi fauci.

Questi raduni non erano quindi dei grandi buffet di gruppo, magari causati da particolari e insoliti concentrazioni di cibo: doveva evidentemente esserci un'altra spiegazione, anche perché alcune femmine avevano una colorazione molto più pallida del solito, condizione già osservata durante i rituali di accoppiamento di altre specie di squali. Analizzando il comportamento degli squali, gli scienziati hanno inoltre scoperto che nonostante gli squali girino in tondo per ore – forse addirittura per giorni – la maggior parte dei maschi e delle femmine iniziava a nuotare a stretto contatto con un individuo dell'altro sesso nel giro di pochissimi minuti.

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Le immagini aeree mostrano come gli squali si radunano per iniziare a nuotare in tondo tutti insieme. Sims et al., 2022

Una volta accoppiati, maschi e femmine iniziavano poi a strofinarsi l'uno contro l'altro e a toccarsi delicatamente con le pinne, talvolta ruotando su loro stessi per mostrare il ventre al proprio compagno di girotondo. Secondo gli autori dello studio, questi cerchi rotanti e il comportamento degli squali, sono un chiaro comportamento di corteggiamento, che serve ai singoli individui sia per valutare i potenziali partner che per lanciare un inequivocabile segnale di disponibilità all'accoppiamento.

Gli scienziati hanno anche analizzato nel dettaglio la struttura geometrica tridimensionale e la composizione di questi grandi raduni. Ogni gruppo era composto da un minimo di 6 fino a un massimo di 23 squali che nuotavano lentamente in superficie, con diversi altri che invece si muovevano a maggiori profondità. In geometria, una superficie di rotazione ottenuta dalla rivoluzione di una circonferenza in uno spazio tridimensionale intorno a un asse ad essa complanare viene definita toro (dal latino torus), ed è così che gli autori hanno chiamato queste formazioni che – detto in maniera più semplice – hanno esattamente l'aspetto di una ciambella.

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È davvero sorprendente come questo comportamento tanto spettacolare (seppur raro) sia rimasto tanto a lungo un mistero. Secondo gli autori, il motivo potrebbe essere legato al fatto che questi grandi appuntamenti al buio, così difficili da documentare, avvengono prevalentemente proprio al buio delle profondità oceaniche, il che spiegherebbe anche perché nessuno è mai riuscito a vedere un accoppiamento tra squali elefante. I ricercatori sperano inoltre che le loro scoperte possano aiutare anche a tutelare in maniera più efficace questi giganti del mare, che come tanti altri squali rischiando seriamente l'estinzione.

La IUCN ha infatti inserito questa specie all'interno della categoria In pericolo (EN) nella sua Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione. Ciò che minaccia la sopravvivenza dello squalo elefante sono soprattutto le catture accidentali nelle reti da pesca, il cosiddetto bycatch, e le collissioni con le imbarcazioni. Inoltre, questa specie è stata per molto tempo particolarmente ambita per la pelle, l'olio di fegato e la carne, utilizzata come prodotto alimentare o per produrre la farina di pesce.

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Uno squalo elefante nuota con la bocca spalancata per filtrare l’acqua e nutrirsi di minuscoli invertebrati

Oggi è fortunatamente protetto da numerose normative e convenzioni nazionali e internazionali, ma nonostante ciò le catture illegali per il taglio delle pinne, lo sharkfinning, sono ancora piuttosto diffuse soprattuto in alcune regioni del dell'Asia. Sul mercato nero una singola grande pinna di squalo elefante può arrivare infatti a valere fino a 57.000 $. In alcune culture orientali parti di squali e razze sono ancora oggi alla base di pietanze considerate di lusso o afrodisiache, oppure vengono utilizzati per realizzare fantomatici rimedi tradizionali dalle mai dimostrate proprietà curative

I ricercatori sperano quindi che le loro scoperte possano aiutare altri scienziati a scovare altre aree di accoppiamento nei mari di tutto il mondo, affinché vengano finalmente messe in atto nuove misure di conservazione più severe ed efficaci per salvaguardare "il grande girotondo dell'amore" di questo magnifico e minacciato gigante gentile.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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