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10 Gennaio 2022
11:25

Super donazione per Sea Shepherd di 4,5 milioni di dollari per la lotta all’uccisione dei delfini

La no profit del magnate della tecnologia Dax Dasilva ha finanziato le attività dell'associazione animalista che da anni si batte per la difesa degli oceani di tutto il mondo. La motonave Sam Simon di Sea Shepherd è stata quindi ribattezzata Age of Union e a fine gennaio partirà per monitorare le coste occidentali francesi e contrastare le attività dei pescherecci industriali che, alla ricerca di spigole e naselli, uccidono ogni anno "incidentalmente" dai 6 mila ai 10 mila delfini.

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Giornalista
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Ogni anno, da gennaio a marzo, tra i 6 mila e i 10 mila delfini vengono trascinati e uccisi dalle reti dei pescherecci industriali sulla costa occidentale della Francia. Un numero molto più alto di quelli massacrati ogni anno alle Isole Faroe e nella baia giapponese di Taiji. Sono le cosiddette “catture accidentali”, il terribile “effetto collaterale” della pesca di spigole e naselli che ritroviamo surgelati sulle nostre tavole, pescati in enormi quantità nelle acque dove questi pesci vanno a riprodursi.

Contrastare l’attività di questi pescherecci e sensibilizzare la popolazione e le istituzioni su questo fenomeno che sta decimando i tursiopi nelle acque del nord Europa, sarà la prima missione 2022 di Sea Sheperd. La sua nave Sam Simon, infatti, appena rinominata Age of Union grazie ai 4,5 milioni di dollari di un super finanziamento arrivato all’associazione ambientalista Age of Union Alliance del leader della tecnologia ed attivista ambientale Dax Dasilva, è pronta a salpare a fine gennaio dal Portogallo dove è ora ormeggiata verso le coste della occidentali della Francia per la nuova campagna Dolphin ByCatch.

Prima la campagna Dolphin ByCatch in difesa dei delfini, poi verso le coste dell’Africa

Age of Union, la motonave da 55 metri ribattezzata dopo la nascita dell’alleanza con la no profit di Dasilva, si imbarcherà per l’operazione Dolphin ByCatch alla fine del mese. Ma grazie al finanziamento della Age of Union Alliance, la nave rimarrà attivamente coinvolta nelle campagne di conservazione per i prossimi tre anni. Dopo tre mesi a largo delle coste della Francia, infatti, si sposterà verso l’Africa, viaggiando verso la costa occidentale del continente africano per proteggere la fauna marina per altri tre mesi. «Il Golfo di Guinea – informano Sea Shepherd e Age of Union Alliance – è un habitat critico per tonni, megattere, squali balena e megafauna e la pesca illegale è responsabile fino al 40% del pescato in Africa occidentale, il che richiede un'azione immediata per prevenirlo».

Il sostegno della Age of Union Alliance

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La Age of Union è la ex Sam Simon ribattezzata dopo la donazione della Age of Union Alliance (credits: @Sea Shepherd)

«Ho ammirato a lungo gli inflessibili sforzi di Sea Shepherd per proteggere gli ecosistemi oceanici più sacri del nostro pianeta», ha commentato Dax Dasilva, il fondatore di Age of Union Alliance presentando la nuova collaborazione della sua no profit con l’associazione animalista famosa per la bandiera nera simbolo della pirateria, da anni impegnata nella difesa dell’ecosistema marino contro la pesca illegale. «Con i fondi di Age of Union speriamo di aiutare Sea Shepherd a salvare la vita delle specie in via di estinzione, preservare i loro habitat e sostenere le comunità locali distrutte dai bracconieri illegali».

L’alleanza con Sea Shepherd è stata resa pubblica nell'ottobre 2021, quando l’imprenditore canadese, autore e attivista per i diritti LGBTQ+, fondatore dell’azienda tecnologica Lightspeed, con sedi in Canada e negli Stati Uniti, ha annunciato un impegno iniziale di 40 milioni di dollari per la protezione degli ecosistemi in tutto il mondo. Sea Shepherd, a cui sono andati 4,5 milioni di dollari, è la sesta partnership che viene sostenuta con parte di questo cospicuo fondo destinato alla salvaguardia dell’ambiente.

La pesca selettiva che uccide i delfini e che la Francia non vuole abolire

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La pesca di spigole e naselli nelle acque della Francia occidentale porta alla morte di quasi 10 mila delfini ogni anno, che rimangono impigliati nelle reti dei pescherecci (credits:SeaShepherd)

Secondo Sea Shepherd «più di 10 mila delfini muoiono mediamente ogni anno come “catture accidentali” a causa di metodi di pesca non selettivi, circa 30 volte il tasso di mortalità normale. Queste pratiche di pesca industriale, come la pesca a strascico pelagica e le reti da posta, sono ancora autorizzate in Francia». Grazie alla campagna Dolphin Bycatch Sea Shepherd era nel Golfo di Biscaglia già dal 2019 con la Sam Simon (che dal 2022 diventa Age of Union) per contrastare il massacro in corso con oltre 250 pattuglie notturne e giornaliere. «Ma malgrado le prove raccolte, il Ministero del Mare francese continua a non intervenire e i delfini morti continuano ad apparire sulle spiagge francesi con cicatrici di attrezzi da pesca».

Una donazione che darà nuove energie alla battaglia in difesa dei delfini

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La Sea Shepherd Francia ha documentato con foto e video la pesca notturna di pescherecci industriali che stermina "incidentalmente" i delfini (credits:@SeaShepherd)

Nel 2021 la Sam Simon era tornata nel Golfo di Biscaglia per difendere i delfini insieme a 40 volontari di terra di Sea Shepherd e tre gommoni a scafo rigido per pattugliare la costa e le attività di pesca in mare. Solo nei primi due mesi del 2021 erano stati trovati quasi 450 delfini morti spiaggiati sulle coste locali, il doppio rispetto allo scorso anno nello stesso periodo.

«Grazie alla donazione di Age of  Union riusciremo a coprire sia questa campagna Dolphin Bycatch sia le campagne in Africa subito dopo – spiega Andrea Morello fondatore e direttore di Sea Shepherd Italia – L’operazione Dolphin Baycatch è il risultato della pesca di naselli e branzini che si vanno a riprodurre in grandi quantità in questa zona e che vengono pescati con le reti da posta (un attrezzo da pesca professionale costituito da una rete disposta verticalmente e spesso molto lunga che viene lasciata in mare lasciando che siano le prede a raggiungerla ed a rimanervi impigliate. ndr). Ma queste reti diventano micidiali per i delfini che vanno a nutrirsi in quella zona proprio per la grande quantità di cibo che trovano a disposizione. Finendo invece per essere massacrati, letteralmente soffocati fra enormi sofferenze, da queste reti da pesca assolutamente legali».

«Il Governo francese è già stato condannato dalla Comunità Europea per non aver reso sostenibile questo tipo di pesca – continua Morello – Sea Shepherd Francia è stata l’unica a documentare questa situazione filmando e fotografando le barche da pesca industriale che, oltre al pescato, issano a bordo i corpi dei delfini soffocati».

Obiettivo della campagna Dolphin Bycatch è quindi quello di cambiare l’attuale legislazione in materia. «Si tratta del massacro di delfini più grande mai visto – conclude Morello – e finalmente grazie a questa donazione potremo documentarlo con l’obiettivo di costringere la Francia a cambiare le leggi ed adottare finalmente una pesca sostenibile che non stermini i delfini».

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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