L'oceano nasconde ancora molti segreti, alcuni piuttosto antichi e riservati solo a pochi fortunati. Tra questi c'è sicuramente Bee Smith, una subacquea britannica di 23 anni, che dopo due anni di preparazione ha realizzato il suo sogno di incontrare uno degli squali più misteriosi e rari del pianeta: lo squalo megamouth. L'incontro è avvenuto il 7 giugno scorso al largo delle coste di Taiwan e le immagini, quasi surreali, mostrano Smith che nuota accanto a una femmina lunga quasi cinque metri nelle oscure acque dell'oceano.
Lo squalo megamouth (Megachasma pelagios), con la sua bocca enorme e il suo aspetto quasi preistorico, sembra arrivare da un'epoca remota e ci ricorda quanto poco ancora conosciamo delle profondità di mari e oceani. Questi squali, che vivono nelle acque profonde durante il giorno e risalgono in superficie di notte seguendo il plancton, sono stati infatti osservati meno di 300 volte in tutto il mondo da quando sono stati scoperti, cosa avvenuta tra l'altro solamente nel 1976.
La loro natura elusiva e il loro habitat difficile da esplorare li rendono una delle specie marine meno conosciute e più affascinanti. «Dal primo momento in cui ho visto un megamouth, non mi è sembrato reale», ha dichiarato Bee Smith, ancora incredula per l'incontro straordinario. Per il resto, sappiamo poco o nulla sulla vita e le abitudini di questa specie. La maggior parte delle informazioni arrivano infatti dai pochissimi avvistamenti in vita e soprattutto da alcuni squali pescati accidentalmente o trovati spiaggiati senza vita.
Come per esempio la femmina incinta trovata qualche mese fa su una spiaggia delle Filippine, che ha permesso per la prima volta di confermare che questa specie è ovovivipera. Significa che, come accade in molte altre specie di squalo, le uova si sviluppano all'interno del corpo della madre, che poi "partorisce" piccoli già formati e in grado di nuotare. La femmina, infatti, aveva al suo interno ben 7 piccoli già formati, che sono ora conservati insieme al corpo della madre al Museo Nazionale delle Filippine (NMP).
Ancora più di recente, inoltre, un individuo pescato e venduto al mercato di Zanzibar per un valore di appena 15€ ha rappresentato invece la prima segnalazione della specie per tutta la costa orientale dell'Africa, appena la sesta di sempre per l'intero continente africano. Tutte queste segnalazioni recenti, sembrerebbero testimoniare un trend in aumento, considerando che fino al 2010 erano appena 50 le segnalazioni confermate in tutto il mondo.
Nonostante ciò, soprattutto in alcuni paesi come le Filippine e appunto Taiwan (le regioni con il maggior numero di segnalazioni) gli incidenti e le catture accidentali (il cosiddetto bycatch) capitano spesso, evidenziano quindi comunque la necessità di ulteriori sforzi per studiare e proteggere questa rara e misteriosa specie prima che sia troppo tardi.