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1 Dicembre 2023
10:48

Superati i mille casi di peste suina africana tra Liguria e Piemonte: i Comuni toccati salgono a quota 118

Sono 26 i nuovi casi evidenziati dall’ultimo bollettino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il Comune più colpito è Torriglia, in provincia di Genova, con 31 contagi.

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Con gli ultimi 26 casi accertati superano quota mille le positività alla peste suina africana tra Liguria e Piemonte riscontrate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Nel dettaglio sono 1.017 gli esemplari risultati positivi dal 27 dicembre del 2021 al 26 novembre di quest’anno (data dell’ultimo report): 510 in Liguria e 507 in Piemonte.

In Liguria i 20 nuovi casi sono stati tutti rilevati in Comuni in provincia di Genova: 5 a Borzonasca (11 da inizio emergenza), 1 a Campomorone (3), 3 a Fontanigorda (13), 3 a Genova (28), 1 a Moconesi (primo caso), tre a Neirone (12), 2 a Rovegno (25), 1 a Santo Stefano d’Aveto (primo caso), 1 a Torriglia (31).
I sei nuovi casi piemontesi sono stati accertati invece in provincia di Alessandria: 1 a Brignano-Frascata (5), 2 a Cavatore (8), 1 a Gremiasco 3), 2 a Montacuto (7).
Con i casi di Moconesi e Santo Stefano d’Aveto salgono a 118 i Comuni in cui è stata osservata almeno una positività alla peste suina africana.

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La quota mille è stata superata a quasi due anni dallo scoppio dell’epidemia, che in Italia è partita proprio dalle due province in cui continuano a registrarsi i casi, quelle di Alessandria e Genova. Si tratta, come già più volte spiegato da Kodami, di una malattia virale infettiva che non può contagiare l’uomo e che colpisce solo i suini – maiali e cinghiali – con una mortalità che può raggiungere il 100% degli esemplari contagiati. Non esistono vaccini ed è un virus particolarmente resistente nell’ambiente e altamente trasmissibile. I sintomi sono febbre, perdita di appetito, debolezza, emorragie interne ed emorragie esterne su orecchie e fianchi.

Le prime tracce di PSA in Italia risalgono al 1978, quando alcuni suini furono contagiati in Sardegna mentre, in tempi più recenti, nel 2014 un’epidemia si è diffusa nell’Est Europa arrivando anche al Sud-Est asiatico, in Papua Nuova Guinea e in alcuni Paesi dell’America centrale. A inizio 2022 la peste suina africana è stata riscontrata per la prima volta in Italia continentale in Piemonte, in provincia di Alessandria, e si è propagata velocemente in diverse altre regioni fino a raggiungere a giugno 2023 la Lombardia. Una storia che abbiamo ricostruito su Kodami in un video in chiariamo come è arrivata in Italia e quali sono i rischi per la salute.

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La letalità e capacità di propagazione del virus hanno richiesto da parte del Governo la creazione di una struttura emergenziale guidata prima da Angelo Ferrari e poi da Vincenzo Caputo, attuale commissario straordinario all'emergenza peste suina africana. Con l'obiettivo primario di tutelare le realtà dell'industria suinicola, sono state imposte una serie di misure che tra le altre cose, prevedono l'abbattimento indiscriminato di tutti i maiali presenti negli allevamenti dove è presente un focolaio. Questa scelta d'azione ha portato alla soppressione oltre 40.000 maiali in Lombardia. Tra questi, sono rientrati anche le decine presenti nel Rifugio Cuori Liberi di Sairano, provincia di Pavia, colpito dal provvedimento di abbattimento nonostante gli animali non fossero destinati al circuito del settore alimentare.

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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